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Orologi svizzeri ko per il superfranco

Il calo non riguarda solo i prodotti destinati all’élite, ma praticamente tutte le fasce di prezzo, da quelli sotto i 200 franchi a quelli superiori ai 3.000.

Orologi svizzeri ko per il superfranco

Anche gli orologi subiscono la crisi. E non parliamo di prodotti di nicchia, ma dei celeberrimi orologi svizzeri che da qualche tempo non riescono più ad avvicinarsi ai record di vendita del passato.

A confermare il trend anche il dato sulle esportazioni diramato ieri dalla Federazione dell’industria svizzera degli orologi: -14,2% nel mese di luglio su anno a 1,6 miliardi di franchi svizzeri (1,4 miliardi di euro).

A causare la debacle ha inciso in particolare il profondo ribasso realizzato da Hong Kong, il principale mercato di sbocco dei prodotti, che ha perso il 32,7% (diciottesimo mese consecutivo in calo per la regione asiatica). Male anche l’export verso la Francia (-27,8%).

“Il mese di luglio non è stato molto favorevole per le esportazioni di orologi svizzeri” ha ammesso la Federazione dell’industria dell’orologeria svizzera (FHS) in un comunicato precisando che “le due giornate lavorative in meno quest’anno hanno sicuramente penalizzato il settore in parte, ma non sono stati decisivi”, ha aggiunto. Corretto per il numero di giorni lavorativi, il calo è limitato al 5,9% annuo.

Il calo non riguarda solo i prodotti destinati all’élite, ma praticamente tutte le fasce di prezzo, da quelli sotto i 200 franchi a quelli superiori ai 3.000.

I più celebri orologi del mondo sono passati di moda o c’è un motivo preciso alla base del calo? Secondo gli analisti di Swissquote: “La principale ragione per cui la domanda di orologi è calata in tale misura è sicuramente riconducibile alla supervalutazione del franco svizzero, tanto che è molto difficile riuscire a prevedere una sua ripresa finché la moneta rimane così alta”

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