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Orologi da collezione: le tendenze del 2021 (migliori aggiudicazioni e FOTO)

Un mercato in forte crescita quello degli orologi, in primis quelli Vintage dove collezionisti e Dealer si contendono le aggiudicazioni da record nelle principali case d’asta.

Orologi da collezione: le tendenze del 2021 (migliori aggiudicazioni e FOTO)

Che il covid non avesse particolarmente inciso sul mercato del collezionismo degli orologi lo avevamo capito già a maggio 2020, in quello che fu il primo vero banco di prova dopo la pandemia, dove le case d’asta hanno cominciato a presentare marchi, modelli e “referenze” di tutto rispetto. Trend ribadito con forza anche dai risultati della tornata di novembre e se è vero che due indizi fanno una prova, questa è certamente arrivata a maggio 2021.

I risultati denotano un mercato forte, con tendenze ben consolidate e prezzi generalmente in ascesa, nel quale generazioni diverse viaggiano (e comprano) influenzandosi reciprocamente.
Ciò permette alle case d’asta di offrire cataloghi estremamente variegati, dove modelli più commerciali convivono con le grandi rarità e gli oggetti non ancora del tutto decollati.

Ma quali sono i modelli di tendenza del momento?

A tal proposito, mai come a maggio scorso vi è stata una commistione così efficace fra segnatempo di nicchia ed orologi di più larga diffusione.

Partendo da quest’ultimi, Patek Philippe Nautilus ed Audemars Piguet Royal Oak si confermano testa di serie in qualsiasi salsa ed epoca. Phillips ha battuto 4 Royal Oak con calendario perpetuo, tutti della metà degli anni ’90.

Il primo, Audemars Piguet referenza 25686SP in acciaio e platino, ha raggiunto la cifra di 175.000 € . Merito del raro e meraviglioso quadrante “Tuscan” e della tiratura limitata a 25 esemplari.

Audemars Piguet 25686SP

Per gli amanti della sobrietà, la referenza 25810OR con cassa e quadrante in oro rosa ha conseguito 221.000 €.

Audemars Piguet 25810OR


Spazio anche agli scheletrati con le referenze 25829ST in acciaio e 25636RP in oro rosa e platino. Il primo ha toccato i 256.000 €, mentre il secondo, rarissimo, è arrivato a quota 338.000 €. Sempre da Phillips, anche il Nautilus di Patek Philippe ha avuto il suo momento di gloria, quando il banditore ha chiuso la vendita di un Nautilus 5711P in platino del 2015 per l’incredibile cifra di 524.000 €.
In casa Rolex vintage, il Daytona si riconferma( per l’ennesima volta) un cavallo sicuro su cui puntare, sia per passione che per investimento.


Cinque gli esemplari Paul Newman
sotto esame da Phillips( tre 6241 di cui uno in oro, un 6262, un 6265). I prezzi hanno oscillato fra i 240.000 ed i 280.000 € per gli esemplari in acciaio e 530.000 € per il 6241 in oro con quadrante Paul Newman nero. Inoltre da segnalare Il Cosmograph Daytona Paul Newman “John Player Special” Ref. 6264 aggiudicato da Sotheby’s per 1,215,00 GBP.
Continua la rapida crescita di Cartier, il noto brand di gioielli negli ultimi anni è stato “riscoperto” dal grande pubblico anche dal punto di vista orologiero.

Fra i modelli più apprezzati troviamo lo stravagante Cartier Crash, la cui genesi non è ancora chiara nonostante si pensi ad un omaggio al celebre quadro di Dalì: “La persistenza della memoria”. Tre gli esemplari in vendita, uno da Phillips Hong Kong del 1991 con un risultato di 96.000 €, il secondo ed il terzo da Sotheby’s con aggiudicazioni di 96.000 e 85.000 € rispettivamente.
Tuttavia il Cartier che ha stravolto le aspettative non è un Crash, bensì un altrettanto eccentrico “Pebble” del 1972, battuto a 373.000 €.


Le eccellenze
Lasciando per un attimo da parte le tendenze più recenti e gli sportivi, anche il collezionismo “tradizionale” ha avuto delle grandi soddisfazioni. Era da tempo che non vi era una tale profusione di Patek Philippe importanti, complice anche l’arrivo sul mercato di un importante collezione asiatica, appartenuta al defunto presidente della Samsung.

Partiamo dalle Ore del Mondo, una complicazione tanto affascinante quanto difficile da reperire,
prodotta dal 1937 a metà degli anni ’70 per essere poi ripresa vari decenni dopo ma si sa…gli originali sono sempre inimitabili.


Christie’s ha proposto due 1415HU, referenza prodotta in soli 115 esemplari.
Il primo, pezzo unico con cassa in platino. Il prezzo realizzato a maggio di 1.600.000 €. Il secondo, in oro rosa con mappa Eurasia a smalto ha ottenuto, di contro, un’aggiudicazione molto alta di 2.000.000 €.
Nonostante l’incredibile rarità dei due segnatempo di cui sopra, l’oggetto che è stato sulla bocca di tutti sia prima che durante che dopo l’asta è un 2523HU.


Snoccioliamo qualche dato: 45 esemplari costruiti in totale, di cui solo altri due presentano la stessa configurazione con cassa in oro giallo e mappa Eurasia in smalto. Insomma, la materia di cui sono fatti i sogni di un collezionista e che si prende di diritto il primo posto come aggiudicazione più alta della tornata d’aste a 7.000.000 €.

Patek Philippe 570


Dopo l’aggiudicazione più alta sveliamo quella più inaspettata, 3.000.000 € per un meraviglioso 570 Patek Philippe del 1942. Il quadrante due toni con numeri Breguet catalizza immediatamente l’attenzione, come confermato dal prezzo finale, a fronte di una stima ben più conservativa.
L’equazione che determina un’aggiudicazione alta è molto facile (a dirsi): rarità sommata a condizioni di conservazione, con quest’ultime che negli ultimi anni sono divenute il vero discrimine per arrivare ad un prezzo anche cinque volte superiore rispetto allo stesso segnatempo in stato mediocre.

Il collezionismo di orologi è ben lungi dall’essere arrivato, un mercato giovane ma già consolidato e supportato da sempre maggiori player che vedono i segnatempo come un mezzo per diversificare il proprio capitale con eleganza e gusto.

La ricerca dei top lot è stata realizzata per FIRSTonline Arte da Lorenzo Rabbiosi editor di The Watch Boutique

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