L’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel risponde al cancelliere tedesco Friedrich Merz che ieri aveva duramente criticato la scalata di Piazza Gae Aulenti a Commerzbank, definendola “ostile e inaccettabile”. Ospite di un evento di Goldman Sachs, il manager italiano ha ricostruito passo dopo passo l’ingresso nella banca tedesca, sostenendo che Unicredit sia stata “invitata come investitore istituzionale dal ministero delle Finanze” della Germania. Nel corso della conferenza, Orcel ha parlato anche di Banco Bpm, dicendo che le probabilità che l’ops vada in porto sono ormai scese al 20%.
Orcel su Commerzbank: “Invitati dal governo tedesco”
“Vorrei capire perché siamo stati gli unici invitati come investitore istituzionale dal ministero delle Finanze tedesco”, ha detto Andrea Orcel, intervenendo alla Goldman Sachs European Financial Conference 2025. “Eravamo l’unica banca invitata, perché parlavamo con loro da molto, molto tempo – ha aggiunto – Ci è stato chiesto di aumentare la nostra offerta per ottenere quella partecipazione, perché il collocamento precedente non era andato bene. E se andate a guardare le dichiarazioni del ministro delle Finanze, è proprio quello che è stato detto”.
“Ancora non capisco questa storia dell’opacità o dell’ostilità” da parte di Unicredit su Commerzbank, ha continuato Orcel. Per quale motivo, si è chiesto ora Orcel, “vendi qualcosa, poi ti giri, e affermi che è opaco e ostile?”. E, alzando le braccia: “Io non capisco” ha concluso il ceo.
Passando alla fase operativa della scalata, Unicredit attende il via libera per salire al 30% della tedesca Commerzbank “entro la fine di questo mese”, ha detto Orcel, aggiungendo che solo successivamente la banca deciderà se consolidare la partecipazione. Orcel si è dato tempo fino al 2027 per decidere cosa farne.
“Abbiamo ancora molti derivati. Quando ci arriveremo, durante l’estate, dovremo decidere se consolidare il 30%, sì o no, vedremo”, ha affermato il manager.
Orcel su Banco Bpm: “Senza chiarezza sul golden power ritireremo l’offerta”
Le “probabilità” che Unicredit realizzi l’Ops su Banco Bpm “al momento, per come la vedo, sono al 20% o meno” perché “è tutto legato” al fatto che “il governo chiarisca o non chiarisca” gli aspetti controversi legati al golden power, ha affermato Orcel parlando dell’altra grande operazione sul tavolo. Poco prima, il numero uno di Gae Aulenti era stato ancora più esplicito, spiegando che, se i “paletti” del golden power non saranno chiariti, “ritireremo la nostra proposta”. Se i paletti sono ben definiti, ha proseguito Orcel, “sono accettabili” ma se, al contrario, “non sono chiari, allora la probabilità che corriamo” i rischi connessi sono pari a “zero”.
Le prescrizioni sulla Russia: “Non rischio multa da 20 miliardi”
Il manager è poi entrato nel dettaglio delle prescrizioni, parlando in particolare della più dura: quella che stabilisce l’obbligo di uscire dalla Russia entro gennaio. “Non è esattamente chiaro cosa intendono”, anche perché “una volta conclusa la transazione, avremo il rischio di una penale di 20 miliardi”.
“Se mi viene detto di cessare le attività in Russia – ha spiegato – abbiamo, di fatto, cessato tutte le nostre attività di prestito in Russia dal 2022. Abbiamo 800-900 milioni di prestiti rimasti e si stanno esaurendo” ma “mi dispiace, se ho un mutuo di 20 anni, non posso accelerare più di così”.
Anche i pagamenti, ha sottolineato più volte, “devono continuare perché le aziende in Germania, in Italia, in Francia, che lì operano ancora, ne hanno bisogno”. D’altronde, ha aggiunto, oggi “continuiamo a comprare energia, materie prime, continuiamo a comprare cose dalla Russia, e questo è consentito. E quindi – ha chiesto alla platea – come potrà una società pagare tutto questo se non esiste un sistema di pagamento?”. Servono dunque risposte necessarie per capire cosa sia “escluso dal golden power o incluso”, tra pagamenti e depositi in Russia, altrimenti il rischio è che successivamente arrivi “una multa fino a 20 miliardi”. Il riferimento di Orcel è alla multa che la banca potrebbe pagare nel caso in cui non dovesse rispettare le prescrizioni imposte dal golden power in relazione all’Ops su Banco Bpm.