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Ora di Futuro, il programma di Generali per i bambini della Generazione Alpha

L’iniziativa ha coinvolto 50.000 bambini nati dopo il 2010, in 3.500 classi in tutta Italia. Generali si è anche impegnata a supportare 1.300 famiglie fragili con bambini tra 0 e 6 anni, tramite 16 Centri di ascolto “Ora di Futuro”.

Ora di Futuro, il programma di Generali per i bambini della Generazione Alpha

“La scuola? Noi la vogliamo così: in presenza, tecnologica e laboratoriale”. Lo dicono i 50.000 bambini della Generazione Alpha, nati dopo il 2010, delle 3.500 classi di III, IV e V elementare di tutta Italia che hanno aderito al Programma “Ora di Futuro” durante il periodo di lockdown.

Tecnologica per garantire le competenze digitali a tutti; laboratoriale, perché solo attraverso “il fare” secondo i bambini si impara davvero; e, infine, in presenza perché la scuola è prima di tutto luogo di apprendimento e di interazione sociale. I bambini della generazione Alpha sono molto fiduciosi nel futuro e nella capacità della scienza e della tecnologia di dare le risposte di cui l’umanità ha bisogno. La generazione Alpha ha la prima lettera A, come ambiente: la loro priorità.

Per le 1.300 famiglie fragili con bambini 0-6 anni dei 16 Centri “Ora di Futuro”, ascolto, supporto e confronto sono necessari per superare il senso di solitudine e isolamento sperimentato durante il lockdown. Dall’Osservatorio “Ora di Futuro” emerge così la centralità della relazione umana, che va oltre lo schermo.

I bambini sono consapevoli sia dei vantaggi del digitale, che ha permesso loro di stare vicini durante il lockdown, che dei suoi limiti perché la didattica a distanza non potrà mai sostuire il rapporto tra compagni di classe e docenti, tanto importante per lo sviluppo degli apprendimenti.

Gli insegnanti e le famiglie affermano che per una didattica digitale efficace è importante il rapporto scuola-famiglia. Lo confermano anche le famiglie dei Centri di Ora di Futuro che hanno apprezzato il volontariato digitale, ma manifestano il bisogno di riprendere, appena possibile, le attività in presenza con le Onlus.

Sono queste le principali evidenze della seconda edizione dell’Osservatorio “Ora di Futuro”, che ha analizzato 2.000 eleborati creativi dei bambini, le attività dei volontari dei Centri “Ora di Futuro”. La valutazione dell’impatto sociale generato dal progetto è stata affidata al gruppo di ricerca Tiresia (Politecnico di Milano). Essa si è svolta mediante diversi strumenti valutativi come focus group, questionari digitali e interviste mirate a insegnanti, pedagogisti, studenti, genitori. The Human Safety Net si è occupata invece di valutare l’impatto delle attività delle Onlus.

L’Osservatorio restituisce così un’analisi completa fondata su ascolto, impatto educativo e azioni concrete messe in campo con “Ora di Futuro”, il progetto di educazione rivolto a bambini insegnanti, famiglie e reti non profit in tutta Italia per insegnare a scuola a fare scelte responsabili e sostenere la genitorialità per famiglie fragili con bambini da 0 a 6 anni.

Ascoltare: la voce della Generazione Alpha

Ottimisti, consapevoli del loro impegno per migliorare il mondo del futuro. Ambiente e solidarietà sono le priorità.

Dall’analisi dei 2.000 elaborati condotta da un team di pedagogisti guidati dal prof. Roberto Benes, coordinatore nazionale di “Ora di Futuro”, i bambini della “Generazione Alpha” si sono riscoperti molto ottimisti (49%) ed hanno la percezione dell’importanza del loro impegno diretto, sin da piccoli, come chiave per migliorare il mondo futuro.

L’esperienza del lockdown ha avuto di certo un notevole impatto sui loro elaborati e sulla loro creatività: il 36% degli elaborati di quest’anno presenta una visione del futuro con una prospettiva a breve termine e ben il 36% presenta un desiderio di fuga, che nell’Osservatorio dello scorso anno non compariva in nessun elaborato.

Per la prima volta quest’anno compaiono medici con malati curati. Il 50,3% degli elaborati fa riferimento al Covid-19. I bambini comunque credono molto nella scienza e si aspettano da essa le soluzioni, come creare nuovi vaccini contro tutte le patologie.

La Generazione Alpha ha la prima lettera A, come ambiente: ha forte desiderio di prendersi attivamente cura dell’ecosistema, sia naturale che urbano e ha preoccupazione per l’inquinamento. I bambini si aspettano dalla scienza le soluzioni legate alle fonti di energia e alla maggiore capacità di reciclare e utilizzare in modo efficacie le risorse.

La generazione Alpha è inoltre attenta all’altro, alle relazioni, al prendersi cura dei più bisognosi attraverso la condivisione delle risorse. I bambini propongono azioni a carattere solidale: il risparmio e il riuso rientrano tra le nuove consapevolezze.

Il tema della salute e del benessere nell’insieme è stato rappresentato direttamente dal 35% degli elaborati che in qualche modo sono legati al Covid e al futuro post-Covid. I medici sono spesso i nuovi eroi dei bambini e rappresentano le professioni più ambite. Un altro tema molto presente sono proprio le “regole di comportamento”, che sembra siano state molto introiettate dai bambini come necessarie, sia per proteggersi dal Covid-19 che per difendere la propria salute.

Educare nelle scuole e nei Centri Ora di Futuro

Quest’anno l’Osservatorio THSN/Ora di Futuro contiene due importanti novità: l’impatto sociale del progetto e come bambini, famiglie, scuole e Onlus hanno affrontato l’emergenza Covid-19.

Nella scuola. Dall’analisi di Tiresia (Politecnico di Milano), emerge che una didattica digitale efficace ha contribuito a migliorare i rapporti scuola-famiglia. Oltre la metà dei docenti, infatti, ritiene che le attività svolte attraverso la piattaforma di “Ora di Futuro” abbiano influenzato positivamente il dialogo con le famiglie degli studenti. La piattaforma digitale Ora di Futuro ha permesso ai ragazzi con DSA di aumentare le loro capacità di apprendimento, di migliorare i propri risultati scolastici e di interagire meglio con i compagni di classe.

Il 90% degli studenti dichiara di aver aumentato le proprie competenze (tematiche e legate a gestione delle risorse e rischio). Dall’analisi emerge anche un miglioramento di tutte le life skills monitorate (gestione delle emozioni, pensiero critico, prendere decisioni e pensiero creativo) con un grande miglioramento del pensiero creativo. Inoltre, il 93% degli insegnanti dichiara che userà le metodologie didattiche digitali apprese con la piattaforma anche fuori dal progetto.

Per le famiglie fragili con bambini 0-6 anni. L’analisi dell’impatto condotta da THSN ha evidenziato che la prosecuzione delle attività con le Onlus nei Centri anche da remoto ha garantito alle famiglie più fragili la continuità educativa – attraverso il supporto psicologico durante l’emergenza sanitaria e nel post emergenza – ma anche il supporto socio-educativo a favore della genitorialità, per aumentare la percezione del ruolo di genitori dando loro la possibilità di apprendere buone pratiche per lo sviluppo .

Il forzato lockdown ha infatti evidenziato ancora di più la necessità per le realtà non profit di acquisire gli strumenti necessari a continuare le proprie attività di missione anche da remoto, in modalità digitale, in particolare per raggiungere meglio i genitori e i loro figli che vivono in situazioni di vulnerabilità.

“L’obiettivo della nostra Fondazione The Human Safety Net – ha commentato Marco Sesana, Country Manager & CEO di Generali Italia e Global Business Lines – è quello di liberare il potenziale delle persone: oggi è più che mai importante per affrontare e superare l’emergenza che stiamo vivendo e per costruire un futuro sostenibile. Con questo progetto di educazione partiamo proprio dai bambini, che rappresentano il nostro futuro. Lo facciamo allargando sempre di più la rete di impegno e competenze con istituzioni, Onlus, scuole, famiglie, agenti e dipendenti, per fornire ai bambini gli strumenti per affrontare il mondo e l’aspirazione ad avere un impatto su di esso. Questo significa agire insieme, con azioni concrete, per generare fiducia”.

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