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Olimpiadi invernali 2026: il Coni candida Milano e Torino

A dodici anni dalle Olimpiadi invernali di Torino del 2006, la città guidata dalla sindaca Chiara Appendino ci riprova in asse e con il supporto di Milano. Concorreranno insieme, come un’unica città

Olimpiadi invernali 2026: il Coni candida Milano e Torino

Sono Milano e Torino le due città che il Coni ha deciso di candidare per le le Olimpiadi invernali 2026.

Rispettando la “scadenza formale indicata dal comitato olimpico internazionale” il Coni ha “manifestato questo intendimento” attraverso una lettera nell’ambito della quale fa sapere di “voler proseguire nella fase di dialogo già avviata nei mesi scorsi in seguito all’invito del Cio ricevuto il 29 settembre 2017”.

Questo quanto si legge nel comunicato del Comitato Olimpico Nazionale. A dodici anni dalle Olimpiadi di Torino del 2006, la città guidata dalla sindaca Chiara Appendino ci riprova in asse e con il supporto di Milano. Concorreranno insieme, come un’unica città, allo scopo di riportare in Italia un grande evento sportivo come giochi olimpici invernali, dopo la mancata candidatura di Roma – sfumata a causa del No della giunta Raggi – alle Olimpiadi del 2024.

Lo scorso 6 marzo, la Città di Torino aveva formalmente comunicato al Coni la propria volontà di partecipare al dialogo finalizzato alla promozione della candidatura del capoluogo piemontese all’edizione 2026 dei Giochi invernali

Ma attenzione perché la candidatura decisa dal Coni rappresenta solo un primo passo. Nella stessa lettera il Comitato guidato da Giovanni Malago specifica che spetterà al nuovo Governo l’ultima parola. Al prossimo Esecutivo sarà sottoposto “uno studio di fattibilità già realizzato ad inizio del 2018, per una valutazione complessiva dell’intero progetto che possa portare benefici a tutta l’Italia anche alla luce del contenimento dei costi previsti dall’Agenda 2020”, spiega il Coni che ricorda anche che occorrerà una collaborazione tra il Coni, la città e il Cio per verificare la miglior soluzione che si adatti alle esigenze del Paese.

Una volta fatto, sarà il Cio a decidere “quale sarà la città candidata”.

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