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Nuovo braccio di ferro tra banche tedesche e Bce

Secondo il Financial Times diverse banche (Commerzbank in testa) e assicurazioni tedesche (Munich in primis) stanno pensando di ritirare i depositi presso le banche centrali e di trasformarli in contanti per contrastare i tassi bassi della Bce di Mario Draghi – Nella Fed c’è chi non esclude il rialzo dei tassi a settembre – Yen a quota 100 – Soros scende dalla Ferrari – Eni, il giacimento in Egitto vale 2 miliardi – Telecom, agli analisti piace la cura Cattaneo – Recordati, cambio al vertice dopo la scomaprsa del patron Giovanni

Nuovo braccio di ferro tra banche tedesche e Bce

La gelata ha investito le Borse riscaldate dal sole di Ferragosto. William Dudley, il presidente della Federal Reserve di New York ha dichiarato che l’aumento dei tassi a settembre è possibile. Intervistato dalla tv Fox Business Network, Dudley, che è anche vicepresidente del Fomc (il comitato per la politica monetaria della Fed), ha detto: “Il mercato del lavoro è sempre più saturo e stiamo iniziando a vedere segnali per un inizio di accelerazione di aumenti salariali. Ci stiamo avvicinando al punto in cui sarà appropriato alzare i tassi di interesse”. Stasera saranno pubblicati i verbali dell’ultima riunione della banca centrale.

 Intanto si profila in Europa un nuovo nemico per la politica dei tassi bassi. Avverte il Financial Times che diverse banche (Commerzbank in testa) compagnie di assicurazioni (Munich re tra le altre) e fondi pensione stanno valutando la possibilità di ritirare i depositi presso le banche centrali trasformandoli in contanti. La mossa, legata agli interessi negativi che negli ultimi sei mesi hanno generato costi per 2,64 miliardi, potrebbe mettere a rischio le strategie della Bce.

USA, INFLAZIONE DEBOLE, PRODUZIONE INDUSTRIALE OK

–       L’azionario Usa scende ai minimi delle ultime due settimane dopo le dichiarazioni di Dudley. Il Dow Jones cede lo 0,45%, l’S&P 500 lo 0,55%, il Nasdaq lo 0,66%.

–       Il dato sull’inflazione Usa di luglio vede i prezzi al consumo invariati sul mese precedente e in crescita dello 0,8% su luglio 2015, contro attese di +0,9%. Sempre a luglio, la produzione industriale è salita dello 0,7%, molto meglio delle attese che indicavano +0,3%.

–       Di rilievo la performance di Praxair +2,7% dopo che la societù ha confermato le trattative con la tedesca Linde per creare il gruppo gruppo al mondo nel gas liquido.

–       Il petrolio sale ancora, dopo tre giornate consecutive di rialzo in cui ha guadagnato complessivamente poco meno del 10%. Il Brent è scambiato a 48,8 dollari al barile, +1%. 

YEN A QUOTA 100, AL VIA L’ACCORDO HONG KONG-SHENZHEN

A giudicare dall’andamento dei listini asiatici, però, la frenata dell’inflazione Usa pesa di più delle parole di Dudley.

–       Il dollaro è stato trattato sotto la soglia di 100 yen suscitandole preoccupazioni di Tokyo: il governo ha assicurato che sta seguendo l’andamento dei cambi “da vicino”. In lieve rialzo l’indice Nikkei, poco mossi gli indici cinesi.

–       Grandi novità da Pechino: le autorità di vigilanza hanno dato il via libera all’accordo commerciale tra le piattaforme borsistiche di Hong Kong e Shenzhen. L’intesa dovuto entrare in vigore oltre un anno fa, ma il crollo di un anno fa e una reiterata serie di interventi del governo a sostegno del mercato avevano suggerito un rinvio Ora per gli strnieri diventa più facile operare sull’hi tech cinese.

MILANO -1,2%, LA BORSA PIU’ DEBOLE, SPREAD A 116 PB

–       Piazza Affari ha chiuso in netto ribasso, peggio delle altre Borse europee. A Milano l’indice FtseMib è sceso dell’1,2% a quota 16.792 punti, abbandonando quota 17 mila. 

–       La Borsa di Parigi arretra dello 0,83%, Francoforte -0,3%. Francoforte -0,34%, Londra -0,51%. 

–       In Europa i settori in maggiore calo sono quelli dell’Automotive (Stoxx -1,2%), delle Utility (-1,2%) e delle Assicurazioni (-1%), in un clima di scambi ridotti, tipico della settimana centrale di agosto.

–       In calo anche il mercato dei titoli di Stato-. Attorno alle 17,30 di ieri il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si è attestato a 116 punti base dai 114 (minimo dal 5 aprile) dei primi scambi (e da 119 pb del

finale di seduta di ieri) mentre il tasso del decennale sale a 1,12%, massimo dal 9 agosto, da 1,05% dell’avvio di seduta.

–        In calo anche i Bund tedeschi: il rendimento del decennale è salito fino a quasi il massimo di un mese a -0,05%. Tra i più colpiti il Portogallo, col tasso del 10 anni a 2,85% il maggior rialzo giornaliero da giugno.

–       Si è spento nella giornata l’effetto positivo dello Zew, l’indagine congiunturale sulla fiducia nell’economia in Germania in miglioramento, seppur sotto le attese, a 0,5.

SOROS SCENDE DALLA FERRARI, FRENA ANCHE FIAT CHRYSLER

La debolezza del dollaro ha condizionato l’andamento dei valori industriali. Perde colpi Leonardo – 2,37% ma anche Fiat Chrysler -1,71%. Su Ferrari -2,5% pesano le vendite del Soros Fund Management che ha azzerato la su partecipazione nella Rossa. In ribasso anche Exor -3,18%, capofila del gruppo Agnelli.

Arretrano anche Prysmian -2,1% e StM – 0,7%. Il eo del gruppo, Carlo Bozotti, ha illustrato le potenzialità della competizione in atto per l’auto digitale, sottolineando che il gruppo ha in produzione la terza generazione di chip e l’anno prossimo partirà la quarta, nel 2018 arriveranno i campioni della quinta. “Posso dire che i nostri chip viaggiano già su trecento modelli in tutto il mondo” ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.

ENI, IL GIACIMENTO IN EGITTO VALE 2 MILIARDI

Positivi i petroliferi, dopo che il petrolio nelle ultime tre sedute è salito di quasi il 10%: Saipem ha guadagnato lo 0,7%, nonostante il no dell’antitrust polacco al gasdotto North Stream. Meglio Tenaris+2,2%.

 Eni +0,2%. Il gruppo petrolifero è impegnato in colloqui con alcune società del settore, tra cui Lukoil , ExxonMobil , Total e BP, per vendere almeno il 20% del giacimento di gas egiziano Zohr. he possiede il 100% di Zohr, starebbe cercando di disinvestire alcuni asset per raggiungere l`obiettivo di raccogliere 5 miliardi di euro nei prossimi due anni.La valutazione del consenso degli analisti per il 25% del giacimento di Zohr, il più grande di tutto il Mediterraneo, potrebbe raggiungere un valore sino a 2 miliardi di euro, mentre la stima degli analisti di Equita è pari a 1,5 miliardi di euro.

TELECOM, AGLI ANALISTI PIACE LA CURA CATTANEO

Telecom Italia resiste in terreno positivo nel finale chiudendo con un rialzo dello 0,44%. Continuano a migliorare i giudizi degli investitori istituzionali: dopo la trimestrale, l prima dell’era Cattaneo, si sono susseguiti i report positivi. Ieri è stata News Street a spiegare il suo ‘upgrade’ da Neutral a Buy con un nuovo obiettivo di prezzo a 1 euro rispetto al precedente 0,82 euro. Telecom “svolta dopo 13 anni – scrivono gli analisti – Il margine operativo lordo interno di Telecom Italia è destinato a crescere quest’anno, per la prima volta dal 2003”. “Ci piace vedere gli interessi del management allineati con forza a quelli degli azionisti di minoranza” con il nuovo piano di incentivazione e il nuovo vertice “sta iniziando a portare un cambiamento reale alla società, soprattutto per quanto riguarda il focus sui costi”.

Enel è scivolata in ribasso del 2,3%. La controllata Open Fiber e il comune di Venezia hanno siglato una convenzione per la posa di fibra ottica su tutto il territorio comunale.

SOTTO TIRO ASSICURAZIONI E GESTITO

A Milano perdono quota le assicurazioni e le società del risparmio gestito:Generali scende del 2,8%, Unipol -2,1%, UnipolSai-1,9%.

Pesanti Banca Mediolanum -2,8%, Anima -3,2% e Azimut -3,2%.

Cali contenuti per Unicredit -0,2% e Monte Paschi -0,9%. Forte discesa invece per
Arretrano Mediobanca -1,6%, Ubi -1,5% e Banca Intesa -1,9%.

 
RECORDATI IN LUTTO PER GIOVANNI. ANDREA GIA’ AL COMANDO

Nel resto del listino da segnalare :

–       Invariata Recordati. La società ha annunciato ieri la morte del presidente e amministratore delegato Giovanni Recordati. Il consiglio di amministrazione ha già assegnato tutti i poteri ad appena riunitosi ha nomi Andrea Recordati. “La mia priorità sarà quella di proseguire con la strategia di sviluppo tracciata da Giovanni Recordati con l’obiettivo di continuare la crescita” è stata la prima dichiarazione, a smentita delle voci su un possibile cessione del gruppo.

–       Il forte calo di Yoox -4,37% peggior titolo di giornata. Luxottica ha lasciato sul terreno il 2,10%.

–       Campari scende dell’1,7%, nonostante Rbc abbia alzato il target price a 9,7 euro da 10,7 euro, confermando la raccomandazione Outperform.

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