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Nuova Zelanda, torna il terrorismo: strage in moschea

Il bilancio provvisorio è di 49 vittime – Questa volta, però, la matrice è dell’estram Destra: arrestato i 4 membri del commando che hanno pubblicato un manifesto anti-immigrazione e anti-islam – Sulle armi degli attentatori i nomi di assassini di immigrati: c’è Luca Traini

Nuova Zelanda, torna il terrorismo: strage in moschea

È di 49 vittime il bilancio provvisorio degli attentati contro due moschee della città di Christchurch, in Nuova Zelanda.

A colpire sarebbe stato un commando di quattro persone, tra cui una donna, guidate da un ventottenne australiano, Brenton Tarrant, arrivato in Nuova Zelanda proprio per addestrarsi e compiere l’attentato. Ha detto di non essere membro di nessuna organizzazione, ma di aver fatto donazioni e interagito con molti gruppi nazionalisti. Ha aggiunto di aver scelto l’isola a causa della sua posizione, per dimostrare che anche le parti più remote del mondo non sono esenti da “immigrazione di massa”. L’uomo ha rivendicato la responsabilità delle sparatorie lasciando un manifesto anti immigrati di 74 pagine in cui ha spiegato chi è e il motivo delle sue azioni, che lui stesso definisce un attacco terroristico. I quattro attentatori sarebbero stati fermati dalla polizia, ma potrebbero esserci anche dei complici.

Gli attacchi sono avvenuti intorno alle 13.40 ora locale – l’1.40 del mattino in Italia – e il bilancio è pesantissimo, ma poteva andare anche peggio. La polizia neozelandese ha fatto sapere di aver disinnescato un certo numero di ordigni esplosivi improvvisati trovati all’interno di veicoli dopo le sparatorie nelle moschee.

La prima ad essere colpita è stata la moschea di Al Noor, dove al momento dell’attacco c’erano 300 persone in preghiera. Poco dopo, il secondo attacco alla moschea di Masjid, nel sobborgo di Linwood. In questo caso, secondo le prime indiscrezioni, potrebbero essere state usate cariche di esplosivi.

La premier Jacinta Arden ha affermato in diretta televisiva: “È uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda. Siamo davanti a un atto di violenza senza precedenti”.

La strage è stata trasmessa in diretta streaming attraverso un video della durata di 17 minuti pubblicato su Facebook e poi rimosso dal social network.

Secondo quanto riporta il sito australiano News.com, sulle due mitragliatrici usate per compiere la strage sono state scritte con un inchiostro bianco i nomi di uomini che hanno compiuto attacchi o storiche battaglie contro la comunità musulmana. Tra essi c’è anche il nome di Luca Traini, l’estremista di destra che nel 2018 ha sparato contro alcuni migranti a Macerata, ferendo sei persone.

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