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Nuova vita al vecchio Pc: con una memoria SSD, ma non solo

Sembra superato ma spesso non lo è. Non lo buttiamo via. Facciamo invece qualche verifica per scoprire se con qualche semplice accorgimento e poche decine di euro il nostro Personal Computer può tornare reattivo e veloce.

Nuova vita al vecchio Pc: con una memoria SSD, ma non solo

Guai a buttare via il vecchio Pc con troppa leggerezza. È diventato lento e impacciato? Sembra superato? Dieci anni fa era un portento e ora si è trasformato in un piccolo pachiderma ansimante? Un po’ è colpa (sembra paradossale ma è così) proprio del progresso della tecnologia e delle soluzioni informatiche: il software si è evoluto ma si è anche appesantito e richiede maggiori risorse informatiche. Anche la navigazione sui siti Web è diventata più ingorda di potenza di elaborazione. Ci serve una capienza sempre maggiore delle memorie (quella di sistema e quella di massa) e più velocità di reazione. Ma il nostro attrezzo informatico è davvero da buttare? Non è detto. Spesso, molto più spesso di quanto si creda, può bastare qualche semplice e relativamente economico intervento sulla “meccanica” del nostro compagno tecnologico per fargli guadagnare nuova e utilissima vita. Magari come pc di riserva, o come secondo pc per la casa delle vacanze. Specie se si tratta di un Pc con sistema operativo di Microsoft (sul quale si può intervenire con più facilità) e non Apple (molto più complicato da aggiornare).

Il trucco? Concentriamoci sui tre interventi che possiamo effettuare separatamente, o magari combinarli insieme. Riguardano la memoria di massa, ovvero il disco rigido che immagazzina tutti i nostri files (testi, dati, foto e quant’altro); la memoria di sistema (Ram), quella che gestisce immediatamente le nostre operazioni in sincronia con il microprocessore; il sistema operativo, il “linguaggio” consente di operare con la nostra macchina informatica.

Primo passo da fare: verifichiamo se effettivamente il nostro computer, portatile o fisso, può essere convenientemente portato a nuova vita. Un primo criterio di massima per orientarci riguarda l’età: se ha più di 10 anni conviene lasciar perdere subito. Altrimenti possiamo passare al passo successivo: la verifica delle caratteristiche minime del processore, dell’interfaccia del disco rigido, del sistema operativo di cui è dotato.

Si può fare? Scopriamolo così

Armiamoci del manuale di istruzioni, o altrimenti andiamo a cercare nel Web le caratteristiche tecniche del nostro Pc, e facciamo un primo controllo sui requisiti di base che il nostro vecchio Pc deve avere perché l’operazione sia fattibile e conveniente.

Il processore deve essere come minimo un Intel Centrino Core Duo (nel caso di un portatile ) o Pentium 4 (tipico dei computer fissi) o i3 (ci sono le versioni sia per portatili che per i pc fissi). Nel caso dei processori di marca AMD possisamo fare una ricerca sul web per verificare l’equivalenza delle caratteristiche con i processori Intel (suggeriamo la chiave di ricerca “AMD nome specifico del processore vs Intel”).

Il disco rigido deve avere interfaccia sistema più recente, ovvero quella denominata Sata (serial Ata), e non qualla “Pata” (parallel Ata) dei pc di un tempo che fu. Per capirlo possiamo dare un’occhiata al connettore della nostra memoria di massa (se assomiglia a quella che vedete più avanti siete a posto) o consultare il libretto di istruzioni che abbiamo conservato o che possiamo tentare di procurarci con una ricerca sul web.

Il sistema operativo ideale è il più recente Windows 10, ma anche Windows 8 o ancor meglio Windows 7 possono andare bene, anche perché possono essere aggiornati a Windows 10 con relativa facilità e a poco prezzo. Se il vostro Pc ha ancora il vetusto sistema operativo Windows XP la “rivitalizzazione” non conviene.

Ecco allora gli interventi che possiamo fare, anche da soli, in piena autonomia. Tre, appunto. Che possiamo modulare convenientemente secondo una scala di priorità. Il primo intervento, quello prioritario, riguarda la sostituzione del disco rigido meccanico (hard disk) con una moderna unità allo stato solido (SSD): una mossa che, da sola, più che dimezzerà il tempo di avvio del nostro pc e lo renderà molto più veloce e reattivo. L’operazione, con il drastico calo dei prezzi unità SSD, è decisamente conveniente: sui siti di commercio elettronico si trovano ottimi SSD da 500 giga (una capienza sufficiente per la maggior parte degli usi) a 70/80 euro, la metà se ci accontentiamo di 240 giga. Se vogliamo possiamo aggiungere l’incremento della memoria di sistema, la Ram. E se proprio vogliamo fare le cose in grande possiamo tentare di aggiornare il sistema operativo a Windows 10, se non lo abbiamo già.

Vediamo allora come fare, dopo aver controllato con attenzione le caratteristiche del nostro pc. Per verificare la capienza del disco rigido facciamo doppio clic col tasto sinistro del mouse sull’icona “Questo PC” e controlliamo cosa c’è scritto sotto l’icona del disco C. Per verificare il tipo di processore, l’entità della memoria Ram e il sistema operativo andiamo sempre su “Questo PC”, clicchiamo una volta con il tasto destro del mouse, portiamoci su “proprietà” e chicchiamo con il tasto destro.

Come installare il nuovo SSD

Portatile o Pc desktop? La procedura varia, anche se di poco. Se abbiamo un portatile dobbiamo orientarci su un SSD di capienza sufficiente per gestire tutti i nostri programmi e tutti i nostri dati (che comunque è bene duplicare, lo ricordiamo, in una copia di riserva su un altro supporto esterno). Se abbiamo un pc fisso possiamo adottare invece un utilissimo accorgimento: trasferiremo il contenuto sul nuovo SSD ma monteremo all’interno del computer il vecchio disco rigido, dopo averlo ripristinato allo stato originale (riformattato) ma non prima di avere verificato che l’intera procedura di clonazione sul nuovo SSD sia andata a buon fine (vedi di seguito). Potremo così usarlo come contenitore dei nostri dati lasciando al nuovo SSD solo la gestione del sistema operativo e dei programmi, ovvero i compiti che hanno bisogno realmente della massima velocità per rendere più veloce possibile nostro Pc: un’operazione che si può fare con semplicità, perché tutti i pc fissi hanno la possibilità e i connettori già predisposti per montare almeno una seconda memoria di massa.

Sia nel caso di un Pc fisso che di un portatile abbiamo anche un’altra brillante possibilità: utilizzare un box esterno (vedi di seguito) da collegare al pc tramite presa USB nel quale inserire il nostro vecchio disco riformattato per avere una memoria di massa esterna sulla quale osservare magari le copie dei nostri file più importanti.  Ecco allora come procedere.

Procuriamoci l’SSD. Negozio fisico (se preferite ) o sito di commercio elettronico (soluzione ormai prevalente): in ogni caso scegliete un SSD della capienza sufficiente a contenere e gestire al meglio il volume di programmi e di dati di cui abbiamo o prevediamo di avere bisogno. Consideriamo che per una corretta gestione del disco quest’ultimo deve mantenere una parte libera corrispondente ad almeno un terzo della sua capacità complessiva. Con i prezzi degli SSD in discesa consigliamo di procurarvi un SSD almeno pari di quello che andrete a sostituire. Secondo essenziale  accorgimento: il nostro nuovo disco allo stato solido deve essere corredato di un software per la clonazione del vecchio disco sul nuovo, perché non è sufficiente copiare il contenuto con la classica procedura che usiamo per copiare i files. Creare copiare l’immagine fedele di un disco è compito di software specifici, che prevedono anche all’ottimizzazione del sistema operativo in base alle caratteristiche del nuovo SSD. La maggior parte degli SSD dei principali produttori (tra essi Samsung, Kingston, SanDisk) offrono questa possibilità.

Procuriamoci anche un box USB esterno nel quale installare provvisoriamente il nostro nuovo SSD. Consigliamo vivamente questa soluzione in alternativa ad un cavetto-interfaccia dedicato solo a questo scopo, perché il box lo potremo poi utilizzare per “costruire” il nostro disco esterno utilizzando la vecchia unità che sostituiremo.

L’installazione provvisoria dell’SSD nel box è questione di pochi secondi. Installato il programma di clonazione sul vecchio disco rigido possiamo collegare il box esterno al Pc e avviare il programma di clonazione.

Slot HD
FIRSTonline – Federico Rendina

Installiamo il programma di clonazione sul vecchio disco rigido, colleghiamo il box al Pc e avviamo il programma.

Case esterno
FIRSTonline – Federico Rendina

Sarà lo stesso programma di clonazione a confermarci dopo qualche minuto il buon fine dell’operazione. A questo punto spegniamo il Pc, scolleghiamo il disco esterno USB e procediamo con l’operazione di sostituzione del disco. Attenzione quando maneggiate i componenti interni di un pc. Il nemico nascosto si chiama elettricità statica. Usate dei guanti isolanti o più semplicemente toccate di tanto in tanto con un dito una parte di metallo collegata ad un dispositivo di massa in grado di scaricare la nostra elettricità statica: ad esempio il tubo di un termosifone. A questo punto possiamo procedere.

Queste le immagini della sequenza per un Pc portatile Lenovo anziano di una decina di anni, che alla fine dell’operazione risulterà in grado di funzionare brillantemente per molto tempo ancora, anche grazie all’installazione dell’ultima versione di Windows 10 e al raddoppio della Ram.

Apertura Portatile per HD
FIRSTonline – Federico Rendina
Portatile aperto
FIRSTonline – Federico Rendina
Hard disk portatile
FIRSTonline – Federico Rendina
Adattatore
FIRSTonline – Federico Rendina
HD vista laterale
FIRSTonline – Federico Rendina
Chiusura alloggio
FIRSTonline – Federico Rendina

Se abbiamo un pc fisso abbiamo bisogno nella maggior parte dei casi di un accessorio in più: un adattatore per inserire il nostro SSD da 2,5 pollici in uno slot da pc fisso, che specie nei vecchi Pc prevede hard disk da 3,5 pollici. La sequenza delle immagini è questa.

Case rimosso
FIRSTonline – Federico Rendina
Case aperto
FIRSTonline – Federico Rendina
Case vista laterale
FIRSTonline – Federico Rendina
Hard Disk da Cambiare
FIRSTonline – Federico Rendina
SSD alloggiato
FIRSTonline – Federico Rendina
SSD Connesso
FIRSTonline – Federico Rendina

Se tutto sarà andato per il verso giusto riaccendiamo il nostro pc e tutto funzionerà esattamente come prima, ma con un sensibile guadagno in termini di velocità e reattività.

Vogliamo fare di più?  Ecco come procedere con le altre due operazioni: il potenziamento della Ram e l’eventuale aggiornamento del sistema operativo.

Potenziamo la Ram

Per la Ram l’operazione (sempre a pc non solo spento ma anche con il cavo di alimentazione scollegato dalla rete) è davvero semplice. In molti pc portatili un po’ datati basterà scoperchiare uno sportellino o svitare qualche vite del coperchio che fa da base. Nei pc fissi occorre rimuovere uno sportello o l’insieme della “carrozzeria” (nel linguaggio tecnico si usa il termine inglese “case”). Per l’aggiornamento o il potenziamento della Ram, aggiungendo uno o più moduli, serviranno pochi secondi. Dopo esserci procurati, naturalmente, componenti giusti. Sia nel caso del pc fisso che del portatile dobbiamo documentarci minuziosamente sulle specifiche della Ram originale scegliendo se sostituire il modulo o i moduli con esemplari più capienti, o aggiungerne altri analoghi in base agli slot a disposizione.

I moduli Ram dei portatili si tolgono e si mettono facendo scattare due levette laterali con le dita. Il modulo ruoterà automaticamente in fuori di 45 gradi permettendone la rimozione. Possiamo sostituire il modulo esistente con uno più  capiente o aggiungerne altri moduli (che devono essere analoghi a quelli già presenti) quando esiste la possibilità di farlo.

Memoria RAM rimozione
FIRSTonline – Federico Rendina
Memoria RAM installata
FIRSTonline – Federico Rendina
RAM rimossa
FIRSTonline – Federico Rendina

Nel caso di un pc desktop la forma della Ram e la procedura di installazione sono diverse. I moduli, più lunghi più stretti (sempre da scegliere secondo le specifiche giuste) si disinseriscono e  inseriscono operando su una levetta ad una delle estremità.

Ram desktop
FIRSTonline – Federico Rendina

Aggiorniamo il sistema operativo

Qui le cose si fanno un pochino più complicate. Ma le procedure previste per l’ultimo Windows 10 ci agevolano non poco. Innanzitutto bisogna procurarsi una copia installabile di Windows 10 e la cosa è decisamente semplice: è sufficiente digitare sul nostro motore di ricerca preferito la frase “Media Creation Tool Windows 10” e verremo indirizzati alla procedura predisposta da Microsoft per creare correttamente supporto di installazione (o di aggiornamento) del sistema operativo.

Parallelamente ci saremmo procurati una licenza, ovvero un codice di attivazione. Per farlo abbiamo due alternative. La prima: tentare la procedura gratuita di aggiornamento da Windows 8.1 o Windows 7 che Microsoft metteva fino a qualche mese fa a disposizione a titolo promozionale ma che continua in molti casi a funzionare ancora oggi inserendo semplicemente, alla richiesta di attivazione di Windows 10, il codice prodotto ricavato dalle targhette sul pc o sulla confezione dei nostri vecchi sistemi operativi (attenzione ad aggiornare le versioni Home o Pro con le corrispondenti versioni di Windows 10). La seconda alternativa: comprare una nuova licenza di Windows 10 o nella versione home o nella versione Pro cercando magari di trovare sul Web delle licenze scontate rispetto al prezzo originale che supera abbondantemente 100 euro, dopo esserci accertati della piena regolarità e legalità (se abbiamo dubbi possiamo contattare il call center di Microsoft) di ciò che ci viene venduto.

Raccomandazione finale: qualunque sia la soluzione che sceglierete (sostituzione del solo disco rigido con un SSD o anche il potenziamento della Ram e l’aggiornamento del sistema operativo) date un’occhiata anche al tutorial sulle procedure migliori per mantenere nel tempo il vostro Pc e il relativo software in piena efficienza (clicca qui).

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