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New York Times, la rivoluzione digitale fa volare i profitti

Puntando sulla centralità dell’online e sulla qualità dell’informazione il New York Times ha vinto una scommessa che sembrava impossibile per i giornali di questi tempi ed è tornato una macchina di profitti – Oggi per NYT l’online viene prima dell’edizione su carta e abbonamenti e inserzioni pubblicitarie fioccano

New York Times, la rivoluzione digitale fa volare i profitti

La sfida di coniugare profitti con giornalismo di qualità non è impossibile da vincere. Ci è riuscito il New York Times, uno dei quotidiani più antichi e prestigiosi al mondo, ma anche uno dei più coraggiosi nel reinventarsi.

L’ultimo bilancio del NYT si è chiuso con un fatturato di 709 milioni di dollari solo dal digitale. Nel quarto trimestre, per la prima volta la pubblicità online ha superato quella sull’edizione cartacea, e non di poco: 103 milioni (+23% su anno) contro 88 milioni (-10%). In tutto il 2018 la pubblicità online del giornale americano è cresciuta dell’8,6%, a 259 milioni di dollari.

La maggior parte dei ricavi arriva però da un’altra fonte: gli abbonamenti online. Sono più di 3,3 milioni le persone che – in tutto il mondo – pagano per avere accesso ai contenuti del New York Times. Rispetto al 2017, si è registrata un’impennata del 27%.

Il successo di questo modello di business è certamente facilitato dalla globalità della lingua inglese e dal peso del brand NYT, ma sarebbe stato impossibile senza un’impostazione innovativa del lavoro giornalistico.

Sul piano editoriale, il Times ha messo in atto una vera rivoluzione, superando sia la tutela della “print edition” sia l’approccio “digital first”, che declassava l’edizione di carta a semplice succedaneo di quella online.

Oggi la digital edition del NYT è unitaria – non prevede cioè distinzioni fra app e sito web – e si differenzia nettamente dall’edizione cartacea, che è un prodotto a sé, completamente diverso. Talvolta sulla carta compaiono articoli già pubblicati online diversi giorni prima: lo strumento di fruizione è diverso, l’apparato grafico anche, perciò non si tratta di una mera ripetizione, ma di un’esperienza diversa offerta al lettore.

“Il nostro successo con gli abbonati e con i migliori inserzionisti pubblicitari dipende più di ogni cosa dalla qualità del giornalismo – ha scritto in una nota il ceo Mark Thompson – Ecco perché abbiamo aumentato, piuttosto che ridurre, i nostri investimenti nelle redazioni dedicate alle notizie e nella sezione dei commenti e delle opinioni. Vogliamo accelerare ulteriormente la nostra crescita digitale, quindi nel 2019 indirizzeremo nuovi investimenti nel giornalismo, nel prodotto e nel marketing”.

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