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Nell’Election Day Borse euforiche e Milano regina d’Europa

Anche nel giorno in cui gli americani sono impegnati ina storia elezione presidenziale, i mercati sono tutti effervescenti – Piazza Affari guadagna oltre il 3% trainata dalla Ferrari ma anche da Leonardo, Pirelli e Cnh.

Nell’Election Day Borse euforiche e Milano regina d’Europa

Borse euforiche questo martedì, con i listini europei che incrementano il rally di ieri e Wall Street in netto rialzo nel giorno delle elezioni. Nell’attesa s’indebolisce il dollaro e l’euro riporta il cambio in area 1,172. Senza badare troppo alla pandemia in espansione e alle sue briglie economiche, i mercati si concentrano oggi sul rimbalzo del petrolio e su alcune trimestrali migliori delle attese, mentre il vantaggio nei sondaggi di Joe Biden per la Casa Bianca fa sperare in un presidente più amico della Ue e in un nuovo piano Usa di aiuti, per famiglie e imprese, consistente e in tempi rapidi.

Piazza Affari si conferma regina in Europa e chiude con un progresso del 3,19%, a ridosso dei 19mila punti (18.986). Milano supera così le ottime performance di Francoforte +2,54%, Parigi +2,44%, Madrid +2,48%, Londra +2,29%. New York registra al momento rialzi superiori al 2%, anche se fra i titoli piange Alibaba (-6,1%), dopo lo stop della Cina all’ipo più grande della storia: il debutto di Ant, giovedì, allo Shanghai Stock Exchang è stato infatti sospeso per il rischio che non siano “rispettate le condizioni di emissione e registrazione o i requisiti in materia di informazione”. Il processo di quotazione è stato fermato anche sul listino di Hong Kong.

Fra le materie prime rialza la testa il petrolio, con il Brent che tratta a 40,15 dollari al barile (+3,02%) e il Wti a 38,16 dollari (+3,66%). Dopo la fiammata dei prezzi di ieri sera, legata alle indiscrezioni secondo cui i grandi esportatori starebbero valutando di rinviare l’incremento produttivo previsto per gennaio, il segretario dell’Opec Mohammad Barkindo, parlando in un podcast con il responsabile dell’International Energy Forum, ha dichiarato che il meeting del cartello di fine novembre “sarà uno dei più importanti della storia dell’Opec” e ha sottolineato l’intenzione dei produttori di “accelerare” il recupero del mercato petrolifero: “La domanda sta migliorando – ha detto – e anche l’economia globale sta rimbalzando ma a un passo molto lento”. L’indebolimento del biglietto verde favorisce inoltre l’oro, che si riporta oltre i 1907 dollari l’oncia.

A Milano però l’oro si tinge di rosso fiammante e ha quattro ruote: il suo nome è Ferrari, +7,06%. La casa di Maranello ha presentato una trimestrale migliore delle attese, con profitti in crescita dell‘1% e ha rivisto al rialzo i target per l’esercizio 2020. Nonostante il Covid, Ferrari vanta “un portafoglio ordini da record” e vede buone prospettive anche per l’ultimo quarto dell’anno, secondo le parole dell’ad Louis Camilleri.

Il cavallino rampante in ogni caso non ha corso da solo. In alta classifica chiudono Pirelli +6%; Leonardo +5,49%. Brillanti le banche, in scia all’ottima performance di Bnp Paribas (+6,12%) a Parigi, dopo i conti: Unicredit +3,91%; Intesa +3,93%. Le prese di beneficio fanno arretrare Mps, -2,41%, dopo l’impennata della vigilia. Secondo notizie stampa l’ad Guido Bastianini starebbe spingendo per un ricapitalizzazione fino a 2 miliardi da parte del Tesoro per evitare all’istituto di scendere sotto i requisiti patrimoniali nel primo trimestre 2021. I fari restano sempre puntati sulle ipotesi di M&A per l’istituto senese.

Si riscatta Nexi, +5,14%, dopo la reazione negativa di ieri alla notizia di negoziazioni in esclusiva con la danese Nets. In evidenza Atlantia, +5,11%. Fra i petroliferi il migliore è Saipem, +3,61%, con gli analisti di Goldman Sachs che hanno migliorato il giudizio sulla società di impiantistica e ora consigliano l’acquisto delle azioni, sulla base di un prezzo obiettivo di 2,4 euro. Più pacata Eni, +2,39%, che ha perso la prima posizione per fatturato nella classifica delle industrie italiane stilata dall’Area studi di Mediobanca. Il crollo del prezzo del greggio ha fatto arretrare dunque il cane a sei zampe (69,9 miliardi il fatturato 2019), che ha dovuto cedere lo scettro a Enel (77,4 miliardi di ricavi). Il colosso elettrico sale del 3,31% oggi sul Ftse Mib. La società con maggiore numero di dipendenti resta Poste Italiane (+0,95% nella seduta odierna in Borsa).

Fra le blue chip sono Prysmian registra un calo, -0,79%. All’Aim Italia esordio brillante per OSAI Automation System. Il titolo registra un balzo del 25,33% a 1,88 euro, dopo essere stato sospeso per eccesso di rialzo per gran parte della mattinata. Le azioni sono state collocate a 1,5 euro. Finale in spolvero anche per l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 131 punti base (-3,01%) e il tasso del Btp scende a +0,69%.

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