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Nautica: in arrivo la rottamazione dei motori marini. Approvato l’emendamento al Ddl Made in Italy

L’emendamento passa in commissione e arriverà in aula alla Camera la prossima settimana per poi passare al Senato. Probabilmente verranno esclusi i superyacht, ma non i loro tender

Nautica: in arrivo la rottamazione dei motori marini. Approvato l’emendamento al Ddl Made in Italy

Il settore della nautica italiana, continua a galoppare mostrando un boom di ordini e in aiuto potrebbe arrivare un fondo per la rottamazione dei motori destinati alla nautica e l’acquisto di propulsori elettrici. La Commissione Attività produttive della Camera ha approvato con il consenso dell’opposizione un emendamento all’art. 9 del Ddl “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy“, “molto atteso nel settore”, ha detto Confindustria Nautica, che la prossima settimana arriverà in Aula per poi passare all’esame del Senato.

Criteri e modalità di erogazione dei contributi saranno stabiliti poi con decreto dello stesso Mimit. Infine si attenderà il decreto attuativo nel quale gli esperti del settore sperano verranno inserite le istruzioni operative e i limiti di potenza relativamente ai motori. La loro previsione è però che verranno esclusi dal provvedimento ai superyacht poiché l’importo da stanziare sarebbe troppo elevato. Potrà semmai essere a vantaggio dei loro tender. Nel provvedimento è inserita anche la disposizione che prevede l’accorciamento a 7 giorni dei termini per l’immatricolazione delle imbarcazioni e navi da diporto al fine di rendere più competitiva la bandiera italiana.

Già il precedente governo aveva approvato una analoga disposizione a carico del Ministero dell’Ambiente, ma poi non era mai entrata in vigore perché non era stato emanato il decreto attuativo, così atteso questa volta. L’emendamento, depositato da Ilaria Cavo, vicepresidente della Commissione, accogliendo la proposta di Confindustria Nautica, informa l’associazione, prevede una riformulazione del testo iniziale (opera di Alberto Luigi Gusmeroli e Silvio Giovine) e lo stanziamento delle risorse necessarie da parte del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Il business nautico va alla ricerca di nuovi fornitori

Intanto a La Spezia si è fatto il punto sul business nautico che risulta andare sempre a gonfie vele, tanto che i cantieri ora devono andare alla ricerca di nuovi fornitori. L’occasione è stata l’evento, organizzato da Confindustria La Spezia con l’appoggio della locale Cciaa, della Cna e il supporto di Confindustria nautica, è giunto alla seconda edizione.

“Vogliamo ampliare il parco dei fornitori: abbiamo già venduto la nostra produzione di yacht fino al 2026-2027 e ora ci servono nuovi fornitori, perché quelli che abbiamo non riescono a stare al passo con le nostre richieste, sempre in aumento, ha sottolineato Daniele Bellotto, cfo del gruppo Baglietto, esprimendo il sentire comune dei grandi cantieri presenti al B2b Mare della Spezia. “E poi vogliamo trovare nuove tecnologie trasversali da utilizzare nella nautica, magari provenienti da settori differenti, come l’automotive” . “Il nostro comparto, fa eco Ivan Polidoro, direttore dei cantieri Riva, sta andando benissimo e la filiera dei fornitori è a saturazione”.

Quest’anno, ha ricordato il vicepresidente di Confindustria La Spezia, Ettore Antonelli, “sono 180 le aziende iscritte, di cui circa 60 spezzine e 120 dal resto d’Italia”, in uno scenario, ha ricordato Stefano Pagani, che guida l’ufficio studi di Confindustria nautica, in cui “metà dell’orderbook mondiale di superyacht fa capo a cantieri italiani”.

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