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Nasdaq a picco dopo Fed e Bce: è l’ora dei titoli difensivi

Il rischio di rincaro del costo del denaro colpisce i titoli high-tech mentre rilancia quelli più difensivi – KKR e Dazn al centro dell’atteso Cda di Tim di oggi – Si sgonfiano Bper e Carige – Investor Day per Diasorin

Nasdaq a picco dopo Fed e Bce: è l’ora dei titoli difensivi

Le banche centrali hanno smesso di negare l’evidenza ed hanno aperto, accanto al fronte della crescita da stimolare, anche il fronte dell’inflazione da contenere. È questo, in estrema sintesi, il risultato delle riunioni che, tra mercoledì e giovedì, hanno aggiornato la strategia dei signori del denaro. E le Borse si stanno adeguando al nuovo quadro: perdono colpi i tecnologici, più sensibili al costo del denaro. Meglio i titoli che dovranno difendere la ripresa dai rischi dell’inflazione.

PER IL TECH LA PEGGIOR SEDUTA DOPO L’ESTATE

  • Il Nasdaq -2,47% ha così vissuto ieri la seduta peggiore da settembre. Piatto il Dow Jones -0,08% e l’S&P 500 dello 0,87%.
  • In forte calo i Big della tecnologia, il comparto finanza sale dell’1,2%. Avanzano anche le banche, le società collegate ai consumi e i nomi che vengono ritenuti al riparo dell’inflazione. In evidenza la telefonia, con Verizon in rialzo del 4%.
  • Chi non deve temere l’aumento dei prezzi è The Boss, Bruce Springsteen, che ieri ha ceduto i diritti del suo catalogo per 500 milioni di dollari alla Sony.

SALE IL RENDIMENTO DEI TITOLI A LUNGO

  • La curva dei tassi sta registrando il nuovo regime monetario, lo spread tra il rendimento del governativo degli Stati Uniti a 5 anni ed il rendimento del 30 anni ieri è salito di sette punti base, portandosi sui massimi delle ultime due settimane a 67 punti base.
  • L’Euro Dollaro, stamattina poco mosso, ieri ha perso lo 0,5%.

IN ROSSO I LISTINI ASIATICI

Quasi quasi tutte le borse dell’Asia scendono.

Nikkei -1,6%. Hang Seng di Hong Kong -1,3%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1,3%. BSE Sensex di Mumbai -1%. Sulla parità il Kospi di Seul e l’S&P ASX200 di Sidney.

L’Hang Seng Tech è in calo del 2,5%: Alibaba -3%, Meituan -5%. Peggior nome di questo paniere Trip.com Group, fornitore di servizi per chi viaggia con sede a Shanghai: il titolo perde il 10% anche se i dati del trimestre hanno battuto le stime. Gli analisti però hanno abbassato le stime sul prossimo anno, per tenere conto del calo della domanda causato dalla nuova ondata della pandemia in Asia.

Il bilancio settimanale provvisorio è positivo solo per il mercato azionario del Giappone: +0,7%. Hong Kong -3,4%. Mumbai -2,4%. CSI 300 -0,7%.

SEGNO MENO OGGI PER I FUTURE

Nel corso della notte il sentiment sui mercati non è cambiato di molto: stamattina il future del Nasdaq perde lo 0,3%. Future del Dow Jones -0,2%.

LA PAROLA ALLE BANCHE CENTRALI

  1. LA BCE NON TOCCA I TASSI
    La Bce non ha riservato sorprese ai mercati. La banca centrale ha lasciato il tasso d’interesse principale a zero, il tasso sui depositi è confermato a -0,50%, quello sui prestiti marginali allo 0,25%.
    Nel comunicato si legge che:
  • il programma d’emergenza di acquisto di debito terminerà a fine marzo. Il piano di accumulo del primo trimestre 2022 sarà “ad un ritmo più basso che nel trimestre precedente”.
  • Cambia l’orizzonte temporale entro cui reinvestirà il capitale dei titoli acquistati con il programma pandemico Pepp una volta che questi arrivano a scadenza. L’istituto di credito “ora intende reinvestire il capitale almeno fino alla fine del 2024”. La BCE avverte che il piano può essere riattivato dopo marzo, se necessario.
  • Complessivamente, il comunicato è meno morbido delle attese perché la riduzione degli acquisti parte già a inizio 2022. E l’aumento del programma App per ridurre l’impatto della fine del Pepp è meno di quanto previsto: non 40 miliardi mensili fino a settembre ma 40 fino a giugno e 30 fino a settembre.
  • In sintesi, un compromesso in cui emerge, per citare Christine Lagarde, che “è molto improbabile che alzeremo i tassi d’interesse nel 2022 ma dovremo essere molto attenti a cosa ci diranno i dati”. Una formula che non soddisfa le banche centrali di Austria, Belgio e Germania che avrebbero votato contro la decisione della Bce di proseguire con gli acquisti di titoli di Stato, poiché l’orizzonte di reinvestimento sarebbe troppo lungo.

2. BANK OF ENGLAND ALZA PER PRIMA

Bank of England ha deciso di sorprendere di nuovo la City. A fine ottobre non aveva alzato i tassi, cogliendo in contropiede il mercato. Stavolta ha fatto l’inverso, aumentando il principale tasso di interesse a 0,25%. La banca centrale britannica diventa così la prima tra i più importanti istituti al mondo ad alzare il costo del denaro dall’inizio della pandemia. In seno al board, gli esponenti si sono espressi 8-1 per alzare i tassi a 0,25% da 0,1%. Gli stessi esponenti hanno votato 9-0 per mantenere il programma acquisti di titoli di stato targato BoE a 875 miliardi di sterline.

3. NORVEGIA, RE DEI FALCHI, BERNA NON SI MUOVE

Tra le altre banche centrali ieri in movimento (17 in tutto) merita segnalare l’aumento della Norges Bank (un quarto di punto) accompagnato dall’annuncio che a partire da marzo ne seguiranno altri.

La Swiss National Bank ha lasciato tutto invariato, riservandosi di intervenire sulla sopravvalutazione del Franco.

4. TURCHIA: CROLLA LA LIRA, ERDOGAN ALZA LE PAGHE

La Banca Centrale, allineandosi ai desiderata del presidente Recep Tayyip Erdogan ha tagliato i tassi di interesse di 100 punti base al 14%, vale a dire 7 punti percentuali al di sotto dell’inflazione corrente, salita nell’ultimo mese oltre il 21%. Il potere di acquisto della valuta locale si è più che dimezzato nel corso del 2021. Il presidente ha reagito aumentando la paga media dei lavoratori del 50% in lire, pari a -27% in dollari rispetto a gennaio.

5. MESSICO, AUMENTO RECORD +0,5%, AI MASSIMI DAL 2001

Non sono mancate altre sorprese: la banca centrale messicana ha scelto di aumentare i tassi più del previsto di mezzo punto per fronteggiare l’inflazione balzata al 7,7%. Una mossa che precede l’arrivo del nuovo governatore: dal mese prossimo alla guida della banca centrale arriva per la prima volta una donna, Victoria Rodriguez Ceja.

SALE LO SPREAD, BTP AD UN PASSO DALL’1%

La carta italiana è andata sotto pressione dopo le scelte di Francoforte, salvo poi recuperare leggermente.

Una nota di Pictet Asset Management a cura di Fabio Castaldi sottolinea che il rafforzamento degli acquisti ‘Qe’ per accompagnare la fine del ‘Pepp’ è inferiore al previsto e che Francoforte non ha fatto alcun accenno alla flessibilità nell’applicazione del coefficiente ‘capital key’, che ha finora permesso di modulare la distribuzione degli acquisti evitando distorsioni sul mercato del reddito fisso. “E’ comprensibile che il mercato voglia prezzare, in questo contesto, un minor supporto sui titoli governativi dell’area euro e, in particolare, un premio di rischio più elevato sui titoli governativi italiani anche in considerazione delle incertezze e dei rischi legati alle elezioni presidenziali di inizio 2022”, osserva il gestore.

Alla chiusura lo spread tra decennale italiano e tedesco segna 132 punti base (+2,85%). Il Btp si porta a +0,97% e il Bund a -0,35%.

LISTINI IN SALITA, MILANO +0,44%

Tra i listini azionari Piazza Affari è la più timida, +0,44%, 26.782 punti. Si apprezzano con maggior convinzione Francoforte +1%, Parigi +1,12%, Amsterdam +0,8%, Madrid +1,25%, Londra +1,29%.

AL VIA IL BUY BACK DI NOVARTIS, DUE GRANDI COLPI PER AIRBUS

In grande evidenza a Zurigo Novartis +5,73% dopo l’avvio del riacquisto di azioni proprie fino a 15 miliardi di dollari da completare entro fine 2023. Sale Airbus +3,2% dopo che l’australiana Qantas Airways ha scelto il produttore francese al posto di Boeing come fornitore preferenziale per rimpiazzare la flotta nazionale. Il costruttore europeo si è aggiudicato anche una commessa di Air France-Klm per 100 aerei destinati alle flotte delle compagnie Klm e Transavia, con una opzione per altri 60 velivoli.

Crolla invece Edf -14% che ha ridotto l’obiettivo di utile core per quest’anno dopo aver individuato delle falle in una centrale nucleare e aver chiuso un altro stabilimento che impiega lo stesso tipo di reattore. Il retailer di moda online Boohoo frana del 16,3% dopo aver lanciato un profit warning, il secondo in quattro mesi.

EXOR HA VENDUTO PARTNER.RE, CORRE STELLANTIS

Ieri sera a borsa chiusa Exor ha comunicato la cessione di Partner Re alla francese Covéa per 7,8 miliardi di euro (closing a metà 2022). Le due case madri, recita un comunicato, continueranno la collaborazione. È così probabile che oggi prosegua in Piazza Affari il rally della scuderia Agnelli: ieri Stellantis è salita del 3,3% in linea con il settore, ma anche perché la Corte di Giustizia europea ha respinto la richiesta di versare al Lussemburgo tasse arretrate di Fiat Chrysler per 30 milioni di euro. Fa ancor meglio Cnh +4,4%. Tra gli industriali positivi anche Leonardo +1,1% e Pirelli +0,3%.

TELECOM ITALIA, DUELLO FINALE CON GUBITOSI. KKR INSISTE

Nuova giornata di passione per Telecom Italia -0,93% a 0,44 euro dopo una flessione superiore al 2%. Pesa il terzo profit warning in un anno annunciato giovedì sera. La revisione dei conti rende più critica la posizione di Luigi Gubitosi che giorni fa ha restituito le deleghe ma resta consigliere. Il cda oggi dovrà esaminare i rischi connessi al contratto con Dazn e come procedere con la manifestazione d’interesse di Kkr. Mercoledì sera Tim ha tagliato le stime 2021 della telefonia fissa domestica, che dovrebbe registrare ricavi giù tra il 6 e il 7% e un margine lordo al netto delle componenti straordinarie in contrazione tra il 13 e il 15%.Intanto da New York KKR ribadisce che è pronta a mettere sul tavolo quasi 40 miliardi, tra i circa 10 dell’offerta di acquisto e 30 per i successivi investimenti di sviluppo.

SI SGONFIA BPER/CARIGE, VENDITE SU UNICREDIT

Tra le banche I realizzi colpiscono Bper – 4,3%: il consiglio del Fondo Interbancario di Tutela Depositi ha dato parere negativo all’offerta non vincolante presentata per l’acquisto di una partecipazione pari all’88,3% di Banca Carige per l’importo simbolico di 1 euro a fronte di una dote da 1 miliardo. Giù anche Bpm -1,9%.

Va meglio Intesa Sanpaolo +1,5% mentre perde quota nel pomeriggio Unicredit -0,5% nonostante gli aumenti di target price dopo la recente presentazione del piano industriale: Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 17 da 12,1 euro, confermando a buy la raccomandazione. Positiva Generali +0,8%, all’indomani di un piano strategico che è piaciuto agli analisti ma non ha scaldato il mercato.

DIASORIN, OGGI L’INVESTOR DAY DOPO IL DEAL LUMJINEX

Debole Diasorin alla vigilia dell’Investor day di oggi in cui verrà illustrato il nuovo piano strategico elaborato dopo l’acquisizione di Luminex. “In questi ultimi due anni – ha detto l’ad Carlo Rosa – la pandemia ha ridefinito il ruolo della diagnostica nella gestione della salute pubblica e ha posto nuove sfide per i sistemi sanitari nazionali a cui DiaSorin intende rispondere rafforzando il proprio posizionamento di Specialista

SALGONO I PETROLIFERI PESANTE IL LUSSO

L’apprezzamento del petrolio spinge il comparto energetico: Eni +2%, Tenaris +3,2%. Scivola il lusso per i timori legati ai flussi turistici. Pesanti Moncler -2,4% Ferragamo, Tod’s. Resiste Cucinelli dopo la corsa innescata dal recente, ulteriore incremento della guidance sui ricavi 2021.

AUMENTO JUVENTUS, L’8,25% NON SOTTOSCRITTO L’8,25%

Juventus -3,45% nel giorno della chiusura dell’aumento di capitale. Risulta sottoscritto il 91,75%, per un ammontare complessivo pari a circa 366,9 milioni di euro al termine del periodo di opzione. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti in Borsa a partire dal 20 dicembre 2021.

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