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Napoli solo in testa, la Juve pareggia

Battendo per 3-0 il Cagliari, il Napoli vince per la settima volta consecutiva e diventa capolista da solo a punteggio pieno – Un’arrembante Atalanta blocca in rimonta la Juve che deve accontentarsi del pareggio a Bergamo (2-2) e scende al secondo posto in classifica, raggiunta dall’Inter

Il campionato ha un nuovo padrone. Si tratta del Napoli di Sarri, capace di chiudere questa tranche semi-autunnale meglio di tutti, anche della Juventus di Allegri e di prendersi così il primo posto in solitaria. A certificare il sorpasso ci ha pensato l’Atalanta di Gasperini, altra grande rivelazione del torneo, bravissima a crederci fino alla fine e a rimontare addirittura 2 reti alla Signora, il tutto a soli 4 giorni dalle fatiche di Lione.

Per la prima volta dopo tanto tempo, insomma, assistiamo a un cambio della guardia lassù in cima e se è vero che è ancora troppo presto per esprimere giudizi definitivi, lo è anche che questo Napoli, ad oggi, è sicuramente la squadra più forte del campionato. I numeri non spiegano tutto ma quasi sempre sono molto indicativi: con i 3 gol di ieri al Cagliari gli azzurri confermano di gran lunga il miglior attacco (25 in 7 giornate, per una media che supera i 3 a partita) e visto che le difese sono alla pari (5 subiti per entrambe) si capisce il perché di questi 2 punti di differenza in classifica.

“Sono sei anni che si dice che potremmo dar fastidio alla Juve ma alla fine vince lei…” aveva glissato Sarri nel primo pomeriggio, un low-profile che ben si sposa con il personaggio, un po’ meno con una piazza che ora sogna ad occhi aperti un tricolore difficile ma non impossibile da raggiungere. Il 3-0 sul Cagliari ha confermato ancora una volta la crescita di un gruppo che non soffre più i blackout del passato, ma che anzi sembra vincere le partite ancor prima di giocarle.

Hamsik (4’), Mertens (40’ su rigore) e Koulibaly (47’) hanno letteralmente scherzato i sardi, incapaci di creare anche solo una parvenza di pericolo dalle parti di Reina, e lanciato la squadra al primo posto in solitaria, seppur a scoppio ritardato.

Già, perché per il “timbro ufficiale” del sorpasso ci è voluta una grande Atalanta, bravissima nel tenere testa a livello mentale a una Juventus partita fortissimo eppure calata alla distanza. Il contrario dei bergamaschi, apparsi stanchi e scarichi a inizio partita e rivelatisi invece più che sul pezzo per tutta la seconda parte, come del resto dimostra la rimonta che li ha portati dallo 0-2 al 2-2.

Gara spigolosa quella dell’Atleti Azzurri d’Italia, nella quale anche il Var ha recitato un ruolo piuttosto importante: suo l’annullamento di un gol di Mandzukic per una gomitata di Lichtsteiner a Gomez (giusto, così come l’ammonizione per lo svizzero), suo anche un rigore in favore della Juve per un presunto braccio di Petagna (che invece sembra toccare con la spalla).

Se Dybala avesse segnato, permettendo così ai suoi di agguantare il Napoli, le polemiche andrebbero avanti almeno fino al termine della sosta, invece Berisha ha messo tutti d’accordo e il 2-2 è rimasto tale fino alla fine. E pensare che la Juve si era trovata sul 2-0 dopo 24’ grazie al primo centro bianconero di Bernardeschi (21’) e a quello del ritrovato Higuain (24’), poi Caldara (31’, ironia della sorte già acquistato da Marotta e Paratici) aveva riaperto i giochi rimettendo il match in equilibrio.

Il gol del definitivo pareggio lo ha siglato Cristante con un gran colpo di testa (67’), prima di un finale esplosivo che però non ha cambiato gli scenari. “Dispiace per il risultato perché abbiamo fatto una buona partita, anche se poi alla fine abbiamo rischiato anche di perderla – il commento di Allegri – Abbiamo lasciato due punti ma continueremo a lottare con Napoli, Inter e Roma per lo scudetto”. Il campionato si ferma dunque con un cambio della guardia che fa discutere e che promette di incendiare ancor più la corsa al titolo, tanto più con un calendario che, al rientro, ci regalerà Roma-Napoli e Juventus-Lazio. Mancano 15 giorni ma il conto alla rovescia è già iniziato.

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