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Mussari: “Mps non vende nessun sportello”. E smentisce la fusione con Intesa

Il presidente dell’istituto senese ha smentito voci sull’interesse di alcune banchi francesi agli sportelli del gruppo in Veneto – Ha anche negato la possibilità di una fusione con Intesa, altro rumor che gira – Balzo in avanti del titolo in Borsa

Mussari: “Mps non vende nessun sportello”. E smentisce la fusione con Intesa

“Il Monte dei Paschi non vende nessuno sportello”, ha smentito categorico il presidente dell’istituto, Giuseppe Mussari a chi gli ha chiesto un commento su un possibile interesse, riportato dal Financial Times, di alcune banche francesi per gli sportelli in Veneto.

D’altra parte alle banche francesi, che stanno varando progetti di razionalizzazione, riduzione di costi e cessioni di asset a rischio, quello che manca rispetto alle banche italiane è proprio una base di depositi ampia. Non è un caso che l’Italia abbia sempre attirato gli interessi degli istituti stranieri che hanno comprato già molto in passato (da Bnp Paribas con Bnl a al Crédit Agricole con Cariparma). Ma è difficile pensare che ci possa essere spazio ora per una trattativa soddisfacente in termini di prezzo.

La decisa replica di Mussari, interpellato dai cronisti a margine dell’assemblea di Confindustria Toscana, arriva poi anche sul fronte dell’ipotetica fusione tra Mps e Intesa Sanpaolo: “E’ una smentita ovvia”, ha detto a proposito della smentita già fatta dal presidente della fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti. Indiscrezioni di stampa avevano infatti riferito di un incontro tra le Fondazioni azioniste di Ca’ de Sass avvenuto per discutere di una possibile fusione con Mps. Un’idea che sarebbe stata proposta da Guzzetti e che si sarebbe realizzata solo in caso di emergenza per Mps, per garantirne l’italianità e preservare la stabilità del mondo delle fondazioni.

“E’ stato completamente inventato. Quella riunione non c’e’ mai stata – ha però replicato Guzzetti – Se anche facessimo un’operazione del genere, cosa farebbe l’Antitrust? Ci chiederebbe di vendere Carifirenze che all’epoca abbiamo strapagato e che ora dovremmo liquidare a prezzi di saldo”. “Come potrei aver proposto una cosa del genere? – ha concluso – Dovrei essere pazzo”. Ma si sa in una situazione di stress, dove rimbalzano le voci sui piani di ricapitalizzazione per tutte le banche europee e dove gli azionisti hanno già messo più volte mano al portafoglio (compresa la Fondazione Monte dei Paschi che non ha risparmiato risorse per non diluirsi troppo nell’azionariato, ora è al 46% circa), il mercato le pensa tutte. Intanto il titolo oggi intorno alle 16 saliva del 2,56% (mentre il Ftse Mib sale dello 0,02%).

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