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Mps, Profumo: “L’indipendenza va riconsiderata”, aggregazione più vicina

“L’obiettivo di stare da soli va riconsiderato, mio malgrado”: queste le parole di Alessandro Profumo, presidente di Mps, che anche oggi perde oltre il 3% in Borsa – Intanto Vegas (Consob) dice: “Nessun intervento ulteriore sul titolo”.

Mps, Profumo: “L’indipendenza va riconsiderata”, aggregazione più vicina

Mps prosegue nella spirale negativa. Dopo l’esito negativo degli stress test, il titolo perde anche oggi più del 3% a metà pomeriggio a Piazza Affari, scendendo a 0,77 euro. La banca di Rocca Salimbeni ha perso solo nell’ultimo mese il 23% (nonostante un forte recupero alla fine della settimana scorsa) e dopo 542 anni – è il più antico istituto al mondo – dovrà dire, molto probabilmente, addio alla sua indipendenza.

A confermarlo a Radiocor è lo stesso presidente di Mps, Alessandro Profumo: “L’obiettivo di stare da soli va riconsiderato”. Profumo nel giugno di due anni fa, nel corso della presentazione del primo piano industriale della nuova gestione, lanciò lo slogan “Siena 2020”, una banca tutta rinnovata che avrebbe cambiato il modo di dialogare con la clientela. Quell’obiettivo, dopo 30 mesi, è praticamente abortito: “Considerando la situazione va riconsiderato. Mio malgrado”, puntualizza il presidente, secondo il quale, sulla strada della eventuale aggregazione “nulla è precluso”.

“Abbiamo solo una settimana” spiega Profumo, che in questi giorni è anche impegnato negli incontri con i sindacati bancari per il rinnovo del contratto nazionale. La banca come prima misura ha individuato lo slittamento del rimborso dei Monti Bond residui, pari a 1 miliardo. I titoli non hanno scadenza e l’impegno a restituirli entro il 2017 era stato preso con Bruxelles nel piano di ristrutturazione ignorato dalla Bce nell’applicazione degli standard per la prova di stress. Il regolamento dei Monti bond prevede anche la conversione in azioni, su richiesta di Siena, ma sul punto il “no comment” di Profumo oggi è secco.

Un’eventuale conversione porterebbe del resto il Tesoro con i prezzi attuali del titolo al 30% del capitale. Al netto dei Monti Bond, resta al Monte uno shortfall residuo da 1,350 milioni da colmare. Una delle strade per farlo è un’aggregazione con un partner italiano o estero, ma Profumo non fa nessun nome. Intanto sulla vicenda è nuovamente intervenuta Consob, dichiarando attraverso le parole del presidente Giuseppe Vegas di non prevedere ulteriori misure sui titoli Mps dopo che lunedì sera ha vietato agli operatori di assumere, su Mps e su Carige, posizioni nette corte fino a tutto il 10 novembre a seguito della forte volatilità in Borsa. “Direi che non ce ne dovrebbero essere altre perchè mi sembra che, anche oggi, il mercato non sia sfavorevole”, ha detto Vegas su eventuali nuovi interventi. 

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