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Mps, Mediaset e Finmeccanica mandano la Borsa all’inferno (-2,33%)

Piazza Affari il peggior listino d’Europa (-2,33%) – Decisivo il tonfo di Mps (-10,4%) in odore di una maggior ricapitalizzazione per rimborsare i Monti bond, piange la scuderia Berlusconi – Tranne Eni, tutte in rosso le società coinvolte dalle nomine di Renzi: nella tempesta Finmeccanica per incertezze sulla strategia di Moretti – Spread attorno a quota 164

Mps, Mediaset e Finmeccanica mandano la Borsa all’inferno (-2,33%)

L’Ucraina, snobbata per settimane dai mercati, torna a far paura alle Borse. A Piazza Affari il listino peggiore, l’indice FtseMib è sceso del 2,33% a quota 20817. Francoforte perde l’1,77%, Parigi scende dello 0,89%, Londra -0,64%. Madrid perde lo 0,87%. Sotto pressione anche l’azione Usa nonostante i guadagni di Coca Cola e Johnson & Johnson dopo i risultati trimestrali.

Tesla Motors cede oltre il 5%, Facebook il 2,4%. Il Dow Jones perde lo 0,07%, il Nasdaq lo 0,84%, l’S&P 500 lo 0,08%. Continuano a rafforzarsi i titoli di Stato: il rendimento del Btp a 10 anni è sceso al nuovo minimo storico del 3,10%, dal 3,17% di ieri. Spread con il Bund in calo a 162 punti base.

La tensione, per ora, non si estende all’oro, scambiato a 1.300 dollari l’oncia (-2%) e al petrolio: Wti a 104 dollari al barile (invariato), Brent a 108,7 dollari (-0,3%).

Tracolla Monte Paschi (-10,84%): il mercato ha preso atto dell’ ampliamento dell’aumento di capitale a 5 miliardi di euro, dai previsti 3 miliardi. La Consob ha vietato oggi e domani le vendite allo scoperto sul titolo.

Soffrono anche gli atri istituti a partire dalle Popolari: Banco Popolare -0,75%, Pop.Emilia -4,71%, Ubi -4,85%. In ribasso Unicredit (-3.01%). Il gruppo ha sospeso tutte le attività in Crimea e a chiuso tutte le filiali della regione. Intesa-4,01%.

Azimut chiude in ribasso del 4,3% e scivola sui minimi da inizio febbraio a 21,55 euro. Dai massimi storici segnati a inizio aprile il titolo ha perso il 20%. Quella di oggi è stata la settima seduta consecutiva in calo, un evento che non si realizzava dall’agosto 2011. 

Alla vigilia dell’assemblea è in forte ribasso Telecom Italia (-3,04%) nonostante la notizia che la società abbia messo in vendita le torri in Brasile. Una nota particolare la merita il tonfo di Finmeccanica (-5,22%) dopo la designazione a nuovo ad dell’attuale capo delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Il mercato prevede un’inversione della strategia di uscita dal settore Trasporti già caldeggiata da Alessandro Pansa. 

La controllata Ansaldo Sts, da mesi indicata come pronta alla vendita, perde il 4,81%. Pesante Fiat, in ribasso del 4,48%. Scende anche Pirelli-1,29%. La compagine azionaria della Bicocca conta su un nuovo competitor: Harbor International Fund incrementa la partecipazione in Pirelli sopra il 4% allineandosi di fatto alle posizioni di Mediobanca e Benetton. Il gestore Usa è entrato nell’azionariato a dicembre, rilevando buona parte del pacchetto ceduto dalle Generali, e tra febbraio e marzo ha portato la propria quota dal 3,94% al 4,58%.

Harbor contende il terzo posto ai due soggetti italiani e alle spalle della famiglia Malacalza (6,98%) e di Lauro-Camfin (26%). Prysmian-1,3% ha sottoscritto un contratto del valore di oltre 250 milioni di euro con l’operatore delle reti elettriche di Olanda e Germania TenneT, per il collegamento di parchi eolici offshore, situati nel Mare del Nord, alla terraferma tedesca. 

StM guadagna lo 0,32%. Tornano le vendite anche sul Lusso: Tod’s -1,45%, Ferragamo -2,86%, Yoox -2,56%. Evapora l’effetto Campari (-1,12%) dopo l’acquisizione per 108 milioni di euro della Fratelli Averna. 

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