Condividi

Mostre,”Libri allo specchio”: foto d’autore per raccontare 25 personaggi

Grandi classici o testi meno noti, i “Libri allo specchio” fotografati da Marguerite de Merode sono in mostra nel Salone vanvitelliano della Biblioteca Angelica di Roma dall’8 al 22 novembre. Accompagnati da una “dedica” di 25 personaggi – da Emma Dante a Sebastiano Maffettone, da Carlo Fuortes a Ginevra Bompiani e Dacia Maraini – che spiegano perché quel libro gli ha cambiato la vita e svelano una parte di sé. 25 opere per un progetto a cura di Ludovico Pratesi

“Libri allo specchio”, dall’8 al 22 novembre 2017, è il titolo della mostra di Marguerite de Merode e curata da Ludovico Pratesi. La sede è prestigiosa poiché si tratta del Salone vanvitelliano della Biblioteca Angelica a Roma. Il progetto è nato dall’idea dell’artista di chiedere a venticinque protagonisti della cultura contemporanea italiana (artisti, filosofi, scrittori, intellettuali, personaggi di spicco della cultura e della scienza) di scegliere una delle opere letterarie che li ha particolarmente “colpiti”: una scelta sempre personale, spesso intima. Hanno accolto l’invito a partecipare l’imprenditore Livia Aldobrandini, i registi Emanuele Crialese e Emma Dante, gli artisti Mimmo Iodice e Marco Tirelli, la collezionista Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, gli scrittori Ginevra Bompiani, Dacia Maraini e Chiara Valerio, gli scienziati Francesco De Notaristefani, Giorgio Parisi e Paolo Zellini, i filosofi Sebastiano Maffettone e Stefano Velotti, l’ètoile Carla Fracci, la storica Silvia Ronchey, l’architetto Franco Purini, la psicanalista Lorena Preta, l’ambientalista e giornalista Fulco Pratesi, il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi e il critico Andrea Cortellessa, il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes e il presidente della Fondazione Romaeuropa Monique Veaute, oltre che Marguerite de Merode e Ludovico Pratesi.

Per ogni libro sono state realizzate due fotografie: una esterna, che rappresenta il libro come “una scatola di pensiero” indagandone la storia e il vissuto, (l’artista ha fotografato le edizioni indicate dai lettori) e una dell’interno, a rappresentare l’essenza privata ed intima del racconto. In mostra 25 opere su carta, composte da due immagini accompagnate dallo scritto che ogni protagonista ha consegnato all’artista, dove illustra le ragioni della scelta del libro. Come spiega Marguerite de Merode, “ognuno di noi ha un libro che considera come “compagno” di un momento importante della vita. Ci sono tanti motivi che ci spingono a scegliere un testo più che un altro. Le nostre letture riflettono una parte di noi. Può essere un approccio emotivo. Può essere puramente intellettuale. Una lettura che ci avrà fatto sognare. Avrà risolto dei nostri dubbi. Avrà sicuramente toccato un aspetto del nostro intimo. Con la fotografia voglio esplorare il profondo delle pagine per ricreare l’atmosfera di quelle emozioni, ritrovare le parole importanti, le frasi che ne hanno segnato la lettura, i momenti particolari vissuti”.

“L’artista intende proporre una riflessione sul rapporto privato tra il lettore e il suo livre de chevet, che ha scelto come testo essenziale per la propria personalità – aggiunge Ludovico Pratesi – ogni protagonista ha raccontato il proprio libro come un mondo privato”. Emerge così un mosaico dei libri più vari, dove si intrecciano grandi classici a libri meno noti e poco conosciuti e allo stesso tempo, un ritratto inedito e privato dei protagonisti. Marguerite de Merode fotografa in questo modo i protagonisti, mettendo in evidenza un aspetto nuovo e del tutto sconosciuto della loro personalità.

Commenta