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Moody’s taglia il rating, ma Cipro non chiede aiuti all’Ue

L’agenzia americana ha declassato il Paese di due livelli, da Ba1 a Ba3 – Ma da Bruxelles fanno sapere che “non ci sono segnali che siano in arrivo richieste di aiuti” – Pesano su Nicosia le ultime stime sui fondi necessari a sostenere il settore bancario, superiori alle già elevate previsioni iniziali.

Moody’s taglia il rating, ma Cipro non chiede aiuti all’Ue

Moody’s ha tagliato il rating sovrano di Cipro di due livelli, da Ba1 a Ba3, con outlook negativo. Lo ha comunicato l’agenzia in una nota, spiegando che la decisione è legata al crescente rischio di un’uscita della Grecia dall’euro, paese con cui Cipro condivide forti legami a livello non solo economico.

Moody’s spiega inoltre che la debole posizione creditizia cipriota – il cui rating era a livello speculativo già prima di questo downgrade – è compromessa ulteriormente dalla limitata possibilità d’accesso ai mercati internazionali. 

Ma il taglio del rating è da ricondurre soprattutto alle novità sui fondi che il Paese dovrà mettere sul piatto per sostenere il proprio settore bancario: le ultime stime parlano di un impegno superiore alle previsioni iniziali, che a loro volta indicavano una cifra compresa tra il 5 e il 10% del Pil.

Intanto Amadeu Altafaj, portavoce del vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn, ha fatto sapere che “da Cipro non ci sono richieste di aiuti, né ci sono indicazioni che siano in arrivo”, anche se il Paese accusa degli squilibri e la situazione è “molto complessa”. 

Martedì però il ministro delle Finanze cipriota, Vassos Shiarly, ha aveva ammesso l’urgenza di un piano d’aiuti internazionale per ricapitalizzare le banche. Secondo alcune fonti, il pacchetto di aiuti per Cipro si aggirerebbe attorno ai 3-4 miliardi di euro.

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