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Moody’s, no a Londra per riforma banche

L’agenzia di rating ritiene che possa essere dannoso per gli obbligazionisti separare, all’interno di una stessa banca, le divisioni retail da quelle d’investimento. La proposta, fatta dall’Icb e appoggiata dalle autorità politiche, punta a salvaguardare i contribuenti privati in caso di crisi futura.

Moody’s, no a Londra per riforma banche

La proposta da parte delle banche britanniche di separare le attività di investimento degli istituti per proteggere i contribuenti da crisi future è stata bocciata dalle agenzie di rating quanto dannosa per gli obbligazionisti. Lo ha dichiarato oggi Moody’s che ritiene che nel caso si mettesse in pratica il ring-fencing aumenterebbero le possibilità di un downgrade nel settore.
La proposta prevede l’innalzamento di barriere di sicurezza intorno al settore retail, cioe’ alla rete dei depositi, per separarlo da quello dell’investiment banking. Mossa che spera, in caso di crisi finanziaria, di salvaguardare i contribuenti privati.
Eppure ieri il ministro delle Finanze inglese Georges Osborne si era proclamato d’accordo con le indicazioni fornite a riguardo dalla Independent Commission on Banking (ICB) che ha chiesto che la struttura delle banche consenta al retail di essere protetto e restare illeso in caso di crisi. Non solo, il ministro si è anche mostrato favorevole ad aumentare i coefficienti patrimoniali per le banche e l’Icb ha proposto che le prime 10 banche retail britanniche abbiano un core tier1 di almeno il 10%.
Moody’s, però, non è d’accordo. Secondo l’agenzia di rating, nel caso di una nuova crisi, qualsiasi entità posta al di fuori delle barriere operative difficilmente potrà accedere a fondi pubblici il che significa che queste attività potrebbero essere lasciate fallire mentre quelle retail verrebbero protette. Dunque gli obbligazionisti esistenti, ritrovandosi in larga parte fuori dall’entità protetta, sarebbero danneggiati da queste misure di “ring-fencing”.
Moody’s ha inoltre minacciato di declassare 14 banche britanniche in quanto le autorità appaiono sempre meno inclini, per il futuro, a salvataggi pubblici di istituti creditizi.
Oggi l’Icb dovrebbe rendere pubblica la bozza di legge sulla regolamentazione finanziaria che dovrebbe abolire l’Autorità di sicurezza compotente (Fsa) e trasferire la maggior parte dei suoi poteri alla Banca d’Inghilterra.

Pubblicato in: News

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