Condividi

Moody’s minaccia un dowgrade per gli enti locali e le società pubbliche italiane

L’agenzia di rating, dopo il warning lanciato contro il Paese, ha messo sotto osservazione le principali società pubbliche e 23 enti locali per un possibile declassamento – Coinvolti Eni, Enel, Finmeccanica, Terna e Poste.

Moody’s minaccia un dowgrade per gli enti locali e le società pubbliche italiane

Lo schiaffo, atteso, arriva al termine di una giornata nera, in cui la Borsa di Milano si è confermata la maglia nera dei listini del Vecchio Continente. Il provvedimento trae origine dalla decisione di Moody’s (del 17 giugno 2011) di collocare il rating Aa2 delle obbligazioni sovrane dell’Italia sotto revisione per un possibile declassamento.

A insinuare dubbi nell’agenzia sono le debolezze macroeconomiche strutturali e il possibile aumento dei tassi di interesse che frenano la crescita, i rischi nell’attuazione dei piani di risanamento richiesti per ridurre lo stock del debito italiano e i rischi posti dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i paesi europei con alti livelli di debito.

Le società coinvolte, si legge in una nota dell’agenzia, sono Eni, Enel, Finmeccanica, Terna e le Poste. In particolare, i rating posti sotto la lente sono quello a lungo termine A2 senior unsecured di Enel e le sue controllate garantite, Enel Finance International N.V. e Enel Investment Holding B.V., e per Enel Finance International anche il rating a breve termine. Il rating Aa3 a lungo termine senior unsecured di Eni e il rating A1 senior unsecured di Eni Lasmo (Usa). E ancora, il rating A3 a lungo termine senior unsecured di Finmeccanica e quello Aa2 a lungo termine di Poste e il bond da 750 milioni garantito dal governo. Sotto osservazione anche il rating a lungo termine A2 senior unsecured e e issuer ratings e il P-1 a breve termine di Terna. Il rating Prime-1 a breve termine e di Poste non è stato posto sotto osservazione.

Sotto osservazione stretta di Moody’s ci sono anche alcuni enti locali italiani: 23 fra regioni, province e città. L’elenco completo vede coinvolte le Provincie autonome di Trento e Bolzano, la Regione Lombardia, la Basilicata, l’Emilia Romagna, la Liguria, le Marche, la Sicilia, la Toscana, l’Umbria, il Veneto; le province di Arezzo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Torino; I Comuni di Bologna, Firenze, Milano, Siena, Venezia; la Cassa del Trentino e Finlombarda.
Moody’s osserva che i governi regionali e locali hanno affrontato ”la crisi senza un significativo deterioramento dei conti. Comunque non sono immuni dalle condizioni del credito sovrano e potrebbero essere esposti, a vari gradi, alle condizioni macroeconomiche del paese”.

Pubblicato in: News

Commenta