Condividi

Monte dei Paschi chiude l’anno dello scandalo Alexandria con una perdita di 3,17 miliardi di euro

La banca ha archiviato nel 2012 un rosso superiore alle stime degli analisti – Rettifiche sui crediti per 2,67 miliardi sotto il pressing anche della Banca d’Italia – La banca ha chiuso già 200 filiali – Core tier 1 all’11,3% con Monti bond – Viola (ad) agli analisti: “Bilancio di svolta, oggi la banca è diversa rispetto al passato”

Monte dei Paschi  chiude l’anno dello scandalo Alexandria con una perdita di 3,17 miliardi di euro

Banca Monte dei Paschi chiude il suo annus horribilis segnato dallo scandalo dei derivati Alexandria con una perdita per 3,17 miliardi di euro. Il rosso era largamente atteso ma è comunque superiore alle stime degli analisti. Su pressing anche della Banca d’Italia sono state effettuate rettifiche per 2,67 miliardi, di cui 1,37 miliardi nel solo quarto trimestre.  Il portafoglio titoli e derivati a fine 2012 ammontava a 38,4 miliardi di euro in aumento di un miliardo rispetto al precedente esercizio e con un’esposizione concentrata su titoli di Stato italiani. Nel quarto trimestre l’aggregato ha beneficiato della ripresa del valore dei titoli e dello spread in ribasso.

La banca, impegnata in un ampio processo di ristrutturazione, ha già chiuso 200 filiali, il 50% dell’obiettivo di riduzione degli sportelli contenuto nel piano industriale al 2015, e ha già fatto uscire anticipatamente 1.000 dei 1.660 dipendenti che dovranno lasciare la banca entro la fine del primo semestre del 2013. Nel bilancio 2012 sono stati sostenuti oneri di ristrutturazione una tantum per circa 300 milioni per gli incentivi agli esodi del personale in esubero. “Si deve parlare di bilancio di svolta” e “oggi la banca è molto diversa dal recente passato. La discontinuità si colloca peraltro in un esercizio difficile per tutti sia banche che per il sistema”, ha commentato l’ad Fabrizio Viola nella conference call con gli analisti sui conti.

Più in dettaglio, i ricavi sono scesi del 6,2% a circa 4.995 milioni sia per il calo del 18,1% del margine di interesse, sia per la riduzione delle commissioni nette del 7,4% che scontano prevalentemente i costi della garanzia governativa necessaria per l’accesso alle operazioni di rifinanziamento in BCE (Ltro), a fronte di una lieve crescita delle componenti commerciali. Le coperture dei crediti in sofferenza sono in aumento al 57,9%, in crescita di 250 bps rispetto al 31 dicembre 2011. La dinamica della raccolta diretta ha risentito della flessione della raccolta con controparti istituzionali mentre si è mantenuta sostanzialmente stabile la raccolta commerciale (-1,6% sul 2011). Il risultato dell’’attività di negoziazione si è attestato a 454 milioni rispetto ai 72 milioni del dicembre 2011. Il cost-income si attesta al 66% (64,2% nel 2011). Il tier è all’11,9% proforma e il Core tier 1 all’11,3%, compresi i Monti bond.

Commenta