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Monopattini elettrici: via libera alla circolazione

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la norma che equipara i monopattini elettrici alle biciclette elettriche – Attenzione però ai requisiti per evitare multe anche salatissime

Monopattini elettrici: via libera alla circolazione

I monopattini elettrici, ora è ufficiale, possono circolare liberamente su strade e vicoli delle città italiane come fossero biciclette. Li abbiamo visti sfrecciare già da tempo come antidoto alla congestione del traffico cittadino ma solo dal 30 dicembre, quando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, supplemento ordinario n. 45/L alla Gazzetta Ufficiale 304 del 30 dicembre 2019, sono pienamente in regola. Con la norma che, all’articolo 75, equipara i monopattini elettrici ai velocipedi, è entrato formalmente in vigore il decreto ministeriale del 4 giugno dello scorso anno (pubblicato sulla GU 162 del 12 luglio) che permette la circolazione di questi nuovi veicoli – compresi i Segway – in ambito urbano e sulle normali sedi stradali, appunto come le biciclette. 

La regolarizzazione decretata riguarda però unicamente i monopattini fino a 500 Watt di potenza e velocità non superiore ai 20 km orari, dotati di luci anteriori e posteriori. Requisiti che è bene fare attenzione a verificare al momento dell’eventuale acquisto.

La legalizzazione dei monopattini elettrici, che ne rende ora più agevole la diffusione, era stata promossa dal senatore di Italia Viva, Eugenio Comincini. Il suo emendamento alla manovra economica 2020 è stato infatti approvato lunedì 9 dicembre scorso e prevede appunto l’equiparazione dei monopattini elettrici alle biciclette. Non rientrano invece nella nuova norma gli hoverboard e i monoruota che rimangono confinati nell’uso privato e che non ricevono lo status di veicoli riconosciuti adatti per la circolazione su strada.

La nuova normativa ha cercato così di dare ordine alla materia che stava trasformandosi in una vera e propria giungla con la diffusione di questi mezzi tra il giocattolo e l’utile e di affrontare il tema della sicurezza – ancora non del tutto risolto – che aveva portato a multe, anche pesantissime, a macchia di leopardo nelle città italiane.

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