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Mondiali Qatar, Messi e Neymar oggi in campo: Croazia-Brasile e Olanda-Argentina avviano i quarti di finale

I Mondiali del Qatar entrano nel vivo con l’inizio dei quarti di finale: le stelle Messi e Neymar subito in campo

Mondiali Qatar, Messi e Neymar oggi in campo: Croazia-Brasile e Olanda-Argentina avviano i quarti di finale

Ora non si scherza più.

I Mondiali del Qatar entrano nel vivo con i quarti, dove le otto rimaste cercheranno di conquistare il prezioso pass per le semifinali. Il livello, per ovvi motivi, si alza a dismisura, in perfetta antitesi con il margine d’errore, praticamente azzerato: nessuno, arrivati a questo punto, vuole alzare bandiera bianca, nemmeno chi potrebbe già essere andato oltre le proprie possibilità.

Si parte oggi con Croazia-Brasile (ore 16) e Olanda-Argentina (20), mentre domani toccherà a Marocco-Portogallo (16) e Inghilterra-Francia (20): un bel programma, non c’è che dire, perché nonostante le eliminazioni di Germania e Spagna il roster delle “fab-8” è davvero interessante.

Croazia – Brasile (ore 16, Rai Uno)

Si parte subito con il favorito per eccellenza, vale a dire il Brasile di Tite, indicato dai bookmakers come il vincitore più probabile.

La sfida con la Croazia non va presa sotto gamba, ma è chiaro che la Seleçao parte nettamente in vantaggio, anche perché i biancorossi di Dalic non sono più quelli di quattro anni fa, quando riuscirono ad arrivare addirittura in finale.

I brasiliani invece stanno giocando un gran calcio, come si è visto nell’ultimo match contro la Corea del Sud, fatto di gol, spettacolo e solidità difensiva. Del resto la squadra di Tite non ha campioni solo dalla cintola in su (Neymar su tutti, ma anche Vinicius, Raphina e Richarlison), ma anche uno straordinario centrocampista come Casemiro e una coppia di centrali difensivi di livello assoluto formata da Thiago Silva e Marquinhos.

Insomma, il pronostico pende tutto dalla parte verdeoro, a patto che la testa sia ben collegata alle gambe: viceversa gli orgogliosi croati, guidati da Modric, Perisic e Kovacic, potrebbero approfittarne e mettere a segno il colpo della vita.

Olanda – Argentina (ore 20, Rai Uno)

Dopo l’antipasto di cui sopra toccherà al piatto principale del venerdì, ovvero Olanda-Argentina.

Sfida ricca di storia e tradizione, con 5 precedenti ai Mondiali in perfetta parità: due vittorie a testa e un pareggio.

Certo, i più importanti li ha vinti la Selección (finale del 1978, 3-1 con doppietta di Kempes e gol di Bertoni e il 2-4 ai rigori nella semifinale del 2014), ma gli Orange hanno sempre dato battaglia e promettono di farlo anche stavolta.

L’equilibrio è d’obbligo, perché in questo quarto non sembra esserci un vero e proprio favorito: Scaloni ha Messi in grande forma, dunque è giusto dargli una piccola percentuale di vantaggio, Van Gaal invece non ha stelle particolari, ma una maggiore esperienza e capacità tattica che potrebbe fare la differenza. Molto comunque ruota attorno al 10 argentino, sin qui vero e proprio trascinatore dei suoi: la sensazione, infatti, è che senza di lui questa sia una Selección tutt’altro che irresistibile.

E’ probabile quindi che il santone olandese (20 titoli vinti in carriera), sin qui criticato in patria per il gioco molto lontano dalle tradizioni, costruirà una gabbia attorno a lui, nel tentativo di spegnere la luce dei rivali e provare poi a sfruttare le ripartenze, sin qui unica arma della sua squadra.

Chi passa sfiderà la vincente di Croazia-Brasile, ma a quello, eventualmente, si penserà solo da domani…

Marocco – Portogallo (Sabato, ore 16)

Il sabato invece si aprirà con una sfida a sorpresa tra il Marocco e il Portogallo, frutto del clamoroso colpaccio dei nordafricani contro la Spagna.

Un’impresa che ha fatto impazzire di gioia il popolo marocchino, deciso più che mai a continuare a sognare: di fronte però ci sarà un avversario molto quotato, per nulla scalfito dal caos attorno alla sua stella per eccellenza.

Già, perché il paradosso (o forse no) è che il Portogallo ha giocato la sua miglior partita senza Cristiano Ronaldo, fatto fuori dal ct Fernando Santos dopo la brutta reazione avuta al momento del cambio con la Corea del Sud.

In patria erano tutti pronti a saltargli addosso, poi però è arrivata la splendida prestazione con la Svizzera, con Gonçalo Ramos, 21 enne del Benfica scelto al posto di CR7, autore addirittura di una tripletta.

La critica si è così compattata con l’allenatore, tanto che un sondaggio del popolare quotidiano sportivo A Bola ha visto il 93,3% dei tifosi contro Ronaldo: percentuali bulgare, che testimoniano come Cristiano, dopo i guai avuti con il Manchester United, sia sempre più ai margini anche in casa.

Ad ogni modo la squadra non sembra risentirne e parte con il favore del pronostico, seppur rispettando il Marocco, sin qui davvero da applausi. Il talento di Ziyech e Hakimi, unito alle parate di “super Bounou”, ha già colpito Belgio e Spagna, dunque guai a pensare che il match sia scontato.

Inghilterra – Francia (Sabato, ore 20)

Dulcis in fundo Inghilterra – Francia, il big match per eccellenza di questi quarti di finale.

Confronto che trasuda storia e tradizione, tra due Paesi che non si amano (eufemismo) e che vogliono andare avanti a tutti i costi.

Del resto sia Southgate che Deschamps sono partiti per vincere la Coppa, non certo solo per provarci, ragion per cui qualcuno resterà profondamente deluso, al punto, forse, di salutare la panchina. Entrambi poi hanno fatto ottime cose sin qui, superando i gironi senza patemi e liquidando Senegal e Polonia con grande serenità.

Ora però l’asticella si alza e i riflettori si spostano su Kane e Mbappé, star per distacco della sfida.

Sin qui il francese ha stravinto il confronto, tanto da riuscire a segnare ben 5 gol in appena 4 partite (3 per lui, visto che con la Tunisia è partito dalla panchina) e, più in generale, a spezzare gli avversari con le solite accelerazioni inarrestabili.

L’uragano Kane invece si è limitato a una sola rete, ma gli inglesi non ne hanno risentito: il suo lavoro tattico, infatti, ha facilitato gli inserimenti di Saka, Bellingham e Foden, senza dimenticare Rashford, Sterling e Mount.

La sensazione insomma è che la Francia sia più “Mbappé dipendente” della rivale, anche se è giusto sottolineare come Deschamps, nonostante le assenze di Benzema e Pogba, abbia la rosa più forte con i vari Griezmann, Dembelé, Giroud, Rabiot e Theo Hernandez.

Francia leggermente favorita, ma non di molto: l’unica certezza, in attesa di vedere come finirà, è che ne resterà soltanto una.

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