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Mondiale per Club: Inter eliminata dal Fluminense e stasera mission impossible per la Juve contro il Real Madrid

I brasiliani del Fluminense rimandano a casa l’Inter e capitan Lautaro si arrabbia per lo scarso impegno dei suoi. Stasera tocca alla Juve, superdecimata, ad affrontare i campionissimi del Real Madrid

Mondiale per Club: Inter eliminata dal Fluminense e stasera mission impossible per la Juve contro il Real Madrid

Il Mondiale dell’Inter finisce qui. I nerazzurri abbandonano la scena perdendo 2-0 con il Fluminense e mettono fine alla loro lunghissima e paradossale stagione, nella quale hanno lottato per tutti gli obiettivi senza però conquistarne nemmeno uno. La sconfitta di Charlotte lascia anche degli strascichi, almeno a sentire le parole di capitan Lautaro (ne parliamo tra poco), a dimostrazione di un clima negativo, appesantitosi sconfitta dopo sconfitta. Questa sera toccherà alla Juventus, costretta all’impresa contro il Real Madrid (ore 21) per non fare la fine dell’Inter e continuare a sognare il Mondiale per Club.

Inter – Fluminense 0-2: nerazzurri eliminati dai gol di Cano ed Hercules

Al Bank of America Stadium di Charlotte l’Inter parte con il pallone, ma è il Fluminense a prendere subito il controllo. Dopo appena 40 secondi, Sommer sbaglia un rinvio pressato da Cano e mette subito i brividi alla panchina nerazzurra. È solo l’inizio di una serata complicata per gli uomini di Chivu. I brasiliani aggrediscono l’Inter fin dai primi minuti e trovano il vantaggio già al 3’: Arias vince un duello con De Vrij sulla destra, raggiunge il fondo e crossa in area. Il pallone, deviato da Bastoni, si impenna e arriva preciso sulla testa di Cano, dimenticato dalla difesa nerazzurra. Il ritmo della gara è frenato dal caldo opprimente e dalle pessime condizioni del terreno, fattori che condizionano qualità e intensità. Alla mezz’ora è ancora il Fluminense a sfiorare il gol: Arias ci prova dalla distanza, Sommer respinge corto e Xavier manca di un soffio il raddoppio. Poco dopo, una splendida azione dei brasiliani porta alla rete di Ignacio su sponda aerea, ma il gol viene annullato per fuorigioco. Nella ripresa lo spartito non cambia: l’Inter tiene palla, ma il possesso è sterile. Il Fluminense, invece, continua a creare le occasioni migliori. Al 62’ Arias va vicino al gol con una splendida conclusione a giro, neutralizzata da un grande intervento di Sommer. Al 68’ arriva la prima vera chance nerazzurra: Esposito, appena entrato, trova Lautaro sul secondo palo, che appoggia per De Vrij. Il difensore olandese però, da due passi, spara a lato. Poco dopo, Dimarco sfiora il pari con una punizione insidiosa, mentre Fabio, a 44 anni, risponde presente su un sinistro debole di Lautaro. L’argentino si scuote nel finale: prima impegna Fabio su invito di Esposito, poi centra in pieno il palo. È l’ultima fiammata dell’Inter, perché nel recupero Hercules chiude i conti con una sassata da fuori che batte Sommer e fa calare il sipario sulla stagione nerazzurra. Nel finale c’è ancora tempo per una traversa colpita da Dimarco, ma è solo un dettaglio: il Fluminense va avanti con merito, mentre l’Inter chiude la sua lunghissima stagione con 63 partite sulle gambe e nessun titolo in bacheca.

Lautaro furioso: “Ho visto cose che non mi sono piaciute, chi non vuole restare se ne vada”

“Il messaggio deve essere chiaro: chi vuole restare deve restare, chi non vuole restare deve andare via – il commento pesantissimo di Lautaro -. Voglio lottare per obiettivi importanti, questa è una maglia importante e questo deve essere il messaggio. Per rimanere in alto e portare trofei dobbiamo avere voglia. Nel primo tempo non siamo stati in gara, prendendo un gol e sbagliando passaggi, appoggi e tante scelte. Loro, segnando nei primi minuti, si sono difesi bene bassi, cercando la ripartenza. Nel secondo tempo siamo stati più bravi, poi abbiamo preso il 2-0 ma abbiamo lasciato tutto in campo. Era caldo e c’era il campo asciutto, per tutte e due le squadre. Arrivavamo però con un po’ di stanchezza mentale e giocatori che mancavano. Chiedo scusa ai tifosi e a tutta la gente venuta qua per stare con noi, ora riposiamoci per ricominciare nel migliore dei modi per la prossima stagione. Qua bisogna voler stare, stiamo lottando per obiettivi: chi non vuole rimanere, deve andare via. Ho visto tante cose che non mi sono piaciute: come capitano, io voglio lottare per obiettivi e siamo una squadra importante. Abbiamo vinto e voglio continuare così: chi vuole restare, può restare, mentre chi non vuole restare, arrivederci”.

Real Madrid – Juventus (ore 21, Canale 5 e Dazn)

Dopo la caduta indolore contro il Manchester City, la Juventus si prepara a vivere il primo vero crocevia del torneo contro il Real Madrid. Una sfida dal peso specifico altissimo, non solo per il prestigio dell’avversario, ma anche per il significato che può assumere nel percorso della nuova Signora targata Tudor. Contro Guardiola, il tecnico croato ha scelto di gestire le energie, lasciando in panchina diversi titolari, compreso Kenan Yildiz. Il risultato è stato un 5-2 che potrebbe aver lasciato delle scorie, pur senza compromettere il cammino: il pass per gli ottavi, infatti, era già in tasca ben prima di perdere a Orlando. Adesso però il margine d’errore è azzerato e Tudor tornerà ad affidarsi ai suoi uomini chiave. In particolare a Yildiz, il volto più brillante della spedizione bianconera in Usa, autore di tre reti nelle prime due gare. Il modulo non cambierà, ma il tono, si spera, sì: servirà una Juventus diversa, più feroce e lucida, capace di reggere l’urto tecnico e mentale contro una corazzata come il Real. Il tecnico croato, in questi giorni, ha lavorato a fondo anche sull’aspetto psicologico. Dopo il ko col City, è stato il primo a voler rimettere in piedi il gruppo, trasmettendo serenità ma anche fame. Il Real Madrid targato Xabi Alonso è una squadra profondamente diversa da quella guidata fino a pochi mesi fa da Carlo Ancelotti e questo può anche rappresentare un vantaggio per la Juventus, visto che il “rodaggio”, per evidenti motivi, è ancora agli albori. Tra le principali novità c’è il passaggio alla difesa a tre, con una mossa sorprendente: Tchouameni, solitamente impiegato a centrocampo, è stato arretrato al centro della retroguardia. Le mezzali sono due talenti puri come Arda Guler e Jude Bellingham, chiamati a interpretare il ruolo in chiave moderna, combinando qualità e dinamismo. Il Real predilige il possesso palla e costruisce il gioco sfruttando le cosiddette “catene laterali”: a destra il motore è Alexander-Arnold, a sinistra Fran Garcia, spesso affiancato proprio da Guler. Davanti, il peso dell’attacco è affidato a Vinicius e Mbappé, due fuoriclasse in grado di sparigliare le carte in ogni momento.

Real Madrid – Juventus, le probabili formazioni

Real Madrid (3-5-2): Courtois; Rudiger, Tchouameni, Huijsen; Alexander-Arnold, Bellingham, Valverde, Guler, Fran Garcia; Vinicius Junior, Mbappé
Allenatore: Xabi Alonso

Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Rugani, Kelly; Alberto Costa, Thuram, Locatelli, Cambiaso; Conceiçao, Yildiz; Kolo Muani
Allenatore: Tudor

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