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Milano: un premio per la città di Leonardo Da Vinci

Milano, la città in cui da Vinci ha soggiornato più a lungo, onorerà il genio rinascimentale in occasione del cinquecentenario e il 2019 lo celebrerà con un palinsesto di iniziative, una di cui è un nuovo concorso destinato ai giovani.

Milano: un premio per la città di Leonardo Da Vinci

È stato presentato a BASE in via Bergognone, il concorso “Milano da Vinci” è una valorizzazione e una promozione di Milano come ‘città di Leonardo’, promosso dalla Fondazione Italiana Accenture in collaborazione con il Comune di Milano e la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti.

“Leonardo da Vinci” una biografia di Walter Isaacson, appena pubblicata in versione tascabile dall’editore americano Simon & Shuster, ha arrivato questa settimana al posto numero due della New York Times Best Sellers List.

Mercoledì, 5 dicembre a Milano durante la presentazione dell’iniziativa, è stato appunto ribadito quanto sia ancora forte l’impatto di Leonardo da Vinci cinquecento anni dopo la sua morte.

Nel 1482 da Vinci fu richiamato alla città lombarda dal duca Ludovico Sforza. L’artista e l’inventore lasciò le sue tracce ovunque: Il Cenacolo, la Sala delle Asse del Castello Sforzesco, la Biblioteca Ambrosiana, il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia, i canali dei Navigli, Il Codice Atlantico, ecc.

Questo concorso intende premiare e supportare la realizzazione delle migliori idee progettuali che, attraverso l’utilizzo dei nuovi media, sappiano raccontare lo spirito innovatore di da Vinci in chiave di promozione di Milano come città attrattiva, tecnologica e turistica.

Obiettivi dell’iniziativa sono tre:

  1. Valorizzare i luoghi e le opere degli interra leonardeschi del Comune promuovendo Milano come città attrattiva, turistica innovativa e tecnologica;
  2. Valorizzare le potenzialità dei nuovi media (interactive art, transmedia, media installation, performance, video work, video mapping, video installation, internet art, light design, ecc.) come espressione artistica;
  3. Realizzare progetti fruibile e comunicabili negli spazi e sui canali online del Comune di Milano – e più in generale per attività di promozione del territorio, in Italia e all’estero.

Il concorso è attivo fino al 4 febbraio 2019 ed è ospitato sulla piattaforma digitale di Fondazione Italiana Accenture. Si articola in diverse attività tra cui quattro moduli e-learning per tutti i participanti, due giornate di workshop per gli otto team finalisti e tre mesi di coaching per i due team vincitori.

Possono partecipare al concorso team multidisciplinari composti da massimo cinque persone fisiche. L’età media dei componenti del team non potrà essere superiore a 35 anni e ciascun componente dovrà aver raggiunto la maggiore età.

È una sfida di arte, scienza e tecnologica. La domanda chiave: se da Vinci fosse vivo nel 2019, cosa inventerebbe lui per Milano?

A presiedere sulla conferenza stampa è stata la giornalista Barbara Gasperini. Gli intervenuti sul palco sono stati Roberta Guaineri, Assessore turismo, sport e qualità della vista, Comune di Milano, Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura, Comune di Milano, Marilena Adamo, Presidente, Fondazione Milano, e Simona Torre, Segretario Generale, Fondazione Italiana Accenture.

Il giornalista Gasperini ha dichiarato che da Vinci “fa parte della tradizione italiana fortissimamente”. Guaineri, rappresentando il Comune di Milano, crede che attualmente a Milano “stiamo vivendo lo stesso spirito, la stessa energia degli anni Leonardo’. Secondo lei: “La spinta creativa di Leonardo, come icona globalmente riconosciuto, nel suo essere innovativa, aperta, interdisciplinare, è un’eredita importante per la città, che mantiene uno sguardo al patrimonio storico del proprio passato e guarda oltre, a un futuro di cambiamento e di consapevolezza del proprio ruolo nel mondo”.

Chiediamo infatti ai giovani di presentare progetti innovativi che sappiano valorizzare questo lasciato materiale e immateriale, contribuendo alla promozione del patrimonio artistico, culturale e tecnologico della nostra città” ha spiegato Del Corno. 

Marilena Adamo ha incoraggiato i giovani: “Non raccontare, ma raccogliere la sfida di Leonardo tra la ricerca di soluzione tecnologicamente innovative.”

Simona Torre della Fondazione Italiana Accenture ha ufficialmente presentato il concorso, spiegando le regole e i dettagli. Ai due team premiati saranno corrisposti: 12.500 euro per la realizzazione tecnica del progetto, erogati in due tranche e un percorso di coaching con docenti della Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti per la realizzare il progetto.

Con il concorso Milano da Vinci vogliamo dare la possibilità ai giovani di sperimentare nuovi modi di comunicare e rappresentare l’anima innovativa che contraddistingue la città di Milano” ha ricordato il suo collega Diego Visconti, Presidente di Fondazione Italiana Accenture. 

Poi la conferenza è diventata una tavola rotonda che rivolgeva alla domanda: Quale contributo può dare la cultura digitale alla riscoperta del genio di Leonardo?

Alla tavola rotonda hanno partecipato: Isabella Menichini, Vice Direttore Direzione Marketing Metropolitano, Comune di Milano, Claudio Giorgione, Curatore Leonardo, Arte e Scienza, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Francesco Invernizzi, Amministratore Delegato, Magnitudo film e Massimiliano Cremonini, Managing Director, Accenture Interactive.

La parola finale era quella di Menichini del Comune di Milano che conclude:  ‘il compito vero di un’amministrazione è fare sintesi… fare sintesi tra i vari interesse. Serve una grande capacità d’ascolto”.

Milano concorso per Leonardo

Il concorso è aperto e il 2019 sarà senza dubbio l’anno di da Vinci. Dopo gli intervenuti, è stato tutto chiarissimo: il fascino e il mistero di da Vinci regnano ancora: non hanno mai perso il loro potere.

Attraverso l’Atlantico, se torniamo il nostro sguardo alla New York Times Best Seller Lists, Anthony Grafton, nella sua recensione della biografia di Walter Isaacson su da Vinci era dello stesso parere: “Gli specialisti di Leonardo da Vinci devono lavorare come investigatori. Devono trarre informazioni dal più piccolo degli indizi.”

Infatti il trucco che da Vinci sapeva abilmente manipolare è stato sempre quello: il suo mistero.

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