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Milan: Pato e Ibrahimovic, la coppia che scoppia

La mancata cessione (auspicata da Allegri) del brasiliano al Psg, la sua relazione con Barbara Berlusconi che turba lo spogliatoio, e soprattutto la scarsa intesa in campo con Ibrahimovic: elementi che fanno pensare che il Milan non avrebbe avuto tutti i torti a puntare su Tevez, vista l’assenza di Cassano e l’inaffidabilità di Robinho

Milan: Pato e Ibrahimovic, la coppia che scoppia

Da un lato la coppia che va a gonfie vele, quella tra Pato e la figlia del presidente Barbara, che per quanto se ne dica avrà in qualche modo influito sulla scelta di non cedere l’amato attaccante al Psg.

Da un altro lato, invece, la coppia che non funziona, quella tra Pato e Ibrahimovic, che proprio grazie a quell’improvviso dietrofront sull’asse Milano-Parigi, dovrà suo malgrado ancora convivere, almeno fino a fine stagione.

Attore protagonista: Pato. Non protagonisti: Zlatan e Barbara. Terzo incomodo: Tevez. Morale della favola: Pato resta al Milan, per la gioia di Barbara, la non-gioia di Ibrahimovic – che dopo il derby perso con l’Inter ha detto: “Ho provato a stare di più in area di rigore, ma ero troppo isolato” – e l’incognita Tevez, il brutto anatroccolo che avrebbe scontentato Lady B. ma in compenso, forse, soddisfatto la voglia dell’attaccante svedese di avere finalmente un partner all’altezza della situazione.

A dire il vero, il compagno di reparto ideale Ibrahimovic lo aveva già in squadra. Anzi, ne aveva ben due: lo sfortunato Cassano e il funambolico Robinho. Con il primo out, la soluzione poteva essere dunque il brasiliano, ma la sua inefficienza sottoporta (ancora un clamoroso errore anche nel derby di domenica) non convince Allegri. Il quale, però, ha dalla sua i numeri: i rossoneri sono, nonostante questi equivoci tattici, il miglior reparto offensivo della serie A, con 37 gol. Ma andando a vedere, solo 5 di questi sono stati segnati dalla coppia più brutta del mondo quando hanno giocato insieme: 4 da Ibra (ma con 3 rigori) e solo uno dal genero del presidente. E il presidente, a proposito, che cosa ne pensa? Accettata la relazione con la figlia, a Berlusconi sta bene anche Pato in campo, vicino ad Ibra, ma con Robinho dietro. Ma, ancora una volta, per Allegri il trequartista è assolutamente Boateng (o piuttosto, addirittura, l’anonimo Emanuelson).

Ma se il presidentissimo alla fine ha accettato senza interferire la relazione Barbara-Alexandre, non lo stesso ha fatto lo spogliatoio: “E’ una cosa che non si è mai vista”, “Non si rende conto in che situazione si è messo”, queste le indiscrezioni che trapelavano da un giocatore che preferì, ovviamente, rimanere anonimo. Fatto sta che il Papero non è distante solo da Ibra. A parte i brasiliani, quasi tutto lo spogliatoio lo ha emarginato. E d’altronde, non potrebbe essere altrimenti.

Dunque, che la crisi sia tecnica o da cronaca rosa poco importa: Allegri non stava battendo ciglio di fronte alla sua cessione, e a questo punto aveva ragione. Ibra con Pato non gira. E se non gira Ibra, non gira il Milan.

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