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Milan-Juve, scudetto al bivio: per Pirlo dentro o fuori

Covid permettendo (dopo Alex Sandro la Juve ha perso anche Cuadrado), il big match di stasera a San Siro non è solo uno dei più affascinanti del campionato, ma fondamentale per la corsa scudetto e per la Juve, distaccata di 10 punti dai rossoneri, è l’ultima chiamata – Il Milan recupera Hernandez, la Juve si affida alla coppia CR7-Dybala

Milan-Juve, scudetto al bivio: per Pirlo dentro o fuori

Partita scudetto, Asl permettendo. A San Siro, infatti, dovrebbe andare in scena una delle gare più affascinanti del campionato, sempre che l’emergenza Covid lo consenta. Alla positività di Alex Sandro si è aggiunta quella di Cuadrado: nulla che non sia già stato visto in altre squadre di Serie A, ma abbastanza per indurre il presidente dell’Asl di Torino, forse anche sulla scia di quanto accaduto con il Napoli (e legittimato dal Coni) a lanciare l’allarme. “In questo momento non si può parlare di focolaio – ha spiegato Roberto Testi – Se però dovessero esserci nuovi casi e venisse confermato un focolaio non controllato in squadra, allora l’Asl sarebbe costretta a intervenire bloccando la trasferta”. Dichiarazione smentita però dall’Assessore all’emergenza Covid della Regione Piemonte, che in serata ha fatto parzialmente rientrare il caso: “Non c’è un’emergenza che giustifichi un intervento dell’Asl di Torino, posso assicurare i tifosi che la gara si farà”. Parole forti, che hanno indotto lo stesso Testi a intervenire nuovamente sul tema, questa volta con toni ben diversi: “Si dovrebbe intervenire solo se ci fosse un focolaio, al momento siamo lontani anni luce da un problema di sanità pubblica”.

IL CASO TAMPONI

Facciamo chiarezza, o quantomeno proviamoci, dicendo che questa mattina la Juventus farà un nuovo giro di tamponi, per poi partire alla volta di Milano. Dovessero emergere nuovi casi ecco che l’Asl farebbe le sue valutazioni, ma la partita si giocherà, in linea con il protocollo rispettato da (quasi) tutti, salvo un numero alto di contagiati. Si tratterebbe di una sfida bella e delicata, con importanti riflessi sulla classifica, specialmente per la Juventus.

PARTI INVERTITE

Dopo anni di dominio bianconero, infatti, le parti si sono clamorosamente invertite, con il Milan in testa con 37 punti e la Juve al quinto posto a quota 27. Certo, la squadra di Pirlo deve ancora recuperare la partita con il Napoli, ma è evidente che una sconfitta a San Siro renderebbe il distacco davvero importante, seppur con più di mezzo campionato da giocare. Insomma, la sfida di San Siro sembra essere più decisiva per i bianconeri, ma anche il Milan ha molto da perdere: alle spalle, infatti, c’è l’Inter di Conte, pronta a sfruttare un eventuale passo falso per effettuare il tanto agognato sorpasso.

LE PAROLE DI PIOLI…

“Questa non è mai una sfida come le altre e lo sappiamo bene – ha confermato Pioli – Il campionato però è una maratona, siamo solo alla 15°giornata e gli scatti non servono a nulla. Incontriamo un avversario forte, in crescita, pieno di grandi giocatori, ma ribadisco che questa non è la partita della vita e nemmeno decisiva”. Il tecnico rossonero ha però aggiunto che non firmerebbe per il pareggio, a dimostrazione di un ritrovato spirito da big quasi impensabile fino a pochi mesi fa. In questo mondo ribaltato c’è finita di mezzo anche la Juventus, a sua volta passata dall’essere dominatrice assoluta del campionato a inseguitrice.

…E QUELLE DI PIRLO

Sin qui Pirlo ha goduto di una certa immunità da parte della critica, ma anche lui sa bene di essere arrivato a un bivio: o vince e si rimette in carreggiata, oppure rischia di passare alla storia come il primo tecnico bianconero a non vincere lo scudetto dopo 9 anni di trionfi. “È una partita importante, non un dentro o fuori – ha replicato Andrea – Stiamo lavorando per rimontare, su questo non c’è dubbio, però dobbiamo pensare partita dopo partita e migliorare prestazioni e classifica: ad aprile vedremo a che punto saremo arrivati”.

LE ASSENZE

A rendere ancor più complicati i pronostici ci si mettono le assenze, per Covid e infortuni vari. La Juventus, nel giro di due giorni, ha perso prima Alex Sandro e poi Cuadrado, entrambi positivi, che si vanno ad aggiungere a Morata, fermo ai box per un risentimento muscolare. Il Milan invece ritrova Hernandez, ma deve fare nuovamente a meno di Ibrahimovic, Bennacer e Saelemaekers, oltre che dello squalificato Tonali. Insomma, Pioli e Pirlo hanno dei bei grattacapi, ma questo non impedirà loro di giocarsela a viso aperto fino alla fine.

LE FORMAZIONI

I rossoneri si affideranno al solito 4-2-3-1 con Donnarumma in porta, Calabria, Kjaer, Romagnoli e Hernandez in difesa, Krunic e Kessié a centrocampo, Castillejo, Calhanoglu e Rebic sulla trequarti, Leao in attacco. Classico 3-4-1-2 anche per Pirlo, che risponderà con Szczesny tra i pali, Demiral, De Ligt e Bonucci nel reparto arretrato, Danilo, Rabiot, Bentancur e Chiesa in mediana, Ramsey a supporto della coppia offensiva formata da Ronaldo e Dybala, quest’ultimo recuperato dopo la leggera febbre di lunedì.

IL MERCATO

I riflettori saranno tutti puntati sul campo, ma occhio anche alla tribuna d’onore, con i dirigenti di Milan e Juve impegnatissimi sul fronte mercato. Maldini è sempre più vicino a Simakan, difensore dello Strasburgo (15 milioni più 3 di bonus l’offerta, 18 più 2 la richiesta), mentre Paratici vuole regalare a Pirlo un attaccante: sul taccuino, oltre ai soliti Llorente, Giroud e Pellé, è spuntato Quagliarella, che potrebbe tornare a vestire il bianconero per fare la quarta punta. Da monitorare anche la situazione Gomez, visto che Juve e Atalanta ne stanno parlando, magari inserendo nell’affare Bernardeschi: operazione difficile (l’ingaggio è fuori dalla portata della Dea), ma non impossibile.

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