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Milan, Genoa, Samp: terremoto sulle panchine

Il Milan liquida Giampaolo dopo una furiosa lite tra Boban e Maldini: Pioli il suo sostituto – Via anche Di Francesco dalla Samp mentre Andreazzoli si salva a sorpresa al Genoa

Milan, Genoa, Samp: terremoto sulle panchine

L’unica certezza è che Marco Giampaolo non sarà più l’allenatore del Milan. Il resto infatti è tutto in divenire, con un testa a testa Pioli-Spalletti in stile Gran Premio, dove sorpassi e controsorpassi si alternano ora dopo ora. Al momento in cui scriviamo il tecnico di Parma è in vantaggio su quello di Certaldo, tanto che in mattinata è previsto un incontro con gli stati generali rossoneri, ma siccome la prima scelta era e resta Spalletti, ecco che non vanno esclusi nuovi ribaltoni.

Partiamo dal principio e cioè dall’esonero di Giampaolo: non ancora ufficiale, d’accordo, ma solo perché il sostituto, evidentemente, non è stato trovato. Che non sarà più lui a guidare il Milan è cosa certa da domenica mattina, anzi dall’intervallo del match contro il Genoa: in quel quarto d’ora i nodi sono definitivamente venuti al pettine, con Boban a imporre Leao e Paquetà (cambi, è bene ricordarlo, risultati decisivi ai fini della rimonta) e, soprattutto, a litigare duramente con Maldini, reo di essersi schierato con il proprio allenatore.

Uno scontro che ha indotto l’ex capitano rossonero a guardarsi il secondo tempo lontano dalla tribuna, ma anche a mollare il colpo su Giampaolo. Boban, spalleggiato da Gazidis e da tutto il Fondo Elliot, ha ottenuto l’esonero di un tecnico ritenuto inadeguato, sia a livello tecnico che caratteriale. Da lì è partita (anche se forse sarebbe meglio dire proseguita) la caccia al sostituto, identificato inizialmente in Spalletti.

Per tutta la giornata di ieri si è avuta la sensazione di un accordo imminente, con Luciano pronto a firmare un triennale da 5 milioni a stagione, bonus compresi. Il tutto però era legato alla rescissione con l’Inter, dettaglio piuttosto importante visto il contratto in essere fino al 2021, alla modica cifra di 20 milioni lordi.

Ci si aspettava l’ok dei nerazzurri, invece ecco l’ennesimo colpo di scena: Marotta ha proposto 1,5 milioni di buonuscita, Spalletti ha replicato chiedendo un anno di stipendio, pari dunque a 5 (netti s’intende). Una distanza siderale, tanto che in serata il Milan, dopo aver tentato di intercedere con i cugini, s’è trovato “costretto” a ripiegare su Pioli, nel frattempo a un passo dal Genoa.

Già, perché in questo pazzo lunedì di ottobre ci si è messa anche Genova, con la Samp a rescindere con Di Francesco (oltre che a dire addio alla cordata di Vialli) e i rossoblu a esautorare, di fatto, Andreazzoli. Entrambe le squadre della Lanterna avrebbero voluto Pioli ma lui, dopo aver scartato i blucerchiati perché non convinto dal progetto (al suo posto dovrebbe andare uno tra De Biasi e Iachini), ha preso tempo anche con Preziosi, evidentemente allettato da una proposta più importante.

Si tratta del Milan, costretto, a meno di clamorosi colpi di scena (comunque da non escludere), ad abbandonare la pista Spalletti e a ripiegare su di lui, considerato comunque più adatto di Giampaolo nel tentativo di risalire la china e agguantare la zona Champions. Di certezze assolute non ce ne sono, a parte che i rossoneri hanno intenzione di annunciare il nuovo allenatore nella giornata odierna, dando così il via al nuovo corso.

Le percentuali sono nettamente in favore di Pioli, atteso a Milano in mattinata per incontrare Boban e Maldini: se non ci saranno novità prima del suo arrivo in città, ecco che la panchina rossonera sarà sua. Attenzione però a quanto può accadere nel mentre, perché è bene sottolineare che tutto, paradossalmente, dipende dall’Inter.

Marotta, per liberare Spalletti, non vuole spingersi oltre il milione e mezzo ma la decisione finale spetta a Zhang Jindong: il boss di Suning potrebbe sbloccare tutto, fuso orario permettendo. Al momento dunque Pioli è vicino al Milan ma Spalletti, prima scelta assoluta (il contratto triennale lo dimostra) spera ancora di potersi inserire. L’unica certezza, come detto in apertura, è che domani mattina, alla ripresa degli allenamenti, non ci sarà Giampaolo. Anche se questa, alla luce dei risultati, è forse la notizia più scontata di tutte.

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