Condividi

Milan e Twitter nel mirino del Fondo Elliott: via Maldini e Boban

Elliott senza freni: fuori Paolo Maldini e Boban dal vertice del Milan – Battaglia per cambiare il Ceo di Twitter – Solo in Telecom, tra le società partecipate da Elliott, regna la tranquillità

Milan e Twitter nel mirino del Fondo Elliott: via Maldini e Boban

Due icone del Grande Milan come Paolo Maldini e Zvonimir Boban sono le ultime ma non uniche vittime dell’attivismo del Fondo americano Elliott, che ieri sera ha terremotato il club calcistico dando di fatto il benservito alla vecchia guardia. Lo stesso Fondo si appresta a cacciare anche il Ceo di Twitter, se riuscirà a scalare il social media conosciuto in tutto il mondo.

Paradossalmente, tra le società partecipate dal Fondo attivista americano solo in Tim, dopo mesi e mesi di scontri furibondi con i francesi di Vivendi, regna la tranqullità grazie all’abilità dell’ad Luigi Gubitosi, manager di fiducia di Elliott, e alla serenità tra i soci garantita da un presidente di grande equilibrio come l’ex Direttore Generale di Banca d’Italia, Salvatore Rossi.

Ai vertici del Milan, controllato dal Fondo Elliott che ha la sua longa manus nell’ad sudafricano Gazidis, il fuoco covava sotto la cenere e ieri sera si è arrivati alla resa dei conti che porterà, in tempi e modi da definire, all’addio di Maldini e Boban. Rischia anche la panchina di Stefano Pioli. Tutto nasce dalla volontà espressa da Gazidis di assumere un manager-allenatore all’inglese come il tedesco Ralf Rangnick, che Maldini e Boban hanno visto come una sconfessione del loro lavoro. Maldini prima e Boban dopo non le hanno mandate a dire e hanno sostenuto che il tedesco è inadatto per il Milan, ma Gazidis non è retrocesso di un centimetro e alla fine ha vinto imponendo, con il sostegno dell’azionista, la sua scelta che porterà da giugno all’ennesimo cambio in panchina ma che prima terremoterà i piani alti della dirigenza societaria.

Ma il Milan non è l’unico fronte su cui in queste ore il Fondo Elliott, fondato da Paul Singer, grande sostenitore del Presidente Donald Trump, sta conducendo la sua battaglia: c’è anche Twitter dove, secondo l’agenzia Bloomberg, il Fondo Elliott avrebbe recentemente investito circa un miliardo di dollari per comprare azioni del social media. Elliott vuole un netto cambio di rotta ai vertici di Twitter, dove mal sopporta il discusso Ceo Jack Dorsey, che oltre a guidare Twitter, gestisce anche una società finanziaria da lui fondata come Square, di cui detiene il 13% e che gli occupa buona parte del tempo. Scintille in vista.

Commenta