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Milan, colpo da Champions e Atalanta ko. L’Inter affonda a Bologna e perde le ultime speranze di riscatto

Domenica da incorniciare per il Milan e da dimenticare per l’Inter. Lotta Champions sempre più agguerrita

Milan, colpo da Champions e Atalanta ko. L’Inter affonda a Bologna e perde le ultime speranze di riscatto

Il Milan fa un colpo da Champions, l’Inter cade per l’ennesima volta. La giornata appena trascorsa va in archivio con la grande vittoria dei rossoneri sull’Atalanta, ma anche per il ko dei nerazzurri a Bologna: il risultato è che la lotta ai restanti tre posti per l’Europa che conta (il Napoli, ça va sans dire, è fuori concorso) è più ingarbugliata che mai, visto che Lazio e Roma devono ancora giocare contro Sampdoria (20.45) e Cremonese (domani alle 18.30). Pioli trova così un successo che chiude definitivamente la crisi di gennaio, Inzaghi invece ricade nel solito errore di perdere contro una medio-piccola, dopo aver vinto una grande partita.

Milan – Atalanta 2-0, Pioli fa festa: “Siamo guariti, ma dovevamo chiuderla prima”

Il Milan sapeva che questa poteva essere una gara decisiva, in un senso o nell’altro, perché un passo falso avrebbe cancellato tutto il buono fatto nelle ultime tre partite. Missione compiuta, peraltro in uno scontro diretto contro un’Atalanta che prometteva fuoco e fiamme e che invece, complice la grande prestazione rossonera, è stata completamente annichilita, ben più di quanto non dica il 2-0 finale. Il Diavolo, infatti, ha avuto il solo torto di non chiudere la partita prima, fallendo occasioni con Leao, Giroud e Messias, prima che lo stesso brasiliano trovasse la rete del definitivo 2-0 (86’), ma la prestazione è stata ottima, la migliore di questo 2023 sin qui avaro di soddisfazioni.

La quarta vittoria consecutiva con clean sheet annesso si spiega con il nuovo sistema di gioco, un 3-4-3 solido ed ermetico, ma anche con una ritrovata forma psico-fisica che ha in Pioli l’artefice principale: mentre sui social spopolava l’hashtag contro di lui, infatti, il diretto interessato ha lavorato sodo, trovando il modo per ridare certezze a un gruppo che sembrava essersi sciolto e che invece aveva solo bisogno di un aiuto tecnico-tattico. Il resto lo hanno fatto le giocate, tipo quella di Theo Hernandez in occasione del primo gol: un sinistro al volo da paura, che non entra nei tabellini solo per una deviazione di Musso dopo il tocco sul palo (25’). “Dovevamo chiuderla prima, ma è stata una grande prestazione della squadra – ha spiegato Pioli in conferenza stampa -. L’abbiamo giocata con l’energia che riconosco nei miei giocatori. L’importante era dare continuità, non ne avevamo mai vinte 4 di fila in stagione e sapevamo delle difficoltà di giocare contro l’Atalanta. Abbiamo lavorato tanto e gestito bene la palla, anche se è chiaro che dobbiamo fare ancora tanti punti per arrivare nei primi 4 posti. La squadra è guarita, poi non saremo mai perfetti ma torniamo a giocare con le nostre caratteristiche. Non c’era niente da sistemare, perché sulla coesione non ci sono mai stati dubbi, le sconfitte ci hanno tolto fiducia e poi sono arrivate prestazioni al di sotto delle nostre possibilità: le vittorie, invece, ci hanno ridato voglia di fare le cose per bene”. 

Milan – Atalanta 2-0, Gasperini ammette: “Il Milan era di dimensione superiore”

Umore opposto in casa Atalanta, dove bisogna fare i conti con una sconfitta pesante, che allontana in modo piuttosto netto i sogni di Champions League. “L’Atalanta è questa e ha dato tutto, ci abbiamo provato in tutti i modi, ma la dimensione del Milan era superiore alla nostra – ha ammesso Gasperini -. Prendiamo spunto da questa partita e pensiamo alla prossima con l’Udinese, possiamo ancora mantenere un bel distacco dalle inseguitrici. Nonostante l’impegno, il Milan aveva qualcosa in più di noi, abbiamo sofferto un po’ la sua aggressività, inoltre sul piano tecnico potevamo fare meglio. Non siamo neanche fortunati, al primo tiro abbiamo preso gol e poi siamo andati in difficoltà…”.

Bologna – Inter 1-0, Inzaghi amaro: “In queste gare bisogna fare di più”

Domenica nera invece in casa Inter, dove bisogna fare i conti con l’ennesimo passo falso sul campo di un avversario inferiore, almeno sulla carta. Perché poi la partita ha detto altro, visto che il Bologna avrebbe meritato il vantaggio già nel primo tempo, ben prima comunque del gol decisivo di Orsolini (76’). Netto passo indietro rispetto a mercoledì contro il Porto, per un film già visto diverse volte in stagione: dopo le vittorie su Napoli e Milan (in Supercoppa e campionato), infatti, erano arrivati gli scivoloni con Monza, Empoli e Sampdoria. Sul banco degli imputati, ancora una volta, finisce così Inzaghi, reo di non trasmettere abbastanza motivazioni a un gruppo qualitativamente forte, ma incapace di auto alimentarsi ogni tre giorni. “Siamo arrabbiati, venivamo da una partita dura in Champions con infortuni e stanchezza, ma dovevamo fare di più – ha ammesso Inzaghi in conferenza stampa -. Bisogna cercare motivazioni ogni due o tre giorni, non è la prima volta, ci è già successo. Davanti ai nostri tifosi abbiamo un ottimo cammino, in trasferta invece è insufficiente e questo è un dato significativo. L’abbiamo analizzato e ne abbiamo parlato con i ragazzi, purtroppo ora ci siamo mangiati il vantaggio che avevamo sulle altre in classifica”.

Lautaro duro: “Così non andiamo da nessuna parte, chiediamo scusa”

Molto più duro Lautaro Martinez, che da buon capitano ci ha messo la faccia facendo una pesante autocritica, ovviamente a nome della squadra. “Così non andiamo da nessuna parte, dobbiamo cambiare immagine e avere più continuità – ha tuonato davanti ai microfoni -. La vittoria in Champions ci aveva dato tanta energia e invece siamo venuti qui e abbiamo fatto questa prestazione. Il Bologna è una grande squadra, ha fatto meglio di noi e ha vinto con merito. Ma noi dobbiamo alzare il nostro livello, giocare allo stesso modo che contro il Porto. Oggi sono qui per chiedere scusa a tutti i tifosi e a tutta la gente che ci supporta sempre”

Lazio – Sampdoria (ore 20.45, Dazn e Sky Sport)

La 24esima giornata proseguirà oggi con altre due sfide (Verona-Fiorentina alle 18.30, Lazio-Sampdoria alle 20.45), per poi concludersi domani con Cremonese-Roma e Juventus-Torino. Le attenzioni dell’alta classifica sono rivolte soprattutto al match dell’Olimpico, visto che i biancocelesti hanno l’occasione di agguantare il quarto posto, seppur in attesa della risposta dei cugini giallorossi. Di fronte ci sarà una Samp alla disperata ricerca di punti salvezza, ma la Lazio non può fallire, pena dire addio alle ambizioni di Champions League. A preoccupare Sarri ci sono le fatiche post Europa, costate già in passato tanti punti alla sua creatura: il tecnico spera di aver trovato la ricetta giusta per superarle e regalarsi così un inizio di settimana al top. Rispetto a Cluj ci saranno delle novità, per un 4-3-3 con Provedel in porta, Marusic, Patric, Casale e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Cataldi e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Pedro (Zaccagni non è al meglio, ma andrà comunque in panchina) in attacco. Stankovic, ex sempre amato sulla sponda biancoceleste del Tevere, risponderà con un 3-4-1-2 con Audero tra i pali, Amione, Nuytinck e Murillo nel reparto arretrato, Leris, Winks, Cuisance e Augello in mediana, Djuricic alle spalle della coppia offensiva formata da Gabbiadini e Lammers.

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