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Mercati nervosi: Borsa sulle montagne russe, spread risale

Dopo un’apertura in rialzo con lo spread tornato a 192, le brusche vendite sulle banche hanno riportato Piazza Affari in rosso. Il differenziale Btp-Bund riprende a correre sopra i 210 punti base. Incerti anche gli altri listini europei, Londra chiusa. Reggono i titoli industriali e assicurativi

Mercati nervosi: Borsa sulle montagne russe, spread risale

Il rimbalzo di Piazza Affari dura meno di un’ora. All’indomani della rinuncia di Giuseppe Conte a formare un nuovo Governo e del durissimo scontro tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da un lato e Lega e Movimento 5 Stelle d’altro, il Ftse Mib ha aperto le contrattazioni in rialzo del 2% per poi rallentare progressivamente. Alle 12.36 la Borsa, preda di una fortissima volatilità, gira in negativo, cedendo oltre il 2% a 21.939 punti.

Andamento identico per lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund ha aperto la giornata a 190 punti base, in netto ribasso rispetto a 206 punti della chiusura di venerdì. Un’ora dopo, tutto annullato e differenziale alle stelle: spread a 233 punti base e rendimenti a 2,638 euro. Tassi in netto rialzo anche nell’asta di Btp indicizzati all’inflazione con scadenza a 5 e 10 anni. Il rendimento lordo del decennale è balzato all’1,28% dallo 0,47% dell’asta di aprile e quello del quinquennale è salito a -0,05% da -0,43% del collocamento di marzo.

Assegnato l’importo massimo prefissato di 1,25 miliardi di euro a fronte di richieste superiori ai 3 miliardi. Venduti anche Ctz a 24 mesi per 1,75 miliardi (massimo importo previsto) con il tasso in aumento allo 0,35% da -0,275% di aprile.

Riassumendo: azionario e secondario sono sulle montagne russe, preda di un’incertezza politica che sembra destinata a protrarsi anche nei prossimi mesi, nonostante la prossima nomina di Carlo Cottarelli che guiderà il Paese fino alle elezioni. Da un lato gli investitori sembrano apprezzare la mancata nascita del Governo Lega – Movimento 5 Stelle, considerato un pericolo non solo per l’Italia ma anche per la stabilità dell’Eurozona. Dall’altro però il futuro dell’Italia rimane un’incognita e le probabilità che con l’attuale legge elettorali i due partiti di maggioranza si rafforzino ulteriormente spaventano i mercati. In una settimana il Ftse Mib ha perso oltre il 5% (-7,3% in un mese).

In questo contesto a Piazza Affari a soffrire sono soprattutto le banche che, dopo i rialzi iniziali, vengono nuovamente investite da uno tsunami di vendite. Le peggiori sono Banca Generali e Bper, in ribasso rispettivamente del 5,3% e del 4,7%. Giù anche Finecobank (-4,3%) Banco Bpm (-3,5%), Ubi Banca (-2,8%) e Intesa Sanpaolo (-1,5%).

Fuori dal Ftse Mib continua a soffrire Monte dei Paschi, banca che ha come primo azionista proprio il Tesoro, che viaggia in ribasso del 4,5%.

Giù anche i petroliferi a causa dell’andamento del greggio: Saipem (-1,2%) ed Eni (-1,5%).

Tra le blue chip al momento si salvano Ferrari (+0,8%), Unipolsai (+0,55%), Prysmian (+0,44%) e Italgas (+0,43%).

Fuori dall’Italia viaggiano in leggero rialzo gli altri listini: +0,1% per Parigi e Francoforte, +0,3% per Madrid. Chiusa Londra.

Spostandoci sul valutario, il cambio euro/dollaro, è salito in mattinata sopra 1,17 per poi tornare a scendere a quota 1,667. Vendite sul petrolio: Brent a 75.53 dollari al barile, Wti a 66.79.

(Ultimo aggiornamento ore 12.18). 

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