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Mediolanum, il Fisco chiede il pagamento di 344 milioni. Titolo ko in Borsa: -2%

Secondo l’Agenzia delle Entrate il gruppo di Ennio Doris, che ha chiuso il 2012 con utili record per 351 milioni di euro, ha un imponibile sottratto al fisco italiano tra il 2005 e il 2007 che ammonterebbe a circa mezzo miliardo – La replica: “Calcolo errato”.

Mediolanum, il Fisco chiede il pagamento di 344 milioni. Titolo ko in Borsa: -2%

Il Fisco chiede a Mediolanum, il gruppo di consulenza finanziaria controllato dalla famiglia Doris e dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, di pagare 344 milioni di euro. Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate i rapporti con la controllata irlandese Mediolanum International Funds. E’ quanto emerge dal bilancio depositato dalla società.

Immediata la replica di Mediolanum che ha definito l’analisi del Fisco “illegittima” ed “errata” per quanto riguarda il calcolo del maggiore imponibile nonchè “illegittima quanto alle sanzioni”. Tuttavia, anche “in ragione della complessità della materia”, il gruppo di Doris ha deciso di attivare la procedura arbitrale europea sulle doppie imposizioni e rimettere così “la soluzione della controversia alle competenti autorità fiscali italiane e irlandesi” che a questo punto dovranno decidere quale è la quota di imponibile che spetta ai due Paesi. In ogni caso, forte dal parere dei suoi consulenti, Mediolanum ritiene che i prezzi di retrocessione delle commissioni “rientrano nel range di valori di libero mercato individuati da economisti indipendenti”. Ritenendo il rischio di soccombenza solo possibile e non quantificabile non sono stati effettuati stanziamenti in bilancio

Il gruppo ha chiuso il 2012 con un utile netto di 351 milioni, in crescita del 422% rispetto al risultato dell’anno precedente, il migliore risultato nella storia della società. L’utile netto del mercato domestico è stato pari a 348,6 milioni, +365% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il totale delle masse gestite e amministrate si è attestato a 51.577 milioni, in crescita del 12% rispetto al 31 dicembre 2011. Dopo la notizia, il titolo ha perso il 2% a Piazza Affari.

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