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Mediolanum e Azimut: boom degli utili, ok i titoli in Borsa

Mediolanum ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto consolidato di 311,4 milioni, in crescita del 26% – Risultato record per Azimut: profitti per 208 milioni di euro nei rimi 9 mesi dell’anno (+68%)

Mediolanum e Azimut: boom degli utili, ok i titoli in Borsa

Sugli scudi il risparmio gestito a Piazza Affari, dove all’inizio del pomeriggio i titoli di Mediolanum e Azimut accelerano, arrivando a guadagnare rispettivamente l’1,8% e l’1,3%. A far scattare gli acquisti sono state le trimestrali positive delle due società.

Nel dettaglio, Mediolanum ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto consolidato di 311,4 milioni, in crescita del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il totale delle masse amministrate ha raggiunto i 66,959 miliardi (+6%) e il common equity tier 1 ratio si è attestato al 18,8%. 

Il Cda ha deliberato un acconto dividendo di 0,16 euro (l’anno scorso era stato di 0,15 euro) con stacco cedola al 23 novembre 2015. Banca Mediolanum ha registrato una raccolta netta positiva per 3,015 miliardi complessivi, “leggermente superiore rispetto allo stesso periodo del 2014”, mentre l’utile di Banca Esperia è calato da 8,7 milioni a 5,4 milioni. Con riferimento ai mercati esteri, l’utile netto è pari a 5,4 milioni con masse amministrate in aumento del 16% rispetto al 30 settembre 2014 e a quota 3,779 miliardi.

Quanto ad Azimut, i primi nove mesi si sono chiusi con un utile netto di 208 milioni di euro, con un balzo del 68% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A fine settembre le masse gestite ammontavano a 34,1 miliardi, mentre la raccolta netta era positiva per 5 miliardi e a fine ottobre il saldo arrivava a 5,3 miliardi. 

“Chiudiamo i primi nove mesi con il miglior utile netto nella storia di Azimut – ha commentato Pietro Giuliani, presidente e Ceo della società -, siamo in linea con il target di un risultato di 220-230 milioni delle guidance per l’intero esercizio”. Sul fronte della raccolta netta, “prevediamo di raggiungere almeno i 6 miliardi di euro a fine anno”, ha concluso Giuliani.

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