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Mediobanca: ricavi e profitti da record e utili oltre il miliardo, al di là delle stime. Dividendo di 0,85 euro

I risultati hanno superato i target del piano 2019/2023. Nagel: i migliori risultati di sempre. Previsto buyback fino a 200 milioni

Mediobanca: ricavi e profitti da record e utili oltre il miliardo, al di là delle stime. Dividendo di 0,85 euro

L’anno dei record per Mediobanca, superando anche le stime degli analisti. L’istituto guidato da Alberto Nagel ha registrato nell’esercizio che chiude al 30 giugno 2023 più di un massimo storico: a iniziare dai ricavi, 3,3 miliardi, per passare all’utile, oltre il miliardo, e alla redditività (Rote al 13%), confermando gli obiettivi per l’esercizio 2023-2024
Il titolo Mediobanca a Piazza Affari ha accelerato al rialzo dopo i dati: sale del 2,99% a quota 11,88 euro. In un anno ha messo a segno un +45% circa.

Dividendo a 0,85 euro per azione e buyback fino a 200 milioni

Sulla base dei dati, il Cda di Mediobanca ha deciso di proporre alla prossima assemblea degli azionisti un dividendo di 0,85 euro (rende il 7,3%), corrispondente a un payout del 70%, raggiungendo il target di distribuzione fissato nel piano 2019-2023 (1,9 miliardi di dividendi cumulati). Inoltre, in linea con le indicazioni del piano 2023-2026, verrà proposto per l’esercizio 2023/2024 un primo piano di riacquisto e cancellazione di azioni proprie per un controvalore pari a 200 milioni e massime 17 milioni di azioni (circa il 2% del capitale e fino ad un ammontare di azioni proprie in portafoglio del 3% considerando quelle già in portafoglio). “Il buyback parte subito dopo l’autorizzazione: noi andremo in assemblea il 28 ottobre e poi, in caso di approvazione dell’assemblea e di approvazione della Bce, daremo corso al buyback subito dopo”. Cosi’ l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso di una conference call sui risultati annuali dell’istituto, a chi gli chiedeva dei tempi per l’avvio del programma di riacquisto di azioni proprie.

Nagel: i migliori risultati di sempre. Punteremo sul Wealth Management

“Nell’esercizio 2022-2023 il gruppo ha saputo raggiungere i migliori risultati di sempre in termini di ricavi, 3,3 miliardi, di utile, oltre il miliardo, e di redditività, Rote al 13%, dimostrando un’ottima capacità di adattarsi ai diversi contesti operativi e di saper cogliere le opportunità di business, migliorando gli obiettivi prefissati con tutti gli stakeholders” ha detto l’ad, Alberto Nagel aggiungendo: “Mediobanca conseguirà nel prossimo triennio una forte crescita del Wealth Management, gestione più efficiente degli Rwa e migliore remunerazione degli azionisti, in attuazione del piano “One Brand – One Culture”.

Nagel disponibile a nuovo mandato. Apre a Delfin e Caltagirone

“Avendo approvato un piano di grande spinta e che ha determinato in tutti noi un forte coinvolgimento e convinzione”, ha spiegato Nagel nel corso della call, “ho dato la mia disponibilità, se gradita, a continuare nell’attuale posizione” in vista dell’assemblea del 28 ottobre che dovrà rinnovare il cda.
L’auspicio dell’ad è di avere una lista fatta anche dai rappresentanti dei principali azionisti, “ovviamente seguendo i criteri di maggior indipendenza, di maggior professionalità, con professionalità adeguate al piano”, ha precisato in merito alla possibilità che i rappresentanti dei principali soci (la famiglia Del Vecchio e Caltagirone) potessero entrare nella lista del cda, in vista dell’assemblea sul rinnovo del board. “Obiettivo del cda è di migliorare la qualità del board”, ha spiegato Nagel, “attraverso una maggior indipendenza e un mix di competenze e professionalità adeguate”. L’obiettivo, ha continuato, “è di avere un board più autorevole, il più inclusivo possibile e a questo fine abbiamo fatto engagement anche coi nostri principali azionisti, significando loro l’auspicio che profili adeguati, da loro selezionati, possono essere considerati dal Comitato nomine per formare la lista dl cda”. Tutto questo, ha chiarito, deve terminare in maniera utile da depositare la lista entro la metà di settembre.

“Ai massimi storici” nonostante il contesto

L’istituto di Piazzetta Cuccia ha comunicato nel dettaglio di aver chiuso l’esercizio al 30 giugno 2023 con ricavi in crescita del 16% a 3,305 miliardi di euro, superiori al consensus di 3,253 miliardi raccolto dalla stessa banca. L’utile netto è in rialzo del 13% a 1,027 miliardi, rispetto alla stima di 1,006 miliardi: l’utile per azione risulta così pari a 1,21 euro (+15%) e il Rote del 13% (+2 pp), “ai massimi storici in un contesto operativo condizionato da significativi eventi geopolitici, dal repentino cambio delle politiche monetarie e dall’elevata volatilità dei mercati finanziari” sottolinea una nota.

Superati i target del piano 2019/2023

Risultati che hanno superato i target del piano 2019/2023 fissati quattro anni fa: ricavi a 3 miliardi, Rote dell’11%, Eps a 1,1 euro.
Tutte le divisioni hanno contribuito al record dei ricavi: WM +13% a 821 milioni, CIB +11% a 712 milioni, CF +6% a 1,123 milioni, INS +25% a 464m, HF pressoché triplicata a 220 milioni. In rialzo anche tutte le fonti di reddito (margine di interesse +22% a oltre 1,8 miliardi, sopra la stima del consenso a 1,784 miliardi, commissioni stabili a 844 milioni, oltre la stima del consenso a 827 milioni, trading +27% a 206 milioni).

L’utile accelera nell’ultimo trimestre (aprile-giugno 2023) con un +24%

Nel solo nel quarto trimestre (aprile-giugno 2023) l’utile ha accelerato e ha registrato una crescita del 24% a 236 milioni (contro i 215 milioni del consenso), oltre 310 milioni rettificato per le poste non ricorrenti. Il positivo andamento dei ricavi, pari a quasi 890 milioni (835 milioni la stima del consenso) ha permesso di compensare oneri non ricorrenti per circa 80 milioni nel trimestre, anche in vista dell’avvio del nuovo piano industriale 2023-2026, già approvato lo scorso 24 maggio.

Migliora il Cet1 al 15,9%

Il capitale, già solido, è in miglioramento. Il Cet 1 dell’esercizio 2022/2023 è risultato pari al 15,9%, +30 bps su base annua e oltre la stima del consenso a 15,7%. “Il miglioramento del trimestre riflette l’elevata redditività, il controllo degli attivi ponderati e l’incasso del dividendo da Generali”, dicono a Piazzetta Cuccia. “Gli indici patrimoniali si confermano elevati, includendo il beneficio che diventerà permanente del Danish Compromise, pari a 100 punti base. Il Cet 1 ratio phase in e fully loaded con Danish Compromise comprende un buffer di oltre 700 bps rispetto al requisito minimo richiesto dal Supervisory Review and Evaluation Process (Srep)”.

Dall’incasso del dividendo Generali 442,8 milioni (+24,2%)

L’investimento in Generali ha dato ottimi frutti: il book valuedella partecipazione nella compagnia triestina mostra un aumento del 13,1%, passando da 3.069,4 a 3.472,2 milioni. Il contributo a conto economico dei 12 mesi è stato di 442,8 milioni, +24,2%, complice un risultato dell’ultimo trimestre che ha beneficiato degli effetti dell’applicazione dei nuovi principi e la plusvalenza derivante dalla cessione di un investimento immobiliare nel regno Unito. Il valore di mercato della partecipazione è pari a 3,8 miliardi.

Record anche di emissioni obbligazionarie: 7 miliardi

Un altro record decennale per Mediobanca è da attribuire all’attività di raccolta che negli ultimi 12 mesi ha visto 7 miliardi di emissioni obbligazionarie, beneficiando di una diversificazione della base di investitori (privati ed istituzionali) e riuscendo a mantenere il costo sotto controllo (150bps delle emissioni vs 130bps delle scadenze), dice l’istituto. Ciò ha consentito il rimborso anticipato di 6 mesi di 3 miliardi di Tltro, come da exit strategy pianificata.

Costo del rischio stabile e su valori contenuti

Il ratio cost/income è sceso al 43% (-3pp), overlays pressoché intatti (-30 milioni circa a 270 milioni, pari a 1 volta le rettifiche su crediti dell’intero esercizio 2023) e costo del rischio a 52bps, stabile sui valori contenuti dello scorso anno e in calo rispetto al primo semestre (59bps) che incorporava l’adeguamento dei modelli Ifrs9 a uno scenario macroeconomico meno favorevole. Nel solo quarto trimestre il costo del rischio è calato a 46bps. Stabili anche le attività deteriorate del gruppo, sui livelli minimi di giugno 2022, e in salita gli indici di copertura: 72% per le attività deteriorate (+1pp da giugno 2022).


Confermati gli obiettivi 2023-2024, migliori delle stime del consenso

L’istituto di credito ha, quindi, confermato per l’esercizio 2023-2024 una crescita dei ricavi, degli utili e della remunerazione degli azionisti. Più in dettaglio, ha previsto un aumento delle Tfas, anche grazie a nuova raccolta per 9-10 miliardi annui; Rwa stabili grazie alla crescita selettiva degli impieghi e all’avvio delle azioni di ottimizzazione; una buona crescita dei ricavi per lo sviluppo positivo sia del margine di interesse sia delle commissioni, queste ultime viste in aumento per il solido andamento del WM e per l’atteso consolidamento in autunno di Arma nel CIB; il mantenimento del ratio costi/ricavi intorno al 43/44% (45% la stima del consenso); un costo del rischio stabile a 50bps (58bp la stima del consenso), tenuto conto degli overlays; una significativa riduzione dei componenti non operativi/one-off; l’aumento della remunerazione degli azionisti con il mantenimento di un cash pay-out pari al 70% e l’avvio del buyback da 200 milioni; il mantenimento di indici patrimoniali solidi e superiori al 15,5% (15,6% la stima del consenso).

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