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Mediaset perde 18,9 milioni, ricavi in calo: titolo recupera

Mediaset ha pubblicato i conti del primo semestre – In forte ribasso la raccolta pubblicitaria in Italia e Spagna, ma da luglio a settembre c’è un primo miglioramento – Sulla rete unica: “Valuteremo quando la situazione sarà più chiara” – L’Agcom chiede un parere all’Avvocatura dello Stato sul dossier Vivendi

Mediaset perde 18,9 milioni, ricavi in calo: titolo recupera

Mentre continua il braccio di ferro con Vivendi, Mediaset rende noti i conti del primo semestre del 2020, numeri che palesano tutta la difficoltà vissuta a causa della pandemia di coronavirus. Subito dopo la pubblicazione dei conti, il titolo reagisce. In apertura le azioni rimangono bloccate in asta di volatilità con un ribasso teorico del -13%. Entrate in contrattazione, alle 10.18 cedono il 4,2% a quota 1,76 euro. A metà giornata il recupero, con il titolo che passa in positivo segnando +1,4 per cento. Parallelamente l’Agcom ha fatto sapere di aver chiesto all’Avvocatura dello Stato un parere sul dossier Vivendi.

IL SEMESTRE DI MEDIASET

Tornando ai conti, il primo semestre si è chiuso con una perdita netta di 18,9 milioni di euro a livello consolidato a fronte dei 102,7 milioni di utili registrati lo scorso anni. I ricavi sono scesi del 21% a quota 1,166 miliardi (-36,6% nel secondo semestre), di cui 791,3 milioni realizzati in Italia (da 1,002 miliardi del primo semestre dello scorso anno) e 375,1 (da 482,5) in Spagna.

La raccolta pubblicitaria è calata del 24,5% a circa 744,2 milioni di euro a livello di ricavi lordi, registrando – segnala la nota di Mediaset – un andamento leggermente migliore rispetto ai -26,8% del mercato pubblicitario complessivo indicato da Nielsen. “Mentre nei primi due mesi dell’esercizio in Italia Mediaset aveva registrato una crescita pubblicitaria pari al 2,1% – aggiunge il Biscione – i successivi quattro mesi hanno visto la sospensione di numerose campagne e il conseguente calo dei fatturati”. Giù anche la raccolta pubblicitaria in Spagna, attestatasi a 325,1 milioni a fronte dei 985,2 dello stesso periodo del 2019.

In ribasso anche i costi operativi, scesi del 12,1% a livello consolidato, mentre l’utile operativo è sceso dai 191,6 milioni di un anno fa ai 31,7 del 30 giugno: l’ebit si compone però di un +88,9 milioni delle attività spagnole e un -57,6 di quelle italiane. L’indebitamento finanziario netto di gruppo cala a 1,197 miliardi (1,34 a inizio periodo).

STIME SUL SECONDO SEMESTRE

Nonostante i conti in perdita, Mediaset rimane positiva per il futuro e stima che, “qualora nelle prossime settimane le condizioni dell’emergenza sanitaria non richiedessero ulteriori misure restrittive e si verificasse l’atteso consolidamento della situazione economica generale, i risultati economici del gruppo nel secondo semestre dovrebbero gradualmente migliorare rispetto a quelli dei primi sei mesi dell’esercizio”. Sul fronte della pubblicità in Italia luglio ha già visto i ricavi tornare in positivo rispetto un anno fa (anche senza considerare la Champions League trasmessa quest’anno) e settembre presenta prima evidenze positive in un contesto generale comunque “fragile”.

LE PAROLE DEL CFO

Nel corso della conference call successiva alla pubblicazione dei conti semestrali, il cfo di Mediaset, Marco Giordani, ha risposto alle domande dei giornalisti sui temi caldi del momento: Vivendi e rete unica. Sul primo Dossier, il manager ha affermato “siamo disponibili a discutere e l’intenzione di Mediaset è quella di trovare una soluzione che “mantenga un allineamento degli interessi di tutti gli azionisti”, ha detto il cfo, aggiungendo che”’Noi stiamo lavorando nel migliore interesse di tutti gli azionisti’. 

Sulla rete unica e sull’interesse manifestato dalla società del Biscione nei confronti del progetto guidato da Tim e da Cdp, Giordani ha sottolineato che per Mediaset “è cruciale la neutralità, l’indipendenza e l’efficienza in termini di costi” della rete “in modo che i nostri contenuti possano essere trasmessi”: “potremmo considerare un investimento” nella rete ma quando la situazione sarà “più chiara”.

L’AGCOM SU VIVENDI

A metà giornata l’Agcom ha comunicato di aver chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato sui profili procedurali da seguire dopo quanto stabilito della Corte di Giustizia Ue sul caso Vivendi. Secondo quanto riferito da Radiocor, l’Autorità ha avviato l’ esame delle valutazioni sulla pronuncia della Corte e ha deciso di “approfondire alcuni profili giuridici in merito agli aspetti procedurali inerenti la disapplicazione del comma 11 dell’art 43 del Tusmar e alle relative conseguenze amministrative, anche acquisendo appunto il parere dell’Avvocatura dello Stato”. L’obiettivo, ha precisato l’Autorità è comunque quello di arrivare ad una decisione in tempi brevi.

Ricordiamo che la settimana scorsa la Corte Ue ha bocciato la deliberà dell’Agcom che stabiliva che Vivendi non potesse avere incroci azionari in Tim di cui ha il 23,4% e in Mediaset di cui ha il 29,9% portando il gruppo francese, di conseguenza a congelare una quota del 19,9% in un trust senza diritti di voto in assemblea del Biscione. Pena la violazione del Tusmar. Vivendi si era appellata al Tar il quale a sua volta si era rivolto alla Corte di giustizia Ue che di fatto ha dato ragione ai francesi.

(Ultimo aggiornamento ore 15.50 del 9 settembre)

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