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Mediaset ancora regina di Borsa, banche a due velocità

Prosegue la marcia trionfale del Biscione (+5% a metà seduta) dopo il prepotente ingresso nel capitale da parte di Vivendi – Mentre le Banco Popolare e Bpm recuperano dopo l’atto di fusione, su Unicredit e Montepaschi prevalgono i realizzi e le vendite – La Bce nega la proroga a Siena per l’aumento: oggi il Cda decisivo – Listini e dollaro poco mossi in attesa della Fed

Mediaset ancora regina di Borsa, banche a due velocità

Arretrano le Borse europee a poche ore dal verdetto della Fed sui tassi. Scontato l’aumento di un quarto di punto. L’attenzione andrà su quanto dirà la presidente della Fed, Janet Yellen, nella conferenza stampa: gli investitori attendono possibili indicazioni su successivi aumenti del costo del denaro nel 2017. Euro stabile nei confronti del dollaro a 1,062.

Rallenta intanto la corsa di Piazza Affari, frenata dalle banche. Sale di tono intanto il conflitto su Mediaset (+5,25%). L’indice Ftse Mib a metà seduta segna un calo dello 0,2%, poco sotto 18.700 punti. Fanno peggio Parigi (-0,6%) e Madrid (-0,7%).
Crolla la svizzera Actelion (-10%) dopo che l’americana Johnson & Johnson ha dichiarato di essersi ritirata dai colloqui per l’acquisto.

Il petrolio scende con il Brent in calo dell’1,7% a 52,3 dollari al barile. Eni (-0,1%) è pressoché invariata nonostante ben tre broker abbiano alzato i target price. Jefferies (conferma Hold) alza a 13,25 euro da 12,25 euro. Rbc (Outperform confermato) alza a 18 euro da 17 euro. Credit Suisse (Otperform confermato) alza a 15,9 euro da 15,5

Tra gli altri petroliferi, Saipem +1,4%, Tenaris invariata.

Il Btp a 10 anni offre un rendimento all’1,81% (da 1,87% di ieri). Spread in calo a 148 ai minimi dall’8 novembre.

Sempre al centro delle attenzioni Mediaset, dopo che Vivendi ha innalzato la sua quota al 12,3% (ma si scommette che entro Natale salirà al 20%). Fininvest ha presentato alla procura di Milano una denuncia per manipolazione di mercato nei confronti dei francesi e ha a sua volta comprato azioni salendo al 38,2% del capitale (39,7% dei diritti di voto).

Telecom Italia, indirettamente coinvolta nella contesa su Mediaset (Vivendi è il primo azionista della società di tlc), sale dell’1,5%.

Contrastate le banche. Oscilla Unicredit con variazioni che vanno da +3,5% a -3% dopo l’impennata di ieri. Alle 12 e 45 il titolo arretra del 2,63%.

In forte ascesa Banco Popolare (+3,3%) e Bpm (+3,4%) a pochi giorni dalle sospirate nozze. Il rally è stato accelerato dal report di Exane Bnp Paribas: i due istituti, secondo il broker, rimangono tra i favoriti nel panorama bancario nazionale. Il broker inoltre considera senza fondamento le recenti speculazioni attorno all’adeguatezza dei livelli di copertura degli Npl che hanno pesato sull’andamento dei titoli.

Boccata d’ossigeno anche per Carige (+5%) dopo la proroga di un mese (al 28 febbraio) concessa dalla Bce per la presentazione del piano strategico.

Contrastati i principali titoli dell’industria: StM +0,4% e Fiat Chrysler +0,3%, Leonardo -0,2% e Prysmian -1,1%.

Enel arretra dello 0,9%, deboli anche Terna (-0,7%) e Snam (-0,9%).

Moncler arretra dello 0,6%. Kepler Cheuvreux ha alzato il target price 18,5 euro da 17 euro, confermato il giudizio Buy. Tod’s +3%.

Avanza Salini Impregilo (+3,4%). In netto calo Amplifon (-2,6%): Hsbc ha tagliato la raccomandazione a Hold da Buy abbassando il target price a 9,20 euro da 10,90 euro.

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