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Manovra, Ref Ricerche: “Piccolo è bello, ma restano incertezze”

Secondo il centro studi presieduto da Roberto Perotti, lo schema di manovra contenuto nella Nadef è positivo perché non appesantisce i conti con misure-spot e così sfrutta l’occasione offerta dai tassi bassi – Eppure, qualche ombra sui saldi rimane

Manovra, Ref Ricerche: “Piccolo è bello, ma restano incertezze”

Se si escludono i 23,1 miliardi necessari a evitare l’aumento dell’Iva, “la manovra netta è piccola e questa è una cosa positiva. Si è preferito evitare una politica più ambiziosa, che avrebbe poi richiesto coperture più significative”. Così il centro studi Ref Ricerche, presieduto da Roberto Perotti, ex Mister Spendig review di Palazzo Chigi, commenta nella sua ultima pubblicazione il contenuto della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. La Nadef è stata diffusa lunedì scorso dal governo e traccia i contorni della legge di Bilancio da consegnare in bozza entro metà mese alla Commissione europea.

“D’altra parte – prosegue il commento – ciò che conta non è la dimensione degli interventi, ma la loro qualità e coerenza con le caratteristiche del contesto economico del momento: poiché in questa fase si presentava al Governo una buona opportunità, rappresentata dalla riduzione della spesa per interessi, la scelta di togliere incertezza sull’evoluzione dei saldi, in modo da assecondare la caduta dello spread, è del tutto ragionevole”.

Questa impostazione porta con sé “la rinuncia ad adottare misure a effetto, finalizzate a ritorno elettorale certo e effetti economici incerti, elemento che qualifica non poco, e in positivo, la struttura della manovra”.

In ogni caso, secondo Ref Ricerche “restano alcune incertezze sui saldi legate alle condizioni poco promettenti della congiuntura economica internazionale, e il fatto che il debito scende poco, e solo grazie a una dinamica del Pil nominale attesa accelerare nella parte finale del periodo di programmazione, circostanza tutta da verificare. Questo anche perché il rafforzamento dipende in parte dal fatto che dal 2021 i prezzi accelerano perché tornano a operare le clausole di salvaguardia. Una nota stonata che ci dice che, sia pure in acque più calme, il timoniere naviga ancora a vista”.

In conclusione, sintetizza il centro di ricerche, “la discesa dei tassi d’interesse era una opportunità da non lasciarsi sfuggire. Per il resto poco, ma dato il quadro politico interno non si poteva sperare di più”.

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