Condividi

Manifesto per una democrazia globale. Archibugi (Cnr): “Nei momenti di crisi servono idee nuove”

Oggi accademici e intellettuali di tutto il mondo presenteranno alla London School of Economics il Manifesto del movimento per una democrazia globale – Solo il contributo diretto di tutti i cittadini del globo può dare una risposta ai problemi di questo secolo – Archibugi: “Come diceva Keynes: a volte sono le idee a vincere sugli interessi costituiti”

Manifesto per una democrazia globale. Archibugi (Cnr): “Nei momenti di crisi servono idee nuove”

Altro che Unione europea, ai cosmopoliti l’Europa sta stretta. Zygmunt Bauman, Noam Chomsky, Roberto Saviano, Giacomo Marramao, Daniele Archibugi, Jacques Attali, Fernando Savater, sono solo alcuni dei nomi più celebri dei firmatari del Manifesto per una Democrazia Globale. Ovvero intellettuali e accademici che chiedono un maggior coinvolgimento e impegno politico a livello mondiale. Oggi il movimento inizierà una sessione di conferenze stampa dal titolo “Gli intellettuali di tutto il pianeta chiamano i leader globali e i cittadini del mondo a costruire una Democrazia Globale”. Il primo appuntamento è previsto il 27 giugno alla London School of Economics, a settembre invece arriveranno in Italia, a Roma, e poi a Buenos Aires, New York, Bruxelles, Tokio e Nuova Delhi.

Il progetto del Movimento, che può sembrare futuristico se non utopico, pone l’accento sui valori che possono considerarsi globali e condivisibili da persone che hanno origini e convizioni ideologiche anche molto diverse tra loro. Daniele Archibugi, dirigente del Centro nazionale di Ricerca (Cnr) e uno dei fondatori del Movimento, ricorda a FIRSTonline che “come diceva il vecchio Keynes, a volte sono le idee a vincere sugli interessi costituiti. Oggi si parla di Eurobond, di Tobin Tax e di maggiore controllo democratico delle istituzioni europee, cose inimmaginabili anche solo 10 anni fa”. La democrazia globale e il coinvolgimento pluralista sono l’unico modo per affrontare le sfide del ventunesimo secolo che i personaggi ai vertici delle potenze mondiali sono stati incapaci di gestire correttamente. “Non saranno proposte facili da digerire”, ammette Archibugi, “ma la politica globale è imprevedibile e, soprattutto nei momenti di incertezza come quello che stiamo vivendo, servono nuove ideee, perché quelle vecchie sono nel fosso della crisi”.

Il prossimo anno la partecipazione allla Democrazia Globale sarà aperta alle Organizzazioni non governative, ai movimenti sociali, ai partiti politici e ai leader culturali e a chiunque fosse interessato. A queto scopo, Democracia Global (il Movimento per l’Unione Sudamericana e il Parlamento Mondiale), sta preparanto una piattaforma online che permetterà a chiunque di registrarsi e di entrare a fare parte del Network per partecipare attivamente al progetto.

Riportiamo i tratti essenziali del Manifesto

La politica è in ritardo. L’economia è stata globalizzata ma non é andata cosí per le istituzioni politiche e la democrazia. Pur con le loro differenze, peculiarità e limiti, le proteste che oggi dilagano nel mondo mostrano un crescente disagio per il modo in cui sono prese le decisioni, con le forme di rappresentanza esistenti e la loro scarsa capacità di difendere i beni comuni, ed esprimono l’esigenza di piú democrazia e di una democrazia migliore.

Il benessere e la sicurezza del mondo sono minacciati. L’ordine nazionale/inter-nazionale creato dopo la Seconda Guerra Mondiale e la caduta del muro di Berlino non è stato capace di gestire i grandi progressi dei sistemi produttivi a vantaggio di tutta l’umanità. Al contrario, sono in corso processi regressivi e distruttivi derivati dalla crisi economica e finanziaria, dall’allargamento delle diseguaglianze sociali, dal riscaldamento globale e dalla proliferazione nucleare che minacciano la pace mondiale e la sopravvivenza della civiltà umana.

Le crisi globali richiedono soluzioni globali. Per questo chiediamo l’urgente creazione di nuove agenzie globali specializzate nel disarmo, lo sviluppo stabile, equo e sostenibile, e la protezione dell’ambiente, e la rapida implementazione di forme di governanza democratica globale su tutti i problemi che gli attuali vertici inter-governativi si sono dimostrati inacapaci di risolvere.

Dobbiamo progredire verso nuove, profonde e più ampie forme di democrazia. Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma di sviluppo mondialmente sostenibile ed orientato alla soddisfazione dei bisogni dei più poveri ed indifesi membri dell’umanità. Le organizzazioni nazionali-statali devono far parte di una struttura più ampia e meglio coordinata, che dovrebbe articolare istituzioni democratiche regionali in tutti i continenti, la riforma della Corte di Giustizia Internazionale, una Corte Penale Internazionale piú giusta ed equa, e una Assemblea Parlamentare delle Nazioni Unite, embrione di un futuro Parlamento Mondiale.

Globalizzare la democrazia è l’unico modo per democratizzare la globalizzazione. Al di là delle divergenze sui contenuti e sui metodi idonei per avanzare verso un ordine mondiale più giusto e stabile, i sottoscritti firmatari condividiamo un risoluto impegno con lo sviluppo di una democrazia globale. In nome della Pace, della Giustizia e dei Diritti Umani non vogliamo essere governati a livello mondale da chi è stato scelto per farlo solo a livello nazionale, né da organismi internazionali che non ci rappresentano adequatamente. Per questo lavoriamo per la costituzione di spazi politici sovranazionali.

Invitiamo tutti gli esseri umani a partecipare della costituzione di una democrazia globale. Vendichiamo il nostro diritto a partecipare delle decisioni globali fondamentali per la nostra vita. Vogliamo essere cittadini del mondo e non solo i suoi abitanti. Perciò esigiamo democrazia non solo a livello locale e nazionale, ma anche una democrazia globale, ci impegniamo a lavorare per il suo sviluppo e chiamiamo tutti i leader politici, intellettuali e civili del mondo, tutte le organizzazioni, partiti e movimenti, e tutte le persone di convinzioni democratiche del pianetta a partecipare attivamente della sua costituzione.

Per saperne di più vai sul sito Globademocracy

Commenta