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Mais: Glass Gem, l’arcobaleno in una sola pannocchia

Un giovane agricoltore di Illegio (Udine) ha vinto l’Oscar Green 2020 di Coldiretti per aver coniugato tradizione e innovazione nella coltivazione di una rara varietà di mais. La scoprì dopo anni di studi un contadino americano di origini Cherokee.

Mais: Glass Gem, l’arcobaleno in una sola pannocchia

E’ uno dei mais oggi più richiesti al mondo, tanto che chi lo vuole ordinare deve mettersi in lista d’attesa. I suoi colori variano in una stessa pannocchia dal blu, al viola, al rosso, un vero e proprio arcobaleno di tonalità, e dipendono dalle combinazioni e dalla quantità prodotta da ogni chicco di alcuni pigmenti come i carotenoidi, antitumorali ricchi di vitamina A utile per i problemi oculati; le antocianine, potenti antiossidanti e antifiamatori, e i flobafeni. E’ il Glass Gem, la gemma di vetro, che un contadino americano di origini Cherokee, Carl Barnes, che aveva la grande passione di incrociare diversi tipi di mais, riuscì a ottenere, selezionando grani dalle pannocchie che avevano chicchi brillanti e colorati. Ci vollero anni di esperimenti ma alla fine Barnes ottenne ciò che voleva, un ibrido che chiamò Glass Gem.

Un grano con caratteristiche uniche. Ogni chicco è un frutto a sé stante, e può generare una colorazione diversa dagli altri. E’ un mais rustico che non ha bisogno di trattamenti. Da un solo seme nascono piante. Una sola pianta porta fino a tre pannocchie, più piccole rispetto alle tradizionali, ma straordinariamente belle per cromatismo e lucentezza, con tutte le tonalità del vetro, dal blù intenso al trasparente come l’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese.

Da noi in Italia è sconosciuto ai più, ma il giovane Marco Zozzoli, titolare dell’azienda agricola “Il Vecjo Mulin” di Illegio, un piccolo borgo montanaro nei monti della Carnia in provincia di Udine, si è talmente appassionato alla storia di questa varietà di mais che è riuscito ad impiantarlo nella sua terra ed ad avviare una produzione della sua rarissima farina da cui ricava anche prodotti da forno.

E quest’opera preziosa gli è valsa un autorevole riconoscimento, ha ricevuto l’Oscar Green 2020, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura e hanno saputo coniugare tradizione e innovazione.

Il giovane Zozzoli, 30 anni, ha un’azienda a conduzione famigliare, nata dalla passione per l’agricoltura e per la natura, che lavora in modo rispettoso dell’ambiente ed in maniera ecosostenibile. La sua passione lo ha portato a recuperare da tutto il mondo piante “dimenticate” e condannate alla estinzione, che possono però ancora stupire, attraverso la messa a dimora di semi antichi e varietà rare come la mandorla di terra o zigolo dolce, il mais gemma di vetro, rarissimo e simbolo di biodiversità e un’antica varietà di mais, detto mais di Illegio o mais di Dieç, tramandata da generazione in generazione e da cui si ricava la rinomata farina di Illegio. In questo modo vengono preservati l’ambiente e il terreno con lavorazioni rispettose della natura.

Il Glass Gem fu ritenuto inizialmente strano a causa del suo aspetto e del suo contenuto nutritivo, ma fu rivalutato grazie alle sue mille e particolari varietà di cui disponeva. Ne vennero ufficialmente riconosciuti sei tipi: dent, flint, pod, popcorn, pod flour e sweet. Pare infatti che questo tipo di mais, sia molto richiesto per la produzione di pop corn, (che però non vengono pigmentati come i chicchi) ed era molto utilizato dai popoli americani. In seguito venne usato anche per creare tortillas, tacos e tamale.

Nel mondo del digitale, cominciarono a essere pubblicate alcune foto del Glass Gem Corn, che grazie alla sua stravaganza, divenne un alimento originale da mostrare ad ospiti e amici, nella vita quotidiana. Si riscopre così l’importanza di un elemento originale che era stato dimenticato.

Il mais era molto importante per i primi Nativi americani, insieme ai fagioli, perché furono i primi elementi che impararono a coltivare. Il granturco era molto importante non solo perché era un alimento caratteristico della loro alimentazione, ma anche per la loro vita religiosa: infatti, quando il granturco era maturo, veniva presentato come un rituale sacro e si eseguiva la cerimonia del Mais Verde. Ad occuparsi del mais erano principalmente le donne, mentre gli uomini si concentravano sulla caccia e la pesca.

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