E Lukaku fu. Il colpo di calciomercato di mezza estate alla fine è arrivato e non lo ha messo a segno la Juventus (che comunque aveva già fatto il botto a inizio sessione con De Ligt), che ad un certo punto sembrava in pole position dopo aver messo sul piatto Dybala, ma l’Inter di Antonio Conte, che sul centravanti belga del Manchester United aveva messo gli occhi da tempo. Dopo settimane di stallo (e un certo malumore malcelato dall’allenatore pugliese, che pretendeva questa pedina per aspirare a grandi traguardi), con l’offerta ferma sui 60-65 milioni e la domanda ancorata agli 80, i due club hanno trovato l’intesa intorno a 70 milioni e Lukaku è già a Milano per le visite mediche.
Attaccante alto e potente, Lukaku vanta una prestigiosa carriera europea, prima all’Anderlecht e poi nella Premier League inglese, tra Everton, Chelsea e Manchester United. Non sempre è stato un grande goleador, ma partecipa al gioco della squadra, come ha dimostrato anche nella nazionale belga guidata dallo spagnolo Martinez, che lo ha scelto come 9 nonostante le sue caratteristiche non lo facessero ritenere adatto a un gioco tecnico e da possesso palla. Lukaku, a dispetto delle apparenze, è anche molto veloce: è capace di superare i 36 km/h correndo. In Italia raggiungerà la già folta pattuglia belga, capitanata dal compagno di nazionale e amico Dries Mertens, e soprattutto il fratello Jordan, terzino della Lazio. Per essere pronta, il poliglotta attaccante ha già imparato l’italiano. Ha firmato un quinquennale da 9 milioni a stagione.
