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Luis Alberto, il Milan ci prova. Juve insiste per Locatelli

I rossoneri tentano il colpo grosso ma Lotito vuole 50 milioni. Sul centrocampista del Sassuolo e della Nazionale l’avrebbe spuntata l’Arsenal, ma lui vuole solo i bianconeri. Inter: Bellerin e Nandez

Luis Alberto, il Milan ci prova. Juve insiste per Locatelli

Il Milan ci prova, la Lazio resiste. L’oggetto del contendere è Luis Alberto, la cui permanenza in biancoceleste, alla luce degli ultimi avvenimenti, è quantomeno in dubbio. L’inizio della vicenda è ormai datato di una decina di giorni, quando lo spagnolo non si è presentato a Formello per il raduno della squadra, accampando prima diritti sindacali, poi questioni mediche. Ben presto però si è capito che la verità era un’altra, ovvero la volontà di lasciare la Lazio oppure di avere un sostanzioso aumento di stipendio, in barba al contratto quinquennale firmato nel settembre 2020. La cosa ha fatto imbestialire non poco Lotito, tutt’altro che disponibile a venirgli incontro, quantomeno sul discorso dello stipendio: sulla cessione invece il presidente laziale, vecchio lupo di mare del mercato, sa bene di non poter fare muro, a patto però di uscirne vittorioso.

Ma perché Luis Alberto, che ora s’è aggregato ai compagni ad Auronzo di Cadore (le cronache lo descrivono sereno), ha deciso di forzare la mano in modo così netto? Dietro c’è il Milan, deciso a sostituire Calhanoglu con un numero 10 di grande spessore, perfetto per il gioco di Pioli e per entusiasmare il popolo rossonero. Lotito però, forte del contratto fino al 2025, vuole 50 milioni, cifra proibitiva per i rossoneri, quantomeno cash. Con le contropartite invece si può trovare un’intesa, anche perché Sarri ha bisogno di esterni offensivi e i rossoneri, guarda caso, ne hanno uno in uscita come Leao: la proposta di Maldini di uno scambio alla pari è stata rifiutata, ma se nell’affare entrasse anche un conguaglio economico di 15 milioni (oppure Saelemaekers, molto gradito al tecnico biancoceleste), ecco che la fumata bianca potrebbe diventare realtà. Nel frattempo i rossoneri hanno accolto Giroud (ha firmato un biennale, tornerà a Milano il 26 per aggregarsi ai compagni), formalizzato il nuovo prestito (biennale) di Brahim Diaz e concluso l’acquisto del terzino senegalese Ballo-Touré, in arrivo del Monaco per 4 milioni più 500 mila di bonus.

Restano da riempire le caselle del numero 10 (parallelamente a Luis Alberto resta viva la trattativa per Vlasic del Cska Mosca), di un vice Kessié (in pole c’è Bakayoko) e di un terzo attaccante, questa volta giovane: il prospetto corrisponde a Kaio Jorge, 19enne del Santos, che verrà però tenuto in stand by ancora per un po’, non tanto per il costo (10 milioni), quanto per lo status di extracomunitario, che chiuderebbe al Milan altre possibili operazioni (uno dei due slot, infatti, è già stato occupato da Tomori). Rossoneri attivissimi insomma, anche perché la delusione di aver perso Donnarumma e Calhanoglu è forte, soprattutto per il portiere campione d’Europa, da qualche giorno ufficialmente giocatore del Psg. Gli altri si muovono con meno fretta, a cominciare dall’Inter scudettata. Marotta sta anzitutto cercando il sostituto di Hakimi, con Bellerin in pole position. L’accordo con il giocatore è già stato trovato (quadriennale da 3,5 milioni), resta però lo scoglio più grosso, ovvero l’Arsenal, deciso a lasciarlo partire solo a titolo definitivo e non in prestito con diritto di riscatto come chiesto dall’ad nerazzurro. L’alternativa è l’olandese Dumfries del Psv, mentre Lazzari, prima scelta di Inzaghi, sembra molto complicato.

L’Inter poi cerca una punta (Keita Balde, per bocca del suo agente Pastorello, si è candidato) e, soprattutto, un centrocampista: nelle ultime ore è spuntato il nome di Nandez, tanto più che con il Cagliari ci sono diversi affari in ballo (uno di questi è Dalbert, passato in rossoblu con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 7 milioni). La carta numero uno è sicuramente quella di Nainggolan, ma nell’operazione potrebbe entrare anche il giovane Agoumé, in modo da abbassare la clausola rescissoria dell’uruguaiano, al momento fissata a 36 milioni. Il centrocampo è il nodo cruciale pure per la Juventus di Allegri, specialmente dopo l’operazione al ginocchio di Arthur, che lo costringerà ai box per almeno 3 mesi. Se già prima il tecnico aspettava rinforzi, ora ne ha l’assoluta necessità, a cominciare da quel Locatelli sul taccuino da mesi, eppure ancora giocatore del Sassuolo. Il problema di Cherubini è l’Arsenal, che ha alzato l’asticella offrendo 45 milioni di euro: i neroverdi avrebbero anche accettato, se non fosse che Manuel, al momento, vuole solo la Juve.

Il neo ds bianconero però sa bene di doversi muovere alla svelta, altrimenti rischierebbe di bucare l’obiettivo, ragion per cui è lecito attendersi una contromossa al rialzo rispetto all’offerta precedente, ferma a 30 milioni più uno tra Frabotta, Dragusin e Fagioli. Nei prossimi giorni poi, parallelamente, Cherubini dovrà occuparsi anche dei rinnovi di Dybala (in scadenza il prossimo giugno) e Ronaldo, che potrebbe così spalmare il suo ingaggio (al momento il più oneroso del mondo, visto che Messi si è dimezzato i compensi) su due stagioni. Mercato in stand by anche per il Napoli, che in attesa di parlare con Insigne sul contratto sta provando a regalare a Spalletti un esterno basso come Emerson Palmieri, fresco campione d’Europa con la Nazionale. Il problema è che il Chelsea lo valuta 20 milioni, troppi secondo De Laurentiis, tanto più che l’italo-brasiliano va in scadenza l’anno prossimo. Anche la Roma, dopo l’acquisto di Rui Patricio dal Wolverhampton (11,5 milioni), si muove con cautela, nel frattempo però Thiago Pinto deve difendersi dagli attacchi del Tottenham su Lorenzo Pellegrini, da tempo pallino di Paratici.

Da segnalare, infine, l’addio di Antognoni alla Fiorentina (troppe le divergenze con la proprietà, che voleva “allontanarlo” dalla prima squadra affidandogli invece un ruolo di scouting) e la stangata arrivata sullo Spezia, a cui è stato bloccato il mercato in entrata per i prossimi due anni, a partire però dal prossimo gennaio. La Commissione Disciplinare della Fifa, infatti, ha ravvisato delle infrazioni sul tesseramento di alcuni calciatori minorenni nigeriani, disponendo la pesantissima sanzione. “Siamo sorpresi e delusi, le irregolarità non riguardano questa proprietà bensì quella precedente – ha tuonato il presidente Platek -. Voglio rassicurare i nostri tifosi che faremo ricorso, per garantire la nostra competitività negli anni a venire”.

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