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L’Italia di Spalletti risorge e fa cinque gol alla Macedonia: è a un passo da Euro 24. Decisivo lo scontro diretto con l’Ucraina

La Nazionale azzurra rifila 5 gol alla Macedonia con Federico Chiesa primattore. Spalletti sorride: la qualificazione per gli Europei dell’anno prossimo è vicina

L’Italia di Spalletti risorge e fa cinque gol alla Macedonia: è a un passo da Euro 24. Decisivo lo scontro diretto con l’Ucraina

A un punto da Euro 24. La cinquina con cui l’Italia ha battuto la Macedonia del Nord ha il sapore della liberazione, anche se i giochi non sono ancora chiusi: lunedì ci sarà lo scontro diretto con l’Ucraina e gli azzurri dovranno quantomeno pareggiare per staccare il prezioso pass per la Germania ed evitare così gli insidiosissimi playoff.

Esultanza sì, ma con moderazione, perché gli uomini di Rebrov non vanno assolutamente sottovalutati. Ad ogni modo Spalletti può godersi la serata di festa, sia per la classifica che per il tabù macedone, sfatato al terzo tentativo (il secondo per lui).

Italia – Macedonia del Nord 5-2, Darmian, Chiesa (due volte), Raspadori ed El Shaarawy avvicinano gli Europei

Vittoria doveva essere e vittoria è stata, seppur con qualche patema di troppo. Il 5-2 finale, infatti, non deve ingannare, perché a un certo punto la partita è stata in bilico e gli azzurri hanno rivisto i fantasmi del passato. I due gol di Atanasov hanno riaperto una sfida che sembrava già chiusa, innalzando la tensione in un Olimpico giustamente preoccupato, come dimostra il battibecco tra Spalletti e il collega Milevski, figlio anche delle tensioni dell’andata. Per fortuna poi sono arrivati i gol liberatori di Raspadori ed El Shaarawy, ma nel complesso la vittoria è meritata.

L’Italia, schierata con un 4-3-3 con Berardi, Raspadori e Chiesa in attacco, ha approcciato bene la gara, partendo subito col piede sull’acceleratore. E così, dopo il tentativo di Chiesa (7’, parata di Dimitrievski), la rete annullata a Raspadori (13’, fuorigioco) e il nuovo tiro dell’esterno juventino (16’), è arrivato il vantaggio di Darmian, bravo a spizzare di testa sul secondo palo e battere il portiere macedone (17’). Sfondato il muro, gli azzurri si sono definitivamente sciolti e hanno sfiorato più volte il raddoppio, peraltro senza concedere nulla agli avversari. L’occasione giusta sembrava essere arrivata al 38’ quando Serafimov stoppava col braccio un colpo di testa di Gatti, per l’inevitabile rigore. Sul dischetto, come annunciato alla vigilia (chissà poi perché…), è andato Jorginho, nello stesso stadio (ma nell’altra porta) di Italia-Svizzera: risultato? Tiro molle e parata di Dimitrievski, per lo sconforto dell’Olimpico e di tutti i milioni davanti alla tv. Per fortuna il gelo è durato poco, perché sul corner successivo Chiesa ha pescato il jolly dalla distanza, firmando il preziosissimo 2-0 azzurro (41’). Che è diventato 3 prima ancora dell’intervallo sempre con lo scatenato bianconero, questa volta con un tiro a giro (45+2’, deviazione decisiva di Manev). Sembrava il preludio a un secondo tempo tranquillo, invece il neoentrato Atanasov aveva piani diversi: prima ha segnato il 3-1 con un colpo di testa (52’), poi il 3-2 con un tiro dalla distanza deviato da Acerbi (74’). La tensione, come detto in precedenza, è clamorosamente salita, ma l’Italia è stata brava a non farsi prendere dal panico e a continuare ad attaccare, finendo poi per essere premiata da Raspadori (81’) ed El Shaarawy (90+3’) e dando il là alla definitiva festa dell’Olimpico.

Spalletti esulta: “Grande reazione dopo il 3-2! Jorginho? Resta un rigorista speciale”

“Credo che la squadra abbia fatto una buona partita per tutti i novanta minuti, purtroppo ogni tanto, quando il risultato sembra acquisito, succede di abbassare un po’ i ritmi e lottare meno sui palloni – l’analisi di Spalletti -. Sapevamo che sui calci piazzati avremmo pagato un po’ di centimetri rispetto a loro, il secondo gol invece è stata una casualità. Piuttosto che i 20 minuti di sbandamento, però, sottolineerei la reazione che la squadra ha avuto dopo aver subito il 3-2. Noi abbiamo tanta qualità, c’è stato un passo avanti notevole in tal senso, infatti abbiamo avuto anche altre occasioni. Ora pensiamo all’Ucraina, dovrò valutare le condizioni dei giocatori dopo questa partita, ma non prevedo grossi cambi di formazione. Chiesa? Ha strappi e vampate dove mette sia motore che scocca, perché quando decide di saltare l’uomo ci mette tecnica e forza, poi nelle finalizzazioni è micidiale quando parte da sinistra. Jorginho? Gli vanno fatti i complimenti, non ha angolato benissimo il pallone ma il portiere è stato molto bravo: resta un rigorista speciale per l’Italia”.

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