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Lisa Ponti, un carteggio di disegni “lettere” esposti alla Galleria Consadori di Milano

Disegni provenienti da una collezione privata, testimoniano l’amicizia di Lisa Ponti, figlia del noto architetto e designer italiano Gio Ponti, con lo scrittore Aldo Buzzi

Lisa Ponti, un carteggio di disegni “lettere” esposti alla Galleria Consadori di Milano

In una giornata caldissima di luglio, sorpresa da un inedito ritratto fotografico di Lisa Ponti (primogenita di Gio Ponti) -riproduzione di un’originale di un archivio storico – entro nella Galleria Annamaria Consadori di Via Brera. Esposti tutta una serie di disegni, o meglio lettere disegnate da Lisa Ponti (1922-2019) e inviate a Aldo Buzzi.

Osservando i disegni esposti non si può non notare sul foglio una piegatura tipico di un foglio piegato in tre parti per poter essere imbustato.

Qui una missiva intitolata “Diario”, senza disegni, riporta le date 21,22,23 marzo 2009, mentre un timbro postale stampato su una busta è dell’8 agosto 2009, ultimo anno di vita di Buzzi, scomparso il 9 ottobre 2009.

Sono un disegno di compagnia: posso entrare? scrive Lisa nel disegno che dà il titolo a questa esposizione milanese

Perchè questo carteggio tardivo? Lisa e Aldo si conoscevano sicuramente dagli anni della guerra (gli anni ai quali risale il ritratto in bronzo di Lisa realizzato da Carmelo ed esposto in galleria), ma è subito dopo che collaborano nella realizzazione di “Domus“. Aldo pubblica sulla rivista alcuni brevi articoli tra il marzo e il settembre 1944. Nell’ottobre del 946 compare sulle pagine della rivista il pezzo L’architetto Saul Steinberg che presenta al pubblico italiano la nuova attività del disegnatore e artista rumeno poi naturalizzato americano, che di Aldo era stato compagno di sudi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Anche Lisa pubblica su “Domus” un articolo su Saul, che esce nel maggio del 1950.

Saul Steinberg Donna, anni ‘60 matita su carta cm 21×27

Probabilmente il desiderio di riavvicinarsi tra Lisa e Aldo testimonia la volontà di condividere un passato. Ed è Saul il trait d’union che rimette insieme i tre protagonisti alla fine delle loro vite, in quella che, come dice Lisa in uno dei disegni in mostra: Gio Ponti non diceva “vecchiaia”. Diceva “grande età”.

Chi era Lisa Ponti?

Primogenita figlia di Gio Ponti dopo la laurea in Filosofia, ha collaborato con il padre. Inizia a disegnare e dipingee negli anni ’50 «Me lo aveva ordinato mio padre», diceva. Nel 1992 tiene la sua prima mostra personale di disegni su carta bianca A4 presso la Galleria Franco Toselli di Milano. Con il padre frequentò i grandi protagonisti del Novecento diventando la compagna di viaggio di artisti di almeno quattro generazioni. I suoi scritti, tra poesia ed arte, rispecchiano quel modo che viveva. Tra i suoi libri Gio Ponti agli amici (1941) e il libro di favole L’armadio magico (1946). Ha coordinato diverse mostre di Gio Ponti, in Italia e all’estero, tra le quali nel 1986 l’esposizione al Seibu Museum of Art di Tokyo e nel 1990 il libro Gio Ponti. L’opera. Su carta ci ha lasciato linee, segni astratti, figurine delicate, soggetti architettonici, piccoli racconti ispirati dalla realtà di un’inspiegabile leggerezza. Disegni come favole, sospese nell’aria come magie.

Immagine di copertina: Lisa Ponti, 1962
A Venice in California, 1962 – Foto Charles Eames Stampa fotografica cm 41×58,6

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