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L’Inter vince il derby del sorpasso contro il Milan e torna terza

Gol, spettacolo, Var e perfino una rissa tra i rossoneri Kessie e Biglia: è davvero successo di tutto nel bellissimo derby della Madonnina che l’Inter si è aggiudicata per 3-2 anche senza Icardi scavalcando il Milan in classifica – Espulso Spalletti – Entrambe le milanesi in piena zona Champions

L’Inter vince il derby del sorpasso contro il Milan e torna terza

Gol, spettacolo, Var, perfino una rissa tra compagni. Nel derby che segna il ritorno dell’Inter al terzo posto e la cocente delusione del Milan, è successo davvero di tutto. Il 3-2 finale sorride ai nerazzurri e, a conti fatti, è il risultato giusto per una squadra (quella di Spalletti) superiore nel complesso all’altra (quella di Gattuso) e fotografa al meglio una sfida bellissima, combattuta a viso aperto dall’inizio alla fine. Basti pensare che il primo gol s’è visto al 3’ e che l’ultima emozione è arrivata al 96’, quando D’Ambrosio ha salvato un tiro di Cutrone quasi sulla linea: colpi di scena a non finire insomma e non solo in campo.

Anche le panchina, infatti, si sono rese protagoniste, anche se i fatti in questione non rendono certo omaggio alla bellezza dell’evento. Su tutti la rissa sfiorata tra Kessie e Biglia dopo che il primo aveva preso piuttosto male la sostituzione, con l’argentino a invitarlo ad avere più rispetto e lui trattenuto (a fatica) da diversi compagni, ma anche l’espulsione di Spalletti, cacciato da Guida per proteste che dopo che il Var aveva trasformato il rosso di Conti in un giallo.

“La cosa che mi fa più male è l’immagine che si è vista sull’uscita di Kessie, per me è la sconfitta più brutta – ha tuonato Gattuso – Per come vedo il calcio io è qualcosa che non ci sta, stiamo facendo fatica in questi anni anche perché ci vuole rispetto per tutti, non è stata una scena bella da vedere. È stata una doppia sconfitta, sia in campo che comportamentale e la responsabilità è mia”. Va detto che l’ivoriano, nel post gara, si è presentato davanti ai microfoni assieme a Biglia per chiedere scusa, derubricando il tutto alla voce “tensione da derby”, resta però la brutta immagine offerta, che rende ancor più amara la sconfitta.

Tutti pensavano che il Milan fosse favorito invece, come già accaduto nel derby d’andata, è stata l’Inter a partire meglio, trovando il vantaggio con Vecino dopo appena 3’ di gioco. Il gol agli albori ha ufficialmente stappato la partita, esaltando la squadra di Spalletti e mandando in tilt quella di Gattuso, tanto che lo 0-1 finale con cui è andato in archivio il primo tempo sta persino stretto all’Inter, vicina al raddoppio in più occasioni, specialmente con lo scatenato Vecino. E quando a inizio ripresa De Vrij ha trovato il 2-0 con un pregevole colpo di testa (51’), in molti hanno pensato che i nerazzurri potessero addirittura dilagare, lasciando il Milan sull’orlo del baratro.

Lì però la squadra di Gattuso, più per necessità che per reale convinzione, ha tirato fuori la testa dal guscio, col risultato di far esplodere definitivamente il match. Il gol di Bakayoko (57’) ha riacceso le speranze di rimonta, poi però un’ingenuità di Castillejo ha provocato un rigore che Lautaro Martinez ha trasformato con freddezza (67’) e l’Inter è tornata a +2. Tutto finito? Nemmeno per sogno. Musacchio ha trovato il 2-3 sugli sviluppi di un corner (71’), rendendo il finale una vera polveriera con il Milan vicino al pareggio con Castillejo e, soprattutto, Cutrone, stoppato solo da un monumentate intervento di D’Ambrosio ad Handanovic battuto.

“Giocare così dopo quanto accaduto in Coppa non era facile, le due squadre hanno onorato il calcio – il commento soddisfatto di Spalletti – Quando esci dall’Europa League e ti chiami Inter devi metterti tutto alle spalle e ripartire, rispetto a quanto successo giovedì abbiamo scavato un solco. Icardi? Oggi bisogna dire bravo a Lautaro per il rigore, ai rientri di Perisic, a Politano per la partita. Vanno fatti grandissimi complimenti a chi è dentro lo spogliatoio…”.

Il derby di Milano va così in archivio con il sorpasso dell’Inter sul Milan, invertendo nuovamente (e clamorosamente) i ruoli proprio all’inizio della sosta. Saranno due settimane di chiacchiere all’ombra della Madonnina, in attesa che il campo torni a regalarci il prossimo capitolo di questo spettacolare duello.

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