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L’Inter festeggia con la goleada, il Milan inciampa

Sei gol dell’Inter al derelitto Brescia rimettono in corsa i nerazzurri di Conte per la volata scudetto – Il Milan invece rimedia un pari a Ferrara solo grazie a un autogol al 94° – Stasera Atalanta-Napoli e Roma-Udinese

L’Inter festeggia con la goleada, il Milan inciampa

L’Inter passeggia, il Milan inciampa. Le trappole Brescia e Spal, per le milanesi di Conte e Pioli, si sono rivelate decisamente diverse: innocue le rondinelle per i nerazzurri, capaci di vincere addirittura per 6-0, molto più letali i ferraresi per i rossoneri, usciti indenni dal Mazza solo grazie a un’autorete, per giunta in pieno recupero.

L’Inter resta così aggrappata al treno di Juventus e Lazio, seppur nell’ultima carrozza, inoltre tiene a distanza di sicurezza l’Atalanta: missione compiuta insomma, per una volta senza nessun patema. Eppure la prima occasione era stata del Brescia, con Donnarumma sciupone a tu per tu con Handanovic dopo un errore di Young. Proprio l’inglese però sapeva riscattarsi al meglio un minuto più tardi, spedendo in rete il primo pallone della serata con un bel tiro al volo su assist di Sanchez (5’).

Da lì il match si metteva in discesa e quando Alexis raddoppiava su rigore (20’, fallo di Mateju su Moses) finiva addirittura in cassaforte. Il 3-0 arrivava già nel primo tempo con D’Ambrosio (45’), bravo a ottimizzare di testa un assist di Young, con la logica conseguenza di una ripresa di pura accademia, nella quale l’Inter divertiva sé stessa e i propri tifosi. Gagliardini cancellava (o quantomeno provava a farlo) l’erroraccio col Sassuolo segnando il 4-0 (52’), Eriksen, subentrato proprio all’ex Atalanta, prima trovava il primo gol in Serie A con una zampata sotto porta (83’), poi propiziava il 6-0 finale con l’assist a Candreva (88’). Una vittoria tennistica insomma, il miglior viatico per rispondere a Juve e Lazio, ma soprattutto per preparare il prossimo fine settimana, sulla carta favorevole.

“Siamo stati bravi a vincere ma mi è piaciuto soprattutto l’atteggiamento dei ragazzi che non si sono mai fermati, hanno sempre guardato in avanti tenendo il piede sull’acceleratore – il commento soddisfatto di Conte – Abbiamo segnato tanti gol e non ne abbiamo presi, questa cosa deve darci soddisfazione. Guardando la squadra ci sono sempre state tante indicazioni positive, poi dipende se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Per l’Inter si vuole guardare il bicchiere mezzo vuoto e creare problemi, ma per me non c’è nessun problema. Attaccate me invece dei giocatori o del club…”.

Passo falso invece per il Milan, costretto a interrompere la miniserie di vittorie con un pareggio che ha un sapore decisamente amaro. Certo, per come si erano messe le cose a Ferrara il 2-2 finale è quasi guadagnato, ma una squadra che punta all’Europa non può e non deve accontentarsi di un pareggio contro la penultima in classifica, per giunta in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo. La verità è che i rossoneri hanno toppato soprattutto nell’approccio, dimostrando ancora una volta una fragilità mentale non degna di un grande club.

Alla mezz’ora il risultato recitava Spal 2 Milan 0, grazie ai gol di Valoti (13’) e Floccari (30’, splendido tiro dalla distanza), frutto di un inizio molle e poco concentrato, quasi i successi su Lecce e Roma avessero portato una certa dose di relax. Nella ripresa invece, complice l’espulsione a fine primo tempo di D’Alessandro, i rossoneri hanno preso d’assalto la porta di Letica, senza però raccogliere nulla fino al 79’, nonostante l’ingresso di Ibrahimovic, al rientro dopo l’infortunio al polpaccio.

Quando Leao ha trovato il gol dell’1-2, ecco che l’assedio milanista è diventato ancora più convinto, anche se il 2-2 finale porta la firma di un giocatore della Spal, vale a dire Vicari, autore di una sfortunatissima autorete in pieno recupero (94’). Il punto finale va stretto ai padroni di casa, ora a meno 7 dalla salvezza, ma anche ai rossoneri: il settimo posto per ora è salvo, ma la vittoria del Verona sul Parma e il calendario in arrivo (Lazio, Juventus e Napoli) non autorizzano sonni tranquilli.

“È stato un passo indietro soprattutto nel risultato, avevamo cominciato bene ma nei tre tiri concessi abbiamo subito due gol – l’analisi di Pioli – Avevamo tutto il tempo per riprendere la sfida, ma servivano molta più attenzione e determinazione: sono contento della reazione, però a livello tecnico bisognava fare molto meglio. Ora ci aspettano tre partite stimolanti contro avversari forti, ma possiamo giocarcela con tutte. Il nostro obiettivo è migliorare la classifica, valiamo più del settimo posto”.

A chiudere la giornata saranno invece Atalanta-Napoli (ore 19.30) e Roma-Udinese (21.45), per un’altra serata che si preannuncia ricca di gol e spettacolo. In ballo c’è la zona Europa, quale dipenderà soprattutto dal risultato di Bergamo: un successo nerazzurro, con ogni probabilità, blinderebbe la qualificazione Champions di Gasperini, mentre se a prevalere fossero gli azzurri, ecco che Gattuso e Fonseca potrebbero tornare a nutrire qualche speranza. Ovviamente però la Roma, oltre che tifare Napoli (o quantomeno un pareggio), deve battere l’Udinese, pena crogiolarsi nell’ennesimo rimpianto di questa stagione sin qui deludente.

Gasperini, dal canto suo, sa di avere il destino nelle proprie mani, ecco perché, eccezion fatta per infortuni (Palomino) e squalifiche (Malinovskyi), schiererà l’undici tipo, in barba a qualsiasi logica di turnover, dunque 3-4-1-2 con Gollini in porta, Toloi, Caldara e Djimsiti in difesa, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens in mediana, Gomez sulla trequarti, Ilicic e Zapata in attacco. Classico 4-3-3 anche per Gattuso, che vuole riaprire il discorso Champions con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui nel reparto arretrato, Fabian Ruiz, Demme e Zielinski in mediana, Politano, Mertens e Insigne nel tridente offensivo.

Nel posticipo dell’Olimpico invece vedremo se la Roma, priva degli squalificati Pellegrini e Veretout e del lungodegente Zaniolo, riuscirà a rialzarsi dopo il ko di Milano. Fonseca si affiderà a un 4-2-3-1 con Mirante in porta, Bruno Peres, Mancini, Smalling e Kolarov in difesa, Villar e Cristante a centrocampo, Carles Perez, Pastore e Perotti alle spalle dell’unica punta Dzeko. Gotti, reduce dalla sconfitta con l’Atalanta, proverà l’impresa con un 3-5-2 che vedrà Musso tra i pali, Becao, Nuytinck e Samir nel reparto arretrato, Stryger Larsen, De Paul, Jajalo, Fofana e Sema in mediana, Teodorczyk e Lasagna in attacco.

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