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L’Inter crolla, la Roma risorge: doppio poker

La squadra di Spalletti esce umiliata dal confronto con l’Atalanta dell’ex Gasperini che la batte per 4 a 1: Handanovic evita la goleada – La Roma invece risorge all’Ollimpico dominando per 4 a 1 la Sampdoria e recuperando una posizione di classifica più consona ai suoi mezzi

L’Inter crolla, la Roma risorge: doppio poker

L’Inter crolla, la Roma risorge. Domenica in netta contrapposizione quella di nerazzurri e giallorossi, protagonisti di due 4-1 molto diversi tra loro. Perché se Di Francesco l’ha imposto alla Sampdoria, Spalletti ha finito per subirlo dall’Atalanta, chiudendo così nel peggior modo possibile un ciclo di risultati che lo aveva mandato addirittura al secondo posto.

Una rondine non fa primavera e dunque questo ko non può e non deve cancellare il buono fatto finora, certo però che il poker incassato da Gasperini fa quantomeno riflettere. Qual è la reale consistenza di questa Inter? Domanda lecita visto che, nel weekend che poteva lanciarla definitivamente nel paradiso del campionato, la squadra di Spalletti s’è squagliata come neve al sole.

Il 4-1 di Bergamo infatti è meritatissimo e se non ha assunto proporzioni maggiori è solo grazie ad Handanovic, autore di una prestazione super nonostante il poker subito. E’ stato lui a tenere in partita l’Inter almeno fino al colpo di testa di Mancini (62’): in quel momento la resistenza dei nerazzurri di Spalletti è definitivamente crollata, ma il risultato di 1-1 era comunque bugiardo e ingiusto.

L’Atalanta nel primo tempo, oltre a segnare con Hateboer (9’), ha fallito almeno quattro palle gol nitide, un po’ per la bravura di Handanovic e molto per un’incredibile imprecisione sotto porta. E così, quando a inizio ripresa Icardi ha pareggiato su rigore (47’), in molti hanno pensato al materializzarsi della beffa, senza tener conto però di quanto l’Atalanta fosse più in palla.

Infatti dopo il gol di Mancini non c’è più stata partita: zero reazione Inter e altre due reti bergamasche, una con Djimsiti (88’), l’altra, splendida, con Gomez (94’). “Abbiamo ceduto contro una squadra tosta che ci ha battuto in tutti i contrasti, diciamo che ce la siamo presa comoda – il commento amaro di Spalletti – Purtroppo ci portiamo dietro da tempo un difetto che non riusciamo a correggere del tutto: la mancanza di concentrazione sul lungo periodo”.

Accuse forti che, negli ultimi tempi, hanno accompagnato anche la Roma. Non questa domenica però, perché contro la Sampdoria s’è vista la versione migliore degli uomini di Di Francesco, al secondo successo consecutivo dopo quello di Mosca. Erano due partite fondamentali per i giallorossi e sono arrivate risposte molto convincenti: solo il tempo dirà se la crisi è definitivamente superata ma intanto la macchina è tornata in carreggiata.

Il 4-1 dell’Olimpico ha messo in mostra una fase offensiva piuttosto convincente, con El Shaarawy sugli scudi (due gol, uno bellissimo al 72’ e l’altro facile facile al 93’) e uno Schick finalmente protagonista (sua la rete del 2-0 al 59’). In mezzo il tocco felino di Juan Jesus a rompere l’equilibrio (19’), tanto Var (due gli episodi visionati da Irrati, entrambi senza conseguenze) e un capolavoro di Defrel (89’), tanto bello quanto inutile.

“I ragazzi stanno crescendo attraverso prestazioni molto buone, stiamo migliorando – l’analisi di Di Francesco – Con la Samp e a Mosca sono arrivati risultati importanti, ora ben venga la sosta che ci permetterà di ricaricare le batterie”.

Qui la critica si divide: c’è chi pensa che le pause servano soprattutto a chi perde e chi, invece, è convinto che 15 giorni di polemiche post sconfitta facciano più male che altro. La verità la sapremo solo tra due settimane, quando Inter e Roma torneranno in campo per darci le dovute risposte.

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