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L’inflaziore resta alta: +2,7 a luglio

Secondo l’Istat l’incremento congiunturale rispetto a giugno è stato dello 0,3%. Decisivo l’impatto dei prodotti energetici e degli alimentari freschi, senza i quali i prezzi sarebbero cresciuti del 2,1%

L’inflaziore resta alta: +2,7 a luglio

Nel mese di luglio, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), comprensivo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 2,7% nei confronti dello stesso mese dell’anno precedente (lo stesso valore registrato a giugno). Lo comunica l’Istat.

L’inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,5%. L’inflazione di fondo, calcolata al netto di beni energetici e alimentari freschi, si stabilizza al 2,1%. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo scende al 2,1% dal 2,2% di giugno. La crescita tendenziale dei prezzi dei beni scende al 2,8% dal 3,0% del mese precedente, mentre quella dei prezzi dei servizi sale al 2,7% (era +2,6% a giugno).

Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi diminuisce di tre decimi di punto rispetto al mese di giugno. Il principale effetto di sostegno alla dinamica dell’indice generale, a luglio, deriva dall’aumento congiunturale del 2,0% dei prezzi dei beni energetici, che determina una netta accelerazione del loro tasso tendenziale di crescita (10,7% dal 9,3% di giugno).

Un impatto significativo deriva anche dal rialzo congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%). Per contro, il principale effetto di contenimento si deve alla diminuzione congiunturale dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-2,5%). I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza risultano invariati su base mensile e aumentano del 3,4% su base annua (era +3,5% a giugno). Un rialzo congiunturale dello 0,8% si rileva per i prezzi a media frequenza di acquisto, che crescono del 2,8% rispetto a luglio 2010.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,7% su base mensile e aumenta del 2,1% su base annua (era +3,0% a giugno). Anche in questo caso si conferma la stima preliminare. La netta decelerazione del tasso tendenziale è in parte imputabile al nuovo metodo di calcolo degli indici dei prezzi dei prodotti stagionali adottato da gennaio 2011 in applicazione del Regolamento (CE) n. 330/2009. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e del 2,7% rispetto a luglio 2010.

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