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L’inarrestabile ascesa del mercato del lusso

Nonostante la crisi il mercato del lusso è cresciuto nel 2011 del 10%, passando dai 173 miliardi di euro del 2010 a 191 miliardi – Boom delle vendite online da novembre.

L’inarrestabile ascesa del mercato del lusso

Non c’è crisi che tenga, il mercato dei beni di lusso continua a crescere in tutto il mondo: dai 173 miliardi di euro del 2010 è passato nel 2011, secondo le stime, a 191 miliardi (+10%). Con un vero boom, a partire da novembre, delle vendite online. E le prospettive per i prossimi tre anni sono di un ulteriore sviluppo, solo leggermente più lento. Quest’anno si prevede di arrivare a 201-203 miliardi di valore complessivo (+6-7%) che saliranno a 216-218 nel 2013 (+7-8%) per arrivare nel 2014 a 235-240 miliardi (+8-10%).

Questo è lo scenario tracciato da Claudia D’Arpizio, partner di Bain & Co e analista specializzata nel settore Luxury goods e Fashion practice,  presentato oggi in occasione del consueto Osservatorio realizzato da Altagamma. Anche per i prossimi anni si conferma il ruolo di locomotiva della Cina, un mercato che è previsto crescere a un tasso del 18-22% quest’anno, tallonato da vicino dalla cosiddetta Asia Pacific (+14-16% nel 2012). Per le altre aree geografiche la crescita si ferma a una cifra: le Americhe (soprattutto Brasile e Messico, oltre agli Stati Uniti) viaggiano tra il 5 e il 7%, l’Europa non va oltre il 2-4% e il Giappone fatica ancora a riprendere slancio (+0-2%). Restano un punto di domanda i consumi locali in Europa, quelli cioè non legati agli acquisti effettuati dai turisti: l’incognita principale si chiama Spagna e Italia: qui ci sono forti segnali di rallentamento dei consumi, sempre nell’ambito del lusso, in particolare nei canali di distribuzione multibrand; solo il flusso di cinesi e asiatici continua a dare impulso alle vendite nelle città turistiche. Fenomeno che si registra anche nei negozi dei paesi europei con forte affluenza di turisti, soprattutto dall’Asia.

Cresce nel frattempo l’attenzione dei grandi marchi del lusso per l’India, dove sono in aumento i consumatori di fascia alta e soprattutto aumenta l’interesse per le tendenze occidentali, nonostante la presenza di radicate tradizioni locali. Per quest’anno sono previste vendite in crescita del 15-20% fino a superare il valore di un miliardo di euro.

Ma cosa si vende di più? Sicuramente in prima fila ci sono gli accessori (borse, scarpe ecc.) che l’anno scorso hanno coperto il 26% dei 191 miliardi complessivi. La stessa quota rappresentata dall’abbigliamento, in calo però rispetto al 27% del 2010. Leggermente scesi, dal 22 al 21%, anche profumi e cosmetici mentre gioielli e orologi sono saliti dal 20 al 21%. Il restante 3% è rappresentato dalla cosiddetta art de la table. Ma quello che vince su tutti è il lusso “assoluto” cioè la fascia più alta di questo già alto segmento, e qui gli accessori fanno la parte del leone. A scapito dell’abbigliamento che subisce sempre di più la concorrenza della moda pronta, come dimostrano anche gli investimenti molti elevati che i marchi di fast fashion (Zara e H&M in primis) stanno effettuando per aprire punti venditadi grandi dimensioni in aree di prestigio. Chiaro segnale della volontà di entrare in concorrenza con brand del lusso.

E mentre l’Asia è destinata a portare la sua quota di mercato dall’attuale 19% al 27% nel 2014, a scapito del Giappone (che passa del 10 all’8%), delle Americhe (dal 30 al 27%) e dell’Europa (dal 36 al 32%), altri mercati si vanno aprendo, come il Sud Africa, o piccole “perle” emergono come l’Azerbaijan e il Kazakhstan. Tutti attratti dalla sirena del lusso.

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