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Liegi-Bastogne-Liegi: anche Nibali tra i favoriti

Solo Valverde e Kwiatkowski sono più gettonati nei pronostici delle vigilia per la vittoria nell’ultima classica del Trittico delle Ardenne. Per l’Astana, il team dello Squalo, è la prima corsa dopo essere stata graziata dalla commissione cui si era rivolto l’Uci per il ritiro della licenza World Tour

Liegi-Bastogne-Liegi: anche Nibali tra i favoriti

La Liegi-Bastogne-Liegi chiude questa domenica la stagione delle grandi classiche primaverili che hanno esaltato John Degenkolb (Sanremo e Roubaix)  e Alexander Kristoff (Giro delle Fiandre), ma anche confermato le qualità del campione del mondo Kwiatkowski (Amstel Gold Race) e l’indomabile combattività e classe di Alejandro Valverde (Freccia Vallone).

A deludere, tra i big o presunti tali, è stato ancora una volta Peter Sagan,  tanto da indispettire Oleg Tinkov, il patron della Tinkoff-Saxo, che quest’anno ha ingaggiato a suon di milioni lo slovacco ex Cannondale. Assenti Tom Boonen, che spera di tornar grande al Giro, e Fabian Cancellara, a riposo dopo la brutta caduta alla Harelbecke, Sagan non ha saputo approfittare delle favorevoli circostanze come del resto anche Philippe Gilbert, altro grande sconfitto delle classiche-monumento di questa stagione, cui resta per ribaltare il trend negativo solo questa Liegi, una corsa che l’ha già visto trionfare nel 2011. Quanto a Sagan, lo slovacco non ci sarà lasciando a Rafa Maika e Roman Kreuziger il compito di guidare la Tinkoff-Saxo nella Doyenne, la più antica classica del calendario ciclistico essendo nata nel 1892 con la prima delle tre vittorie consecutive del belga Léon Houa.

  A salvare i colori italiani , in questo scorcio di stagione, ci ha pensato il vecchio Luca Paolini con lo splendido assolo nella Gand-Wevelgen. Paolini non correrà la Liegi di domenica. Per la terza volta in sette giorni a provarci sui contrafforti delle Ardenne ci sarà ancora Vincenzo Nibali che nell’Amstel Gold Race ha già tentato una sortita importante negli ultimi venti chilometri trovando per sua sfortuna un compagno di fuga “frenatore” in Toni Martin che ha favorito alla fine il successo di Kwiatkowski, suo coequipier all’Etixx-Quick Step. Ma quello di questa Doyenne sarà un Nibali più tranquillo e sereno dopo la decisione della commissione indipendente di Losanna che ha “salvato” l’Astana dal rischio di perdere la licenza World Tour, come richiesto dalla stessa Uci, dopo i casi di doping emersi nell’ambito del team kazako, casi che hanno avuto protagonisti negativi in particolare i due fratelli Iglinski, Valentin e Maxim, vincitore quest’ultimo, peraltro, della Liegi del 2012 proprio davanti a a Nibali (allora leader della Liquigas).

L’Astana correrà sub judice, ben monitorata dall’Uci, ma la temuta bufera è rientrata. E Nibali, viste le tante asperità con l’ultima Cote de Saint-Nicolas, a una manciata di km dal traguardo, è entrato nel poker di favoriti nelle scommesse dei bookmakers, quotato 10 al pari di Daniel Martin, l’irlandese vittorioso nel 2013. Il super gettonato è Alejandro Valverde, dato a 4, lo spagnolo tornato alla grande sugli scudi dopo lo strepitoso successo nella Freccia Vallona di mercoledì, già secondo l’anno scorso, che punta al tris nella Doyenne dopo le vittorie del 2006 e 2008. Alle spalle del campione iberico, quotato 7, c’è Kwiatkowski, trionfatore all’Amstel Gold Race. Ma occhio anche a clienti tosti, come Simon Gerrans, ultimo trionfatore della Liegi, e Joaquim Rodriguez, il vecchio Purito che ha riassaporato il gusto della vittoria al Giro dei Paesi baschi ritrovando la sua antica esplosività di grimpeur.

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