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Liberalizzazioni: taxi ancora in sciopero

Il fronte interno è spaccato dopo il fumoso colloquio di ieri fra i sindacati di categoria e il Governo – La base continua a protestare, rifiutandosi di riprendere il servizio – Intanto cresce l’attesa per il verdetto del Consiglio dei ministri, che oggi darà il via libera al tanto temuto decreto sulle liberalizzazioni.

Liberalizzazioni: taxi ancora in sciopero

Divisi ma ostinati, i tassisti d’Italia non mollano. Prosegue anche oggi la loro mobilitazione contro il progetto di liberalizzazione del settore messo a punto dal governo Monti. Mentre i parcheggi restano vuoti, diverse auto bianche affollano ancora la zona intorno al Circo Massimo, a Roma. Questo il quartier generale della protesta, dove molti di loro hanno trascorso la notte.

Intanto sale la tensione in attesa di capire quale sarà il verdetto finale dell’Esecutivo, che oggi al termine del Consiglio dei ministri darà il via libera al decreto della discordia. Ieri sono arrivati segnali di una apertura nei confronti della categoria, ma proprio la spedizione dei rappresentanti sindacali a Palazzo Chigi ha creato nuovi problemi, aprendo una frattura interna al fronte dei tassisti.

La base ha contestato duramente i propri sindacalisti, accusati di aver tradito la causa: insulti, lancio di fumogeni e petardi, cori di protesta. E soprattutto la decisione di non riprendere il servizio – come pure era stato chiesto da Loreno Bittarelli, leader di Unitaxi – rischiando così la precettazione da parte del questore della capitale, Francesco Tagliente.

Insomma, senza nulla di concreto in mano, i tassisti non hanno alcuna intenzione di mollare la presa. E i disagi continuano in tutte le principali città italiane, aspettando il verdetto del Cdm.

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